Tutta Colpa Mia || TCDL 2

Capitolo 2

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DIMENTICA IL CERVELLO E

ASCOLTA IL CUORE

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POV SARAH

*flash back*

 

Liam si sporge verso di me, chiude gli occhi e ha quel sorriso sulle labbra che tanto ho amato e desiderato durante questi ultimi mesi.

E' bellissimo sì, finalmente è esattamente la persona che ho conosciuto mesi fa, qui, davanti a me, davanti a questa Londra fredda e assolata, è sereno e nonostante io sappia dentro di me di non poter ricambiare questo bacio che sta per darmi, sorrido, perché quello che provo per Liam, è e sempre sarà qualcosa che mi ha segnata.

Non dico niente, mi scanso leggermente e il suo bacio va a finire sulla mia guancia, nel momento stesso in cui le sue labbra non toccano le mie, apre gli occhi e arrossisce per poi staccarsi e rimanere in silenzio.

Restiamo così, immobili, fianco contro fianco, a guardare gli ultimi scorci di panorama, mentre aspettiamo la fine del giro.

Le porte si aprono e veniamo incitati a scendere velocemente, restiamo uno accanto all'altra anche una volta scesi, mentre i miei occhi vagano sull'altra sponda, in cerca.

- Io devo andare... - finalmente avvisto Niall e i miei piedi non possono aspettare oltre, li sento bruciare dentro le scarpe.

- Non te lo ricordi, vero? — vengo bloccata da questa sua frase.

- Cosa? —

- Quando hai detto che è tutta colpa mia, intendevi per esserti innamorata di Niall, giusto? —

- Liam... - sì è così, ma lui mi ha appena detto che mi ama, senza credo e senza paure, mi sento male a dirglielo così, senza giri di parole.

- E' comico sai, quel giorno di qualche mese fa, quando mi hai portato a fare quella lunga passeggiata a piedi per vivermi all'aria aperta, quando io ti promisi che avrei affittato una capsula della London Eye, tu non desideravi altro che me, ed ora, esattamente in questo posto, tu hai capito che non mi vuoi... - ha un sorriso amaro sulle labbra.

- E' stata una serie di eventi... -

- Me la sono cercata... - guarda anche lui dall'altra parte del Tamigi.

- E' anche colpa mia... -

Non mi risponde, mi fa segno di aspettare con la mano e prende il cellulare dalla tasca, componendo un numero.

- Ehi ho finito il giro, dove sei? — guarda sempre oltre l'altra sponda e io faccio lo stesso — Ok, resta fermo dove sei! Sì, sì... - continua a parlare e mi fa segno di correre, di raggiungerlo.

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Non so se piangere o ridere o saltare, do un ultimo sguardo al ragazzo imbronciato, a cui non posso che essere grata, mi ha fatto vivere le più belle emozioni della mia vita, mi ha fatto conoscere persone favolose, vedere il mondo con altri occhi, mi ha reso una persona che io stessa stimo, una che ora come ora, non sente più il bisogno di scappare.