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Il centro dove Simone si reca per le sedute di fisioterapia si trova in una struttura ampia e luminosa, arredata in modo elegante con sfumature di beige, bianco e marrone e, per fortuna, non ricorda neanche vagamente un ospedale e quindi non trasmette quel tipico sentore di ansia che Simone, ora più che mai, rifiuta.

Sono passati quasi tre mesi dal giorno più brutto della sua vita e lui, che quella vita aveva provato a soffocarla in un miscuglio di alcol e pasticche, sta ancora cercando di ricostruirla, tassello per tassello.

Alcuni di questi tasselli sono scheggiati o malconci, e allora lui ci si mette d'impegno per tentare di aggiustarli, anche grazie al percorso psicologico che ha intrapreso. Un altro, purtroppo, non lo riavrà più indietro, ma sta provando, tra mille difficoltà, a fare i conti anche con questa consapevolezza. E poi c'è un tassello speciale, che ha le sembianze di un ragazzo con i capelli disordinati almeno quanto il suo cuore e gli occhi più intensi e profondi che Simone abbia mai visto.

Manuel è una presenza costante, praticamente la sua ombra. Non lo lascia quasi mai e questa loro ritrovata vicinanza, ormai più simile a una simbiosi, sembra avergli dato il potere di sapere sempre di cosa ha bisogno Simone. Lo ascolta quando capisce che vuole sfogarsi, lo fa ridere se gli serve distrazione, lo stringe a sé quando le lacrime sembrano non finire più.

È successo solo qualche volta per il momento, ma Simone custodisce gelosamente il ricordo dettagliato di ognuna di esse, soprattutto della prima: Manuel che avvolge le sue spalle in una stretta timida e quasi esitante all'inizio, ma così salda e rassicurante, e gli fa poggiare la testa sulla sua spalla, incurante delle lacrime che gli bagnano la maglietta. In quel periodo Manuel è un'ancora per lui, la sua forza. Non hanno più parlato di quello che è successo tra loro alla festa, ma a Simone va bene così. Ogni tanto gli si affaccia alla mente qualche paranoia, ma poi basta un sorriso di Manuel per spazzarla via. C'è una sorta di tranquillità imperturbabile tra loro, come se quella tempesta che ha caratterizzato la loro relazione si fosse placata; forse è una calma momentanea, ma Simone ora non ha la forza per preoccuparsi anche di quello, e intende prendere solo il buono di questa situazione, solo la leggerezza che il più grande sa dargli.

Manuel, dal canto suo, non pensava di essere in grado di prendersi cura in quel modo di una persona, tanto meno di Simone, ma è riuscito a stupire persino se stesso. Simone non lo sa, ma lui si è fatto una promessa: non essere più la causa della sua sofferenza. Non è ancora sicuro di riuscire a mantenerla, perché è pur sempre Manuel Ferro, il caso disperato, e perché i sentimenti che prova sono così nuovi e intensi che certe volte si sente sul punto di esplodere e teme di non riuscire a controllarsi.

Ma in quei momenti ripensa agli occhi distrutti di Simone quando gli ha sputato addosso quelle cattiverie in garage, o a lui sdraiato a terra nel vialetto di casa sua con il volto insanguinato, e per ora ha sempre funzionato. Ripercorrere con la mente quei ricordi è una tortura, ma se può servire a proteggere Simone da se stesso, vi si sottoporrebbe anche mille volte.

La volontà di salvaguardare Simone è anche il motivo per cui non è riuscito ad affrontare con lui l'argomento compleanno. Non vuole rischiare di destabilizzarlo ancora, e poi non è affatto sicuro di essere pronto a dargli quelle certezze di cui avrebbe bisogno. A volte, però, viene aggredito con prepotenza dal desiderio di mandare a fanculo la prudenza e baciarlo. Ci sono ancora così tante domande che si affollano nella sua testa, mentre l'inquilino indesiderato del suo cuore è un groviglio indistinguibile di paura e confusione che somiglia incredibilmente ai suoi capelli di mattina presto. Qualche volta si fa strada in lui il pensiero che forse, dopo tutto, per districare quei fili ci vorrebbero quattro mani e non due.

Quando arrivano nel parcheggio del centro, Manuel parcheggia la moto e sente la stretta di Simone attorno alla sua vita allentarsi; come accade ogni volta negli ultimi tempi, percepisce con amarezza quel distacco. Simone sbuffa leggermente per l'irritazione causata da un piccolo diverbio che hanno appena avuto: Manuel ha dovuto frenare bruscamente a un certo punto del tragitto e lo ha rimproverato perché, a detta sua, non si stava reggendo abbastanza saldamente.

Claustrofobia e segreti svelatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora