One-shot

1.1K 52 0
                                    

La sala è piena. Piena come può esserlo un deserto di granelli di sabbia o il mare di gocce d'acqua.

Si, sto esagerando. Ma rende bene l'idea.

Riesco a muovermi a stento e la mole di certo non m'aiuta. Per fare qualche passo devo spintonare almeno il doppio delle persone, e già di per sé la cosa mi infastidisce.

Mi dà ancora più fastidio il fatto che non riesco ancora a spiegarmi come o perché mi sia lasciato convincere. Hanno mentito, questo è vero.

"Ma no, tranquillo, sarà una cosa così, tra poche persone!".

"Ma dai, non dirci sempre di no, vieni con noi per una volta! Non puoi pensare solo al lavoro!".

Poche persone. Una cosa tra amici. Il capodanno più fottutamente pieno e pacchiano di questa città di bifolchi. I miei amici, o meglio, gli altri hunter dell'associazione che mi hanno convito a "fare" questa cosa orrenda, come venire a questo maledetto cenone di capodanno, saranno da qualche parte al centro della pista, ammesso che siano riusciti ad arrivarci vivi, a ballare e dimenarsi al ritmo di questa musica assordante, ed io sono qui, tanto vicino al muro da pulirlo col gomito ogni volta che mi muovo ed a farmi strada in un groviglio di corpi danzanti cercando di guadagnare l'uscita verso l'ampio balcone. A meno che qualcuno non abbia avuto la geniale idea di piazzare qualche amplificatore anche fuori, sul balcone la musica dovrebbe essere attutita dalle grandi vetrate, e se non è già tutto occupato da chi è uscito a fumare, o peggio, forse riuscirò addirittura a godermi un po' di panorama.

Una delle poche cose buone di questo locale grande e pacchiano, è la vista sulla spiaggia. L'unica nota negativa è che probabilmente sarà freddo, ma considerando l'inverno mite di quest'anno, e il calore che mi procurano i nervi che mi son saliti, non dovrebbe essere un problema. Si prospetta una serata davvero di merda.

Finisco appena di formulare in testa questo pensiero, che i miei occhi vengono catturati, seppur soltanto per un decimo di secondo, da una figura che, nell'insieme confuso di corpi, ha attirato non so ancora per quale motivo la mia attenzione. Aggrottando le sopracciglia guardo di nuovo verso di lei, cercando di metterla a fuoco. Mi dà le spalle, quindi non riesco a riconoscerla, ma una forte sensazione di deja-vù si fa strada nella mia mente. La osservo, forse nella speranza che il suo corpo possa aiutarmi a riconoscerla. Non che io sia famoso per la mia memoria fotografica, ma vale la pena di fare un tentativo. In maniera del tutto involontaria, abitudine dettata dalla mia personalità quantomeno particolare, la squadro dal basso verso l'alto. Degli stivaletti neri, non troppo alti, giusto fino a metà gamba. Niente male. E belle gambe, se è per questo. La parte centrale del suo corpo mi viene ripetutamente coperta da qualcuno che sta ballando in quella zona, al quale non presto molta attenzione, ma mi pare di intravedere una sorta di cintura bianca, una macchia di colore chiaro in contrasto col resto dei suoi abiti, neri. Proseguo nel mio cammino, mentre la sensazione non accenna a passare. Sento la gola seccarsi.

"Non riuscirò mai ad arrivare da lei... probabilmente è solo un gioco della mia mente". E proprio quando sto per accantonare la cosa, reputandola semplicemente una bella ragazza intravista nel corso della serata, lei si gira verso di me, e la vedo in faccia. I miei occhi la registrano subito, la mia mente ci mette qualche secondo in più, incredula che possa essere davvero lei!

"...Yuki?!"

Mi fermo, e rimango lì a guardarla per qualche secondo, pensando tra me e me che sto sbagliandomi, che si tratta di una che le somiglia. Che ci fa una sangue puro come lei in un posto come quello? Dove ci sono anche degli hunter? Forse neanche lo sa. Ma mentre la mia mente cerca di trovare una spiegazione, il suo sguardo incrocia il mio, e ogni dubbio viene rimosso.

Mi saluta.

È lei. Viene verso di me e mi sorride. Bel sorriso, l'ha sempre avuto, spontaneo e dolce. Il suo unico ed inimitabile sorriso. Ci guardiamo ancora, senza sapere bene cosa dire.

Quando la ragione vola viaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora