Stephen Strange

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Non ho una trama
Capitolo a bollino rosso 🔴

Distesa nel letto della mia stanza, col computer accanto ripenso a Stephen e a quanto sia un cazzone.

È uscito da poco perché aveva "delle commissioni urgenti" da fare, e mi ha lasciato da sola. Mentre fisso il soffitto mi ritorna in mente il giorno in cui lo rivedi dopo anni.

Nonostante il nostro rapporto di amore e odio gli saltai letteralmente in braccio.

L'avevo colto di sorpresa, non abbiamo confidenza col contatto fisico e, d'istinto, fece presa sul mio sedere per reggermi. Sentii le sue mani stringere la mia carne, le scariche di adrenalina mentre il mio bacino si scontrava contro il suo.

Quel momento, nonostante passarono solo pochi istanti, mi sembrò infinito, racchiudeva una sensazione di tensione e irrazionalità così forte da sembrare venire da un'altro universo.

Le sue mani accarezzavano e stringevano il mio fondoschiena, spingendomi contro di lui, strinsi d'istinto le cosce attorno a lui e lui alzò subito gli occhi su di me, intrappolandoci in uno sguardo che sembrò durare anni.

Le farfalle lottavano nel mio stomaco ma dalle sue iridi capì che che forse non erano solo nel mio.

Inizio ad immaginare le mani affusolate di Stephen correre lungo tutto il mio corpo, le sue dita picchettare sulla mia pelle, lasciando scariche ad ogni tocco, stuzzicare i miei seni mentre affonda il viso tra di essi. Il suo fiato che mi accarezza il collo mentre tiene i miei polsi saldi sopra la testa.

Un calore sconosciuto invade il mio basso ventre,un desiderio che mi stringe lo stomaco ma che preme tra le mie cosce, impaziente di essere soddisfatto.

Il solo pensiero di sentirlo addosso a me mi accende, come nessun'altro.

Il mio desiderio prende il sopravvento.

La luce fioca del caminetto che illumina la stanza di sera rende tutto più intimo, rendendo l'atmosfera cotonata.

Chiudo gli occhi un instante e faccio scivolare la mia mano dentro gli slip. di essere

Inizio a giocare col mio clitoride per poi rendermi conto fradicia, solo per quel bastardo egocentrico.

Immagino le sue labbra baciare il mio basso ventre mentre la sua lingua si agita imperterrita nella mia intimità.

Al solo pensiero di lui tra le mie gambe mi lascio sfuggire un gemito strozzato.

La mia mano prende confidenza e si muove più velocemente mentre la mia mente è annebbiata.

Il pensiero di lui che sussurra al mio orecchio mentre le sue dita scavano dentro di me è dannatamente sbagliato ma contemporaneamente eccitante.

"Oh Stephen" ansimo senza un minimo di decenza, facendomi trasportare dal piacere.

"Y/n?"

Mi si gela il sangue all'istante.

È come se ogni singola cellula del mio corpo si fosse paralizzata in questo esatto momento.

Mi giro di scatto, portando le mani lontano dalla mia intimità.

Appoggiato con la spalla allo stipite della porta, mi osserva con un sorrisetto malizioso.

Una maglia rossa e i pantaloni neri, tenuti saldi da una cintura in vita, sono le uniche cose che lo coprono mentre mi fissa indiscreto.

"Stephen da quanto tempo sei li?!" la mia voce trema mentre cerco di sistemarmi.

Cazzo, sono fottuta.

"Abbastanza, ti ho chiamata ma non mi hai sentito. Eri impegnata a quanto ho visto." spiega in modo beffardo alzando un sopracciglio.

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