2ºCapitolo

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Il lavoro mi distrugge,ma non voglio lasciarlo, ho fatto tanti sacrifici per diventare una psichiatra, ed ora non posso mollare. Era il mio sogno sin da piccola, l'ho realizzato, con i miei sacrifici, quindi non mi va, di distruggere,quello che ho costruito con le mie forze,e il mio impegno.
Abito in una piccola casa, a Londra. Sono di origini Italiane,mi sono trasferita qui circa due anni fà. Ho deciso di venire qui, perchè ho sempre sentito che il mio posto, la mia casa, dove dovevo stare, è qui.
Prendo dei vestiti puliti,e li porto in bagno. Voglio farmi una doccia, dopo tanto lavoro,in mezzo ai 'malati',ho bisogno di sentirmi pulita.
Apro il getto d'acqua, e faccio riempire l'intera vasca. Ci metto dentro, un pò di sapone,facendo alzare tante bollicine. Adoro le bollicine. Anche da piccola le adoravo. Ricordo che le faceva sempre la mia mamma, per convincermi ad endrare nella vasca per farmi il bagnetto. Ma quelli,sono solo ricordi.
Mi infilo lentamente nella vasca, facendo una piccola crocchia ai capelli. Si,ho i capelli lunghi;o meglio,lunghissimi. Già, è strano che una dottoressa abbia i capelli così lunghi, ma non ho il coraggio di tagliarli.
Inizio a lavarmi, ed a sciacquarmi. Esco dalla vasca, con solo un'accappatoio in dosso, e mi dirigo verso la mia camera. Prendo qualcosa di comodo. Un jeans e una felpa. Si,lo so, è strano, ma io non mi trovo con i pantaloni-tuta. Mi sento fuori posto. Anche, perchè il mio corpo non lo permette,visto che ho le gambe peggio di un bisonte. Comunque,preferisco dei jeans chiari, e una felpa bianca, con su scritto qualcosa di indecifrabile; ma, molto carina.
Ho fame. Apro il frigo,ma non ci trovo niente. Già, uffa. Adesso mi tocca fare anche la spesa. Siccome,oggi non mi va di perdere tanto tempo nel supermercato,decido di mangiare fuori. Magari,in una pizzeria,o in un panificio.
Opto per la prima opzione, quindi,vado verso la pizzeria più vicina possibile al mio quartiere. Ne trovo una,non distante da dove abito. Non ci sono mai andata, ma ha un'area molto invitante,quindi,senza nessun problema,entro.
Pizza,fritturina,Patatine. Tutti questi odori mi invadono le narici. Dio, che buon odore.

-"Salve,mi sa dire dove posso sedermi per mangiare una pizza?". Cerco,di essere più gentile possibile. Voglio nascondere la mia durezza. Sono una donna, non un' uomo.

-"Si,può andare all'ultimo tavolo. Quello lì è libero". Mi indica il cameriere,con un segno delle mani,l'ultimo tavolo libero.

-"La ringrazio".
Bhe,abbastanza grande come pizzeria. Prendo il menù, per decidere cosa mangiare, ma opto per una semplice pizza margherita. Non amo le cose sofisticate, neanche troppo sempici. Ma oggi, non ho voglia di complicarmi la vita,per una pizza. Ci sono cose peggiori.
Vedo un cameriere avvicinarsi al mio tavolo. È vestito tutto di nero. Ha un ciuffo alzato, e un piercing al naso. Ha la carnagione abbastanza scura, rispetto la mia, che sembra quella di una mozzarella. Tiene una specie di 'libricino' e una penna fra le mani;magari,per annotare quello che gli ordinano le persone.
-"Posso portarle qualcosa?".Domanda il cameriere.

#Me
Salveeee! Allora, si, ho aggiornato molto presto, siccome ho molti capitoli già pronti! Vorrei avere un vostro parere anche nei commenti! Se avete qualche storia da pubblicizzare mandatemi un messaggio. Se potete, pubblicizzate anche la mia, e qualche volta, ditemi cosa ne pensate, se sia giusto che io la continui o la elimino. Ancora non sono molto sicura! Queste, sono le storie delle mie amiche. Mi raccomando leggetele, sono davvero molto belle. Aiutatemi a farle crescere, ed anche la mia.Grazie a chi lo farà❤️
"EveryThing Can Be Overwhelming if You want" di EsterCapaldo.
"Deborah e Alessio" di GaiaBaldinucci.
Mi raccomando, lasciate una stellina per farmi sapere se vi piace😘
Un bacione a tutte❤️
~Carmelita~

"Il diario di una psicopatica"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora