"Tay! Alzati! Farai tardi a scuola!" mi urlava mia madre dal piano di sotto,non capivo perché ultimamente fingesse di interessarsi a me,aveva sempre fatto finta che non esistessi. Mi alzai dal letto fin troppo caldo e mi infilai una felpa,tanto per stare caldo e non mezzo nudo. Scesi in cucina dove mia madre aveva preparato una tazza di latte caldo e cereali,faceva abbastanza freddo ma non avevo alcuna voglia di cibo caldo.
"Buongiorno,Tayler" mi salutò la donna bionda e sorridente che avevo di fronte. Proprio non capivo cosa le fosse successo. "Ciao,non ho fame,grazie"dissi semplicemente allontanado la tazza che lei mi aveva precedentemente presentato.
"Okay..allora preparati velocemente,prima di accompagnarti a scuola passiamo da Dory,devi sfoltire questa chioma che ti ritrovi in testa" disse scompigliandomi i già devastati e non lunghissimi capelli neri. Non sopportavo che mi toccassero i capelli,soprattutto se era una donna a farlo,in particolar modo mia madre o quell'oca della parrucchiera.
"No mamma,non voglio tagliarli"mi lamentai salendo in camera.
"Ma se continueranno a crescere sembrerai una ragazza!" continuava a parlarmi lei. Finsi di non sentirla,ma fu il contrario quando lei sospirò. In realtà quello che volevo era proprio somigliare ad una ragazza,per vedere se così i ragazzi mi avrebbero parlato di più invece che scappare da me come se fossi un mostro. Mi fermai davanti allo specchio,era questo che ero? Un mostro? Mi guardai il volto,feci una smorfia. "Orribile" pensai.
Sbuffai, misi degli skinny jeans,levai la felpa che avevo messo prima e la sostituii con una camicia larga,sbottonata fino la terzo bottone.Capelli? Oggi sciolti. Infilai le mie amatissime Vans e mi assicurai che il risvolto dei jeans fosse abbastanza alto per lasciare scoperto il piccolo tatuaggio triangolare che avevo sulla caviglia,mia madre non l'aveva ancora visto e non sembrava intenzionata a farlo. Povera donna,non capiva niente.
#spazioautriceboomboom#
Primo capitolo = bisognosa di un giudizio per la sorte di questa storia.
Ave popolo.
