Pov's Joaquin
Ecco,molto emozionante il tutto,era arrivato quel giorno.
Non ero psicologicamente pronto,ma dovevo affrontarlo.
Suo fratello mi incitava a mettermi quel vestito e mi ripeteva che dal quel giorno la mia vita sarebbe cambiata,ma non troppo.
Insomma,bambini piccoli per casa,pannolini,non potrò più uscire e rientrare tardi,ma alla fine erano cose che si potevano fare,non era un sacrificio.
Il problema era il giorno stesso perché avevo l'ansia più di un Derby.
Erano tutti seduti lì che guardavano lo sposo accompagnato dalla mamma e poi il papà e il fratello della sposa dietro,con i testimoni.
I miei erano Lautaro e Angus i suoi erano Alessandro e Camilla.
Le damigelle erano: le bambine di Nicolò,Thessa e Desirè invece i damigelli (presumo vengano chiamati così HAHAHAHAH) erano: Manuel,Romagnoli (nonché ragazzo di Desirè) e poi i figli di Morata.
Era tutto così perfetto,mancava lei.
La vidi entrare,e subito partì la canzone,accompagnata da Inzaghi la suo fianco,che ormai era un padre per lei,e sua moglie dietro insieme a mia sorella.
Un corpetto del vestito tutto ricamato,ma ricami delicati,strass e la gonna abbastanza larga con uno strascico dietro che teneva mia sorella,i fiori che erano intonati agli strass,lilla e panna,e poi lui...
L'anello che glia avevo regalato al primo fidanzamento e il mister portava in mano il test di gravidanza con un fiocco rosa,era... Perfetto,lei era perfetta.
Da quel giorno esistevamo solo io e lei,e nessun altro.Pov's Giulia
Avevo indossato la fede,era ufficialmente mio marito.
Era arrivata l'ora.
"Un'attimo di attenzione,perfavore" dissi per richiamare l'attenzione dei presenti che stavano per uscire
Una volta che tutti si erano seduti,andai all'ingresso,mi schiarii la voce e cominciai.
"Bene allora,oggi sono qui,oddio pensavo di non arrivarci e di morire di infarto prima ehh però sono qui,oggi ho davanti mio marito,sua madre,una fantastica donna che mi ha accolta come fossi una figlia,suo padre,che per me è una persona speciale,e sua sorella,mia sorella.
Insomma,tutti voi,ma vorrei parlare un po' di tutto,no? Innanzitutto,ringraziare mio fratello,la società dell'Inter e soprattutto il mister,che grazie a lui io adesso non porterei questa fede,questo vestito e non sarei qui.
In secondo luogo,la città,ma specialmente quella maledetta stazione." Joaquin mi guardò e si mise a ridere.
"Quella stazione dell'8 di gennaio che quel giorno vorrei non fosse esistita,ma sai, è stato il giorno più bello della mia vita,il giorno in cui,per la prima volta,ho incontrato un ragazzo,alto 1.87,occhi marroni scuro ma profondi come l'oceano,capelli morbidi in cui perdersi e lasciare tutto lo stress pre-esame e con un sorriso che ti incanta,che fa di nome Joaquin Correa.
Lì è dove è iniziato tutto, è dove io ho iniziato ad odiarlo,dove io l'ho incontrato,ma sinceramente è grazie a quella notte del 10 gennaio che io oggi sono qui,a dirti quanto ti amo e quanto io straveda per te e straveda per il tuo sorriso,i tuoi occhi e per tutte le volte che mi ci sono persa dentro,che ormai ne ho perso il conto.
Perché io per te,verrei fino a l'altra parte del mondo,solo per renderti felice e per farti capire che io ti amo più di qualsiasi altra cosa,e che per tutte le volte che ci siamo lasciati,per me non esisteva altro ragazzo,si facevo la stronza ma in realtà io la notte piangevo, perché il solo pensiero che tu potessi essere felice con un'altra o magari che quella si sedesse al mio posto durante le cene post partita io ci stavo così male che non lo sapevo nemmeno io il perché reagissi così.
Con il tempo l'ho capito,e ho dedotto che io ti amo sul serio,e sono disposta a fare di tutto per te,anche a morire se è necessario.
Tutto questo per dirti: TI AMO ALLA FOLLIA JOAQUIN CORREA." dissi l'ultima frase urlando,lui corse verso di me e mi baciò.
Tutti applaudirono e sentivo che le sue lacrime scendevano sul mio viso e le mie coloravano la sua faccia di leggere sfumature nere,ma non contava,quella che contava in quel momento era stare nelle sue braccia e sentire il calore e la morbidezza delle sue labbra.*9 anni dopo*
"Amore,muoviti che papà va a giocare,vienilo a salutare" ed eccoci qua,io,nostra figlia e lui...
Il mio sogno più grande.
Avevamo una stanza dedicata al calcio con tutti i nostri scarpini,le nostre magliette di calciatori ma anche nostre,quadri e soprattutto le magliette dei nostri idoli
incorniciate e sparse in giro per la casa,insomma,il piano di sopra si capiva che era una casa di tifosi,ma di tutto però,dal calcio al rugby.
Questa ormai era la mia vita,quello che volevo e quello che avevo ottenuto.
Amavo questa vita e la amerò SEMPRE.Spazio autrice
Ebbene sì,eccoci arrivati alla fine di questa storia,come vi ripeto,ne sto scrivendo una sul El Shaarawy(trovate il titolo nello scorso capitolo) e niente, è stato fantastico scrivere questa storia ed avere il vostro supporto.
Viamo e ci rivediamo presto con i capitoli della storia sul El Shaarawy (se vi piacerà)❤️❤️❤️
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dal primo giorno🤍~Correa
De Todociao sono Giulia Barella,sono la sorella di Nicolò,il giocatore dell'Inter,e il mister mi adora quindi non appena mio fratello gli ha chiesto se potevo andare lì con loro,a lui gli sbalzò l'umore al settimo cielo,mi adora e io adoro lui,il padre che...