1. Dolce addio.

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Un tuono riecheggiò soave nel cielo plumbeo di Torino quando la campanella segnò l'inizio dell'ultimo giorno di liceo. A breve iniziò a diluviare; per via del caldo anticipato un'acquazzone estivo si riversò sulla povera città.
Yuuki corse con un senso di nostalgia verso i cancelli della scuola che l'aveva accompagnata per cinque lunghi anni. Mancavano ancora diversi metri perché, sbadata com'era, scese alla fermata prima. Si maledisse interiormente quando inciampò su un sasso infame e accadde l'irreparabile.
Alzò il viso zuppo di acqua piovana dalla pozzanghera color cammello; con tanti posti doveva trovarsi proprio lì. Si tirò su dolorante e si massaggiò i gomiti; ormai la pioggia era diventato un problema secondario.
Finalmente scorse i cancelli della scuola e, prima di entrare in classe gocciolante d'acqua, passò dai bagni per darsi una sciacquata al viso. La sua aula la stava aspettando e, esitante, si diresse verso essa. Aprì la porta, quando, in modo del tutto aspettato, quella voce fastidiosa:

"Signorina Yukimura, le sembra questa l'ora di entrare? E' una mancanza di rispetto verso me e verso i suoi compagni. Si sistemi un attimo e venga all'interrogazione se ci tiene a recuperare il suo voto. Ridursi all'ultimo giorno poi, che scansafatiche", pronunciò l'antipatica professoressa di latino, con sguardo giudicante.

"Non hai la doccia a casa? Capisco tutto ma farla per strada.. se vuoi puoi venire a farla a casa mia eh, non mi rifiuto", disse con un sorrisetto perverso il playboy della classe, Lorenzo.

Yuuki si sentì mortificata ma era ormai abituata a quel clima. Per cinque lunghi anni aveva avuto a che fare con compagni di classe stronzi e dei prof altrettanto tali. Un clima pesante in cui lei si chiuse a riccio come forma di risposta emotiva. Il bullismo era all'ordine del giorno e tutti facevano finta di non vedere. Ciononostante era riuscita a portare avanti il suo compito di studentessa e a concludere tutti e cinque gli anni. Andava molto bene nelle altre materie ma quel latino, quel maledetto latino era la sua croce. Si presentò all'interrogazione e la sostenne a malapena, prendendo la minima sufficienza.

"Essendo la tua ultima interrogazione e non dovendo vedere più la tua faccia ti do' la sufficienza, probabilmente l'ultima sufficienza che prenderai in vita tua", affermò con un ghigno la stronza.

Yuuki sospirò lungamente e chiuse gli occhi per un secondo. Doveva lasciar correre come aveva sempre fatto in tutti quegli anni, era finito tutto quanto dopotutto ..
Schiuse le labbra e, guardandola dritto negli occhi con uno sguardo affilato, biascicò un "Vaffanculo".

"Che cosa hai detto?", chiese la prof sentendosi sfidata e posando una mano sulla collana di grosse perle rosa.

"VAFFANCULO, MI HAI ROTTO IL CAZZO!" esclamò con tutta la rabbia che aveva in corpo; tutta la frustrazione riversata in quella frase. Si voltò verso la classe stupita e "E VAFFANCULO PURE A VOI". Prese velocemente la borsa e uscì di corsa dalla classe, ignorando totalmente la prof che sbraitava. Si diresse verso il cortile che affacciava sul retro della scuola e posò la schiena contro il muro. Una calda lacrima le rigò il viso e d'istinto posò l'avambraccio sugli occhi. Dei dolci singhiozzi abbandonarono le sue labbra rosee quando si sentì posare una grande mano sui capelli.

"Yukimura..", sospirò Enea spostandole l'avambraccio e raccogliendo una lacrima con il pollice. Enea era il rappresentante d'istituto, chiamato sempre quando vi erano problemi tra gli studenti ed era l'unico che riusciva a capire Yuuki, l'unica persona con cui era riuscita a socializzare in quei cinque lunghi anni. "Cosa hai combinato? Proprio l'ultimo giorno di scuola.. Purtroppo non posso fare niente, sei stata convocata in presidenza", sussurrò mordendosi l'interno guancia con un'espressione preoccupata.
Yuuki puntò i suoi occhi nocciola in quelli ghiaccio di Enea, improvvisamente con un'espressione di terrore. Ma cosa le era passato per la testa? Non era da sé comportarsi in quel modo anche se era veramente arrivata al limite.

Ab imo animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora