Uno strano incontro

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15 Luglio 2017
Immagine estratta dalla DASHCAM.

Chi sei?

Mentre ero operativa in quella calda giornata, stavo avanzando con la mia squadra, eravamo a metri di distanza l'uno dall'altro per procedere alla bonifica dei compound: i compound sono una aggregazione di più edifici.

Io stavo imbracciando la mia ARX 160, ero pronta a fare fuoco, pronta a salvare la mia vita e quella dei miei compagni.
La mia mimetica era impeccabile, in ordine, indossavo il mio casco, gli occhiali balistici, tattico e cinturone, tutto era in ordine, le petch ben allineate con le cuciture degli strap, sono gli anfibi erano un po' meno puliti, possiamo pure dirlo: pieni di sabbia.

Arrivata a cinque-dieci metri dall'edificio a cui ero stata assegnata per la bonifica bonificare, sei sbucata tu dalla porta, subito, con uno scatto repentino, posizionai il mio fucile verso di te; cosa accadde però?.
Anche tu pronta a fare fuoco, ci siamo guardate, occhi negli occhi, quei secondi sembravano interminabili. Il respiro era profondo ed affannoso per entrambe, un po' a causa della calura, un po' per l'adrenalina alle stelle, una delle due sarebbe dovuta morire in quel secondi, ed invece no.

Entrata nel fabbricato di piccole dimensioni, ti vidi rannicchiata in un angolo, sembravi un gattino impaurito.
"004, LIBERO!", dissi alla radio, premendo il PTT, che è il pulsante per parlare con gli altri tramite la radio personale.
Se avessero saputo la realtà dei fatti mi avrebbero sicuramente rovinato la carriera quei capoccioni seduti a Roma!

Tu non parlasti inglese, io non parlavo bene la tua lingua, al comunicazione divenne difficile, però solo una cosa ci teneva tranquille: il guardarci negli occhi. Ti lasciai una scorta d'acqua: la mia borraccia riempita con la cannuccia del camelback: almeno un litro e mezzo su tre in mio possesso sono stati donati a quella creatura, del cibo energetico e della cioccolata, ci accarezzammo i capelli a vicenda, e ti lasciai vivere, proprio come tu lasciasti vivere me. Un abbraccio veloce e via, verso il prossimo obbiettivo.

Ti sono debitrice, amica sconosciuta.
Spero che ora tu stia bene, mia giovane amica, prometto, ti cercherò quando l'inferno sarà spento e potrò venire da te.

I miei ricordi tra sabbia e polvereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora