"Il mostro non dorme sotto il letto, il mostro può dormire accanto a te" questa é una frase che ho letto da qualche parte e mi é rimasta impressa per anni.
Penso che sia la frase che più mi descrive.
Non ho mai avuto paura dei mostri che si leggono sui libri o di quelli che proiettano nelle serie tv e quando ero più piccola non potevo neanche sapere che quelli non erano i veri mostri.I mostri sono peggio, sono schifosamente peggio e io ho avuto modo di vederlo con i miei occhi l'orrore che uno di loro é capace di creare.
La mia vita fino ad ora é stata una specie di film horror: la calma, tutti felici e contenti e poi arrivano quei momenti dove il "mostro" si risveglia, poi torna la calma, di nuovo tutti felici e poi di nuovo. In loop.
Mio padre é un mostro, ma a volte sa essere umano forse... non lo so, non sono capace di distinguere più cosa sia umano e cosa sia mostruoso.
In 17 anni della mia vita, negli ultimi 7 mio padre si é trasformato nel nostro peggior incubo.
Ho 17 anni ma non ho la minima idea di cosa vuol dire amare qualcuno, forse perché l'ambiente familiare in cui sono cresciuta é stato tutto tranne che amorevole.
Forse é questo il motivo per cui preferisco un libro a Instagram o perché preferisco camminare in mezzo al bosco piuttosto che andare nei centri commerciali o forse questo é il motivo per cui preferisco raggiungere Seoul piuttosto che New York.
Non lo so. Ho troppi pensieri per la testa e poca voglia di dare delle risposte alle mie domande.
Ma penso che sia uno dei problemi più piccoli. Domani si torna a scuola, questo dovrebbe preoccuparmi visto che non ho studiato NIENTE.
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La sveglia suona che sono le 07:00 e con la poca voglia che ho mi alzo dal mio letto e mi guardò un attimo allo specchio appeso sul muro
"Oggi faccio proprio schifo..." dico cercando di sistemare un minimo i miei capelli con le mani.
Vado in bagno e mi lavo il viso e i denti pettinando lo schifo che ho in testa.
Esco dal bagno tornando in camera mia ma la voce dei miei genitori che ridono in soggiorno mi fa capire che quei due oggi non sarebbero andati al lavoro.
I miei genitori lavorano in fabbrica, ma all'aperto non dentro, quindi se il tempo fa schifo loro stanno a casa.
Sospiro prima di chiudermi in camera mia e preparami per andare a scuola.
"Sono così odiosi... si scannano a vicenda e il giorno dopo fanno finta di niente ... non ne posso più" dico tra me e me mentre mi infilo la mia amata felpa gialla della Nasa (innamorata delle stelle e dell'astronomia in generale) e i jeans neri a vita alta e larghi.
Oversize >>>>>>>>
Prendo lo zaino e in fretta e furia esco di casa senza degnarmi neanche di salutarli.
Una volta fuori, con la poca voglia che ho di andare in quello schifo si scuola, tiro fuori il telefono e le cuffie facendo partire "My time".
My time é una canzone bellissima a parer mio, scritta e pubblicata da un cantante sconosciuto. Nessuno sa il suo volto sappiamo solo che ha una voce talmente bella che ogni volta sento i brividi percorrerai tutta la schiena e in più le sue canzoni sono quelle che spaccano i record ogni volta in poco tempo. É pazzesco.
"Chissà se un giorno avremo l'onore di vedere il tuo viso caro JJK"
JJK é lo pseudonimo con cui é conosciuto.
Quando partono le sue canzoni, sono gli unici momenti in cui rido, in cui mi diverto, in cui dimentico per un attimo tutto lo schifo che sono stata costretta a subire per 10 anni e mi concentro su lui, sulla sua voce. Questi sono gli unici momenti in cui sono me stessa.
"Oh, I can't call ya
I can't hol' ya
Oh, I can't
And yes you know, yes you know
Oh, I can't call ya
I can't touch ya
Oh, I can't
Let me know
Can I someday finna find my time?
(Yeah, finna find my time)"canto tra me e me mentre il mio sguardo é rivolto verso il cielo che questa mattina é di un azzurro disarmante.
E per questo motivo tra l'altro che faccio una delle figure di merda più grandi della mia vita: cantando e ridendo come una scema, finisco addosso ad un ragazzo che in quel momento si trovava davanti a me e gli strappo il lembo della sua giacca che ho afferrato perché stavo per cadere di faccia sull'asfalto.
Chanel: "oddio scusami!!" Dico subito togliendomi le cuffie e inchinandomi leggermente
ASPETTA! Perché mi sto inchinando non sto in Corea... che figura di merda. DI NUOVO.
"Tranquilla non importa... ma perché ti inchini?" Chiede giustamente il ragazzo che si é fermato per darmi una mano.
Io alzo la testa e lo osservo: ha un berretto nero a pescatore che gli copre il viso ma in compenso si vede benissimo il suo piercing al labbro. Il suo stile é bellissimo: veste oversize total black
Chanel: "scusami... colpa dei kdrama..."
"Appassionata della Corea mh?" Chiede
Chanel: "ossessionata oserei dire haha..."
"Siamo in due allora" dice lo sconosciuto.
Chanel: "scusami ancora per la giacca..." dico mentre mi rendo conto che ha uno zaino in spalla.
"Tranquilla non importa" dice lui sorridendomi. E signori che sorriso.
Chanel: "vai a scuola?"
"Si però penso di essermi perso, sono appena arrivato qua quindi non so nulla" dice togliendosi il cappello.
In quel momento le mie pupille si dilatano
E il mio cuore batte fortissimo: i lineamenti del suo viso sono perfetti e fanno ben capire che lui viene da un paese dell'Asia, penso Corea.Chanel: "aspetta ma tu sei coreano?"
"Da cosa lo hai capito?" Dice facendomi l'occhiolino ironizzando.
Chanel: "oddio.. adoro!!"
"Già... piuttosto mi dai una mano per trovare la mia scuola?"
Chanel: "certo. Come si chiama?"
"Cosa?"
Chanel: "la scuola..."
"Ah si sì giusto... si chiama... aspetta" dice frugando nelle tasche della giacca tirando poi fuori un bigliettino
"Ecco si chiama 'hell.S.' ... ma poi perché hell.S.? Chi chiama una scuola così?"
Chanel: "uh ma é la mia... si chiama così perché é un vero inferno, fidati se ti dico che non esiste nome più azzeccato...."
"Quindi facciamo la strada insieme ehm... come ti chiami?"
Chanel: "giusto che stupida. Io sono Chanel, Chanel Abyss, tu?"
"Io sono Jungkook, Jeon Jungkook. Hai un cognome particolare, bello ma particolare"
Chanel: "Gia...mai nonna non era italiana... beh andiamo?"
Jungkook: "andiamo dai"
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Truth Untold// what happen with him?-JEON JUNGKOOK
أدب الهواة17 anni. A parer mio l'età più bella per fare sbagli, imparare da essi e continuare la proprio adolescenza finché essa non termina. Chanel però non é così. É cresciuta tra i libri e ama follemente la natura, cosa più che rara per una ragazza dei t...