Arianna subito dopo il ricovero in ospedale, tolti i proiettili e messi i punti, fu dimessa e portata in carcere, aspettando l'udienza. Le diedero un avvocato, dove provò a convincerla a confessare qualcosa, ma lei non aveva commesso nessun reato, se non quello di amare un uomo che prima odiava. Adesso che tutto le era chiaro, chiese scusa a Tom più volte mentalmente, anche perché non poteva fare altro.
Le prime due settimane, Manila non venne mai a trovarla, stessa cosa per il resto delle sue compagne, ma dopo qualcosa di brutto accadde. Manila, stanca del suo comportamento, la svegliò alle quattro del mattino, la portò in un posto abbandonato e poi iniziò a farle delle domande.
Arianna non disse nulla, anche perché dopo l'Olanda non aveva la più pallida idea su dove si fosse nascosto il suo amato. Chissà se stava bene? Chissà se sentiva la sua mancanza? Ad ogni silenzio, Manila le tirava un pugno, o meglio, un'altra al posto suo la torturava. Arianna sputava sangue, urlava dal dolore e piangeva anche, ma non diceva nulla.
Se le torture fisiche non bastavano, toccavano quelle mentali.
Manila aveva capito che Tom era diventato il punto debole di Arianna, quindi le dava false speranze. Le sussurrava che avessero preso Tom, che l'avevano ucciso, che non l'avesse mai amata. Arianna cercò di non crollare, sapeva quanto fosse meschina Manila, d'altronde erano state colleghe per un bel po'. Ma la mente di qualunque essere umano è debole.
Iniziò ad entrare nel panico, di notte le venivano crisi talmente forti, che le facevano perdere i sensi, svegliandola qualche ora o addirittura giorni dopo. Il cibo iniziò a diventare sempre di meno e non le facevano fare neppure una doccia. Arianna si sentiva uno schifo e pregava ogni giorno di non svegliarsi.
La sua cella si aprì, ed entrò Manila, che nel frattempo era passata di grado superiore, per la sua cattura. Appoggiò sul tavolo del cibo.
"Che pessimo odore che hai". Disse tappandosi il naso per qualche secondo.
"Si può dire lo stesso di te". Rispose Arianna.
"Hai ancora voglia di scherzare?" Incominciò a mangiare, facendo venire fame ad Arianna.
"La mia voglia di scherza è uguale a quella che voglio ucciderti".
"Pensi ancora che B15 arriverà e ti salverà?" Disse Manila.
"Si chiama Thomas". Ringhiò.
"Oh scusami, l'idiota ha un nome". Rise cattiva.
"È facile ridere, lo farei anch'io se fossi nella tua stessa situazione, ma avrò la mia vendetta in un modo o nell'altro".
"Beh mi dispiace per te, ma non ci sarà nessun domani, ho scoperto un posto dove la pena di morte è ancora viva come punizione per i detenuti. L'alternativa per continuare a vivere è dirmi la verità".
"Vai al diavolo!"Arianna tirò un pugno a Manila, per poi lasciarla lì, nella stanza.
Buonasera💞
Siamo vicine alla fine di questa storia. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere con un commento🥰Vi amo 3000❤️
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My criminal
FanfictionArianna ha 35 anni ed è una spia. Il suo obbiettivo è quello di catturare e fermare criminali di ogni tipo e genere, prima che possano fare qualcosa di non proprio legale. La priorità assoluta è a nome: B15. Chi è questa persona? È un uomo dal nome...