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 Fra i crochi e i narcisi trovo un vaso di peonie, i colli lunghi degli iris mi sfiorano gli zigomi. Avanzo fra i vasi appesi al soffitto con le catenelle. Scavalco il bonsai che qualcuno ha dimenticato di riporre al proprio posto (io, probabilmente). I tulipani sembrano piccoli fuochi d'artificio rimasti a metà esplosione, i violetti, il porpora e l'oro si azzuffano su quei petali delicati.

Oscillo sotto il peso del vaso di limoni a cui mi tengo disperatamente abbracciata. Sarebbe imbarazzante, oltre che doloroso, se, dopo tutti quei mesi al negozio, me lo mollassi sui piedi.

"Per mille trifogli!" Metto la schiena contro il muro, lasciando passare una cliente con le braccia cariche di panse.

- Giornata incantevole- mi dice.

- Meravigliosa- biascico. Tutti i muscoli sono tesi nello sforzo di mantenermi in piedi, non tengo in conto di fermarmi per una conversazione sul meteo. Sento la porta sbattere e il suono artificiale del campanello, mentre la donna esce.

Giro attorno alla palma da datteri, residente nella serra forse dal tempo in cui il fioraio mise su baracca. Nessuno ha mai avuto il coraggio di comprarla, così che adesso le radici, spesse più di un dito, hanno spaccato il vaso in più punti. "Come io con i vecchi calzini, mia cara" è il mio benevolo commento verso di lei.

- ... prossima inaugurazione del festival del Loto- gracchia il vecchio televisore:- Trecento condomini sfollati, apertura improvvisa di una voragine nel terreno. Vecchio magnate decide di allargare l'estensione delle cave. È protesta da parte degli ambientalisti... - scuoto la testa e con un gomito abbasso la maniglia del magazzino. Una folata gelida mi schiaffeggia la faccia e i piedi.

Riesco, sbuffando, ad infilare il limone nella scansia di mezzo, sotto le foglie carnose dei cactus. Noto una macchia di bava argentea vicino alle ortensie.

- Despina, te lo dicevo che le lumache... ah!- urto uno dei vasi pendenti, esattamente sopra il sopracciglio destro.

- Come, tesoro? Non capisco da qui-

Mi sfilo i guanti con rabbia e li infilo nelle tasche del soprabito. Esco, massaggiandomi l'occhio lacrimante.

- Ho detto- sillabo, piombando dietro il bancone del negozio:- Che quelle maledette sono entrate. Lo dicevo di non comprare le talee da quel lestofante del nord-

Despina è intenta a rimpolpare le scorte di terriccio pescando da un grosso sacco di iuta. In ginocchio, i guanti protettivi alti fino ai gomiti, mi dà le spalle. - Cara- sospira con la sua cauta voce da contralto:- Non era un nostro fornitore abituale, lo capisco. Ma mio marito sa quando si può trattare con certa gente, sicuramente le limacce sono arrivate da qualche altra parte-.

Come potrebbe fare un mollusco terrestre a salire fino al quarto piano di un grattacielo di cemento armato, questo è un mistero. Della specie che soltanto la signora Bloc può comprendere.

È la gentilezza ad impedirmi di parlare, o forse quei trenta Spiccioli (una cifra quanto mai spropositata) che il fioraio e sua moglie mi versano ogni settimana.

- ... manifestazioni di fronte agli stabili di Plutonia, striscioni e cartelli. Ecco uno dei rappresentanti, Ramon Vinse l'ha intervistato per noi- lo schermo adesso inquadra un viale gremito, i filari di larici sono tutto ciò che si vede al di sopra delle teste delle persone. Il reporter si avvicina sorridente ad un giovane con il cappello di sghimbescio. Sulla maglia porta stampata una scritta in una grafia sconosciuta. - Pensa di essere figo- borbotto.

- Chi?- Despina si alza e mi affianca, ora entrambe puntiamo gli occhi sul televisore, mezzo offuscata dalle foglie delle calle:- Quello. Già, è proprio figo- sospira nella mia direzione:- Cara, persino tu dovresti capirlo-.

Sale d'acquaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora