Quattordici

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Arianna salita sul furgone non aveva visto le persone che si trovavano lì dentro con lei. Si guardava le mani, respirava profondamente e cercava di non pensare ai minuti successo, presto avrebbe detto addio alla sua vita, almeno era pulita e indossava i vestiti che più amava. Il suo sogno più grande era quello di viaggiare, ma adesso non poteva più, il suo desiderio adesso era quello di poter continuare a vivere, che sia dentro o fuori da un carcere. Se le avessero dato la possibilità di tenere energie sufficienti, sarebbe evasa. Conosceva bene le guardie e si è sempre definita una donna molto attraente dal punto di vista fisico, quindi ci avrebbe messo poco a prendere le chiavi della guardia. Conosceva i codici per disattivare l'allarme e telecamere. Dove si sarebbe recata dopo, era un mistero persino per lei, ma l'odore della libertà le sarebbe bastato per stare bene quelle poche ore.

Il furgone partì qualche secondo dopo essersi seduta. Andava a velocità media, anche se poteva andare anche più veloce, conoscendo le procedure, lei aveva la priorità di presentarsi prima davanti al giudice e poi le avrebbero somministrato il veleno per ucciderla. Avevano scelto quel veleno avendo tre step:

-Addormentamento del corpo;
-Rallentamento dei polmoni;
-Rallentamento dei battiti del cuore.

Non faceva male, era come addormentarsi con la consapevolezza che non ci sarebbe stato il risveglio. A testa alta Arianna avrebbe affrontato la cosa, per poi sperare che Tom ponga fine a tutte le crudeltà che nascondevano Manila e tutti gli altri, mettendo in galera i colpevoli e facendo uscire gli innocenti.

Il furgone si fermò ad uno stop. Arianna non voleva che si fermasse, anche perché voleva togliersi questo peso di dosso. Appoggiò la sua mano sul giorno sinistro, la gamba si muoveva a causa dell'ansia. In quel momento le vennero in mente domande che mai si sarebbe immaginata di avere all'interno della sua testa, ma in questo contesto erano appropriate.

La prima, la più scontata, era: esiste dio? Se esiste, era un uomo o una donna, e che aspetto avesse. Esisteva il paradiso? Chissà in che girone sarebbe capitato? Avrebbe incontrato qualcuno? Ad esempio familiari o amici che aveva perso.

Il furgone si fermò una seconda volta, ma questa volta non era ad uno stop del semaforo rosso, perché un auto suonò con rabbia il clacson. Che stava succedendo? Una guardia al suo fianco, aprì il finestrino e chiese spiegazioni al riguardo. Un'altra guardia da dietro la colpì, per poi farle perdere i sensi.

Guardò quella scena senza parole, poi la guardia si tolse il casco, mostrando il suo volto. Davanti a lei, c'era B15. Arianna sorride e poi Tom le prese la mano, uscendo da lì. Il suo elicottero privato si fermò e il secondo pilota ha lanciato la scala, facendo volare via loro due.

"Sei venuto a prendermi?" Chiese Arianna.
"Non ti avrei mai lasciata". Arianna gli diede un bacio, per poi tornare a casa, mentre tutti avrebbero parlato dell'accaduto e Manila sarebbe rimasta fregata.

*capitolo bonus*

•Tom doveva rivelarsi una spia alla fine di tutta questa storia, diciamo che il suo essere un ladro era una copertura;
•Il nome in codice B15 mi è venuto completamente a caso mentre scrivevo la trama della storia;
•Ho scelto il numero 14 come capitoli completi, perché ho postato il primo capitolo il 14 febbraio.

Buonasera💞
Non so che foto mettere, quindi non lascerò nessuna foto al momento. Spero che l'ultimo capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere con un commento🥰
C'è una nuova storia sul mio profilo, date uno sguardo 👀

Vi amo 3000❤️

My criminalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora