"Vorrei indietro il mio libro"

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"Ciao, io sono Jade, piacere" affermo porgendogli la mano.
Con un sorrisetto a dir poco fastidioso si alza dalla panchina lasciandomi sorpresa dalla notevole altezza, solitamente è raro incontrare qualcuno più alto di me, anche lui si presenta , porgendo a sua volta la mano "Piacere, Chris"afferma con una voce virile che riesce a farmi arrossire. Al suo tocco sento la pelle d'oca invadere il mio corpo, cerco di nascondere l'imbarazzo.
"Scusa l'interruzione ma ,se permetti, vorrei indietro il mio libro" commento irritata, incrociando le braccia. Il mio tono di voce riesce a non fargli scomparire il sorrisetto dal volto
e guardandomi dall'alto verso il basso, lentamente, mi porge il libro, senza distogliere lo sguardo da me.
Afferro ciò che mi appartiene e cerco di rimettermi sulla strada di casa, oltrepasso l'albero dietro il quale ero nascosta mentre lo ammiravo curiosare tra le mie note e udisco nuovamente la voce virile in grado di farmi arrossire "Hai la scarpa slacciata, piccola spia". Mi blocco, abbasso lo sguardo verso le scarpe "Maledetta scarpa" commento tra me e me ma poi torno a riflettere sulle sue parole "Piccola spia a chi?- commento voltandomi verso di lui- fino a prova contraria quello che stava leggendo le mie note senza averne il minimo permesso sei tu, e , a mio parere, è un gesto invadente e al quanto maleducato " affermo con voce provocatoria che riesce a farlo sorridere nuovamente.
"Ok scusa, hai ragione piccola spia" ammette con un sorrisino da "so tutto io" stampato in viso e alzando le braccia in segno di arresa, lo guardo irritata ancora un'altra volta per avermi dato della spia e ,nella speranza di non ritornare a rivolgergli un'altra minima parola, ritorno a casa.

Più mi avvicino a casa e più mi fa innervosire ricordare il suo insopportabile sorrisetto, chissà cosa avrà pensato di me...che imbarazzo.Ok basta, non devo pensarci più: ora ho il mio libro, mi vado a lavare ed esco, rimarrà una delle tante brutte figure che va via col passare del tempo.

Apro la porta di casa: sento le risate di mia mamma e mio fratello che evidentemente stanno guardando un video divertente su internet e la puzza di fumo di sigaretta invade le mie narici, mio papà starà fumando al piano di sotto.

Vado in camera mia e appoggio il libro sulla scrivania, sono le 19:30 e tra un'ora devo uscire, devo sbrigarmi altrimenti farò aspettare i miei amici, come al solito. Con il sottofondo dell'acqua,che riempie la vasca da bagno , prendo i vestiti: afferro un vestitino nero che mi copre fin sopra le ginocchia, una cintura che mi stringe la vita e un paio di sandali con i lacci talmente lunghi da riuscire ad allacciarli lungo tutta la gamba.

Finisco di vestirmi e mi trucco, sono una ragazza che non ama truccarsi troppo: solitamente metto un po' di mascara, l'eyeliner che lascia una fine linea nera agli estremi dei miei occhi neri e un po' di lucidalabbra sulle mie labbra carnose.

Sento un clacson fuori da casa, mi affaccio alla finestra e confermo la mia intuizione: Travis e Juliette mi stanno aspettando sulla macchina.

Scendo le scale, con un bacio volante saluto mamma, papà e mio fratello e salgo sull'auto di Travis.

Un odore di acqua di Gioia invade l'auto: Juliette si spruzza quintali di profumo, quando usciamo porta sempre dei campioncini con se'. Stiamo crescendo insieme, le figuracce che fa una, automaticamente, le vive anche l'altra. Ci chiamano J&J, lei è più dura, io invece cerco di sembrare dolce (con i miei amici almeno ). Siamo l'opposto: lei ha dei riccioli ramati e non troppo lunghi, il suo volto dalla carnagione delicata è cosparso di piccole lentiggini e i suoi grandi occhioni verdi la rendono misteriosa, non è molto alta, lei afferma sempre di essere "un metro e una Vigorsol " e non ha torto in effetti. Nella nostra diversità ,però, riusciamo a completarci!

Travis è il solito ragazzo duro ma che in realtà ha un cuore d'oro, mi appoggia sempre e,nonostante il nostro rapporto sia simile a quello di un cane e di un gatto, ci adoriamo: siamo come fratello e sorella. Fisicamente è quasi la versione femminile di Juliette: ha gli occhi verdi, misteriosi e con una strana scintilla che non li abbandona mai, un ciuffo moro ricade sulla fronte lasciando scoperto il sopracciglio evidenziato da un piercing nero, il naso e le guance sono dorate dall'abbronzatura mischiata alle lentiggini e l'orecchino che porta lo fa apparire come il solito cattivo ragazzo. Ha il corpo scolpito dal lavoro, stranamente indossa una maglietta bianca abbastanza stretta, solitamente si veste con tute larghe... "Chissà su chi vuole fare colpo", penso. Questa cosa riesce a farmi sorridere tra me e me, lui lo nota  guardando lo specchietto: "Perché stai ridendo?", mi domanda ridendo a sua volta, " No, nulla" , affermo ridendo, cercando di non fargli capire nulla.

Guardo fuori dal finestrino: la luce del sole sta scomparendo dietro la montagna, lasciando posto al mistero e all'adrenalina della notte, la musica dei bar si mischia a quella della radio dell'auto, Travis sarebbe perso senza musica. Il vento che entra dal finestrino ondula i miei ricci, portandomi a chiudere gli occhi rilassata dalla leggerezza estiva.

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