Cialve. Questa è la mia prima storia che pubblicherò. La prima di una serie di racconti horror che pubblicheró in questa raccolta. Era nata come pubblicazione della oneshot che corrisponde al primo racconto, ma poi ho pensato fosse inutile fare quattromillemilamiliardi di robe potendo invece dividere tutto, una storia per capitolo. Quindi buona lettura :3 vi consiglio di spegnere tutte le luci possibili e concentrarvi solo sullo schermo.
Anyway, sappiate che noi usiamo solo il 20% del nostro cervello. È la nostra parte chiamata "cosciente". Vi siete mai chiesti dove finisce il resto, il potere recondito che la psiche umana raggiunge? La risposta è nel sonno. Quando dormiamo, paradossalmente tutto nella nostra mente si risveglia. Tenetelo bene a mente...
Risvegliate il vostro abisso.
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Buio.
Un'interminabile oscurità si estende davanti a me. Nulla sotto i miei piedi, nulla davanti ai miei occhi. Non ho nemmeno visuale periferica, è semplicemente tutto... buio. Mi sembra tutto così strano. Ricordo solo di essere andato a letto. Deve essere un sogno. Eppure sono cosciente.
Un giorno su una di quelle riviste scientifiche noiosissime avevo letto nella pagina delle curiosità (l'unica che interessava veramente ai lettori per la spiegazione che dava di alcuni fenomeni che accadono senza saperne il perché) che era possibile controllare un sogno. Una sorta di sonno profondo simile a un coma, in cui la nostra immaginazione può rendere reali i nostri pensieri, tangibili come nella vita reale.
A quanto pare devo esserci riuscito. In verità non ricordo molto di quello che stavo facendo da sveglio. L'inconscio è molto più grande di quanto immaginassi. Allora provo a pensare qualcosa da realizzare. Uhm... potrei materializzare quello che voglio. Posso essere come un dio creatore di un mio mondo, controllato interamente da me. Devo pensare bene.
Decido che come primo esperimento proverò a materializzare qualcosa di semplice. Solo per provare.
Immagino una banconota da 50 euro in tutti i suoi particolari, il suo arancione e la sua qualità di carta da zecca, il suo profumo, il suo disegno. Le dico di materializzarsi nella mia mano destra. In una frazione di secondo è lì, sembra appena stampata. La sfioro per assicurarmi che ho creato una banconota vera e non un falso.
La carta sembra effettivamente di quella qualità ruvida da zecca tipica dell'euro. Sono soddisfatto. Creo dalla mia immaginazione altri oggetti sempre più grandi. Uno zaino. Una sedia. Una scrivania. Un'automobile (questa mi ha portato via un po' di tempo). Allora finalmente elimino tutto quello che ho fatto e sicuro delle mie neo-capacitá provo a materializzare un terreno dove poggiare i piedi. Magari solo qualche decina di metri quadrati di prato. Mi concentro e svuoto la mia mente. Ecco, lo sto creando.
Un'urlo. La vista mi si appanna.Mi sveglio perfettamente cosciente.
"MA CHE CAZZ?" urlo.
Per fortuna vivo da solo o qualcuno mi avrebbe preso per pazzo.
Bestemmio. Una bestemmia di un'intensità tale che se Gesù potesse sentirmi scenderebbe dalla croce ed userebbe il crocifisso come manganello per picchiarmi.
Ricordo ancora tutto del sogno e spero di riuscirci ancora. Quell'urlo è riuscito a farmi prendere uno spavento tale da svegliarmi. Penso che forse è dovuto al fatto che non devo sforzarmi troppo alla volta e quell'urlo è come una spia che me ne fa accorgere. Dovrò allenarmi man mano a sopportare sempre più sforzo. Sono convinto che il resto verrà da sé. Ed ora, come se fossi in un videogame e fossi morto, devo aspettare la mia rinascita in quel mondo. Il mio respawn. Cioè quando andrò a dormire la prossima volta.
[...]Giornata monotona e stancante. Nella media.
Dopo essermi svegliato alle cinque di mattina, grazie all'urlo, nel letto del mio appartamento grande quanto un buco di culo, non mi sono più addormentato e ho cominciato ad approfittarne per sistemare un po' il casino. Sono uno studente universitario e vivo da solo ed a casa ci torno sempre stanco. Insomma... immaginate il disordine. Quasi quasi ne vengo risucchiato.
Sono entrato con un pizzico di ritardo nel corso che seguo. Il professore mi ha perdonato per fortuna. Pausa pranzo e poi altre attività banalissime nel pomeriggio. Ed ora sono a casa e sono le 8 di sera ed ho delle occhiaie che farebbero invidia ad uno strafatto. Decido di mettermi a dormire presto oggi, magari ho più tempo per esercitare il mio sogno.
Sempre se riesco a tornarci.
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Abyss of the mind.
HorrorQuesta è una raccolta di racconti oneshot scritti da me, nella quale man mano inseriró le mie idee maniaco-psicopatico-misterioso-inquietantose sperando possano piacere alla gente. Ogni capitolo naturalmente equivarrà a storie diverse. Buona lettura...