Il Mio Incontro Con Dio

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Racconto di quella volta che vidi e sentii Cristo:

'Nuda a confessarmi per espellere la feccia che ho compiuto
Bevo le lacrime di Cristo che mi guarda sorridendo
Riesco solo a piangere mentre le mie caviglie si appesantiscono e Dio mi osserva intrappolata mentre cerco di scappare
Le braccia cadono a terra e divengo un busto con una testa. Ora i polpacci si dissolvono, ora il femore destro.
Dio mi prende l'omero e lo mangia.
"Pasto eucaristico" mi dice. Io invece vorrei solo che mi mangiasse tutta.
"Assaggia il mio cuore ricco di passione di Dio" rispondo.

Egli accarezza le mie sanguinose vergogne che con le mani tengo, ed assapora prima il ventricolo destro, in un battito di ciglia è tutto in bocca.
"Finalmente, discepolo, ti sei dato al tuo Signore".

Ora le clavicole sono ben chiare e un foro in mezzo al petto lascia entrare la luce che mi perfora e mi inonda di calore.
Al collo porto una croce che diventa fuoco. E come legno le spalle bruciano, mentre Dio mi bascia tutto il collo.

Gli occhi ricadono, quasi supini, a terra ed io voglio essere rinnegata. Invece resto il suo piccolo feto, e affamato mi stringe i capelli mentre strappa la guancia.
Di me rimane solo la bocca, eppure sento e vedo e ascolto e odo parole lontane
E vicine, che si insinuano tra i denti.

Gocce di rugiada lo bagnano ed io mi sento come in Paradiso, toccata dal cielo, ascoltata dall'Universo, salva eternamente.'

E mi risveglio mentre il ragazzo mi chiama:"Ti sei fatta male?"
Tra i rovi non capisco e sento del sangue sul polpaccio e sui polpastrelli. Vedo la bicicletta accanto a me e i rovi davanti agli occhi. Sento il Sole che mi scalda.

E piano, piano ritorno alla vita reale.

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