solletico

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Manuel ha avuto molteplici occasioni per capire che se c'è un modo per mettere a tacere Simone, per avere la meglio su di lui - per così dire - si tratta del solletico.
È convinto che la reazione dell'amico non sia normale, che sia senza alcun dubbio eccessiva, ma ciò non gli impedisce di utilizzare quest'informazione a suo favore.

L'aveva scoperto un pomeriggio, in garage; era impegnato ad asciugare una moto che un amico gli aveva chiesto di aggiustare, e che lui aveva dovuto lavare perché piena di macchie. Simone, che si trovava lì semplicemente perché l'unico momento della giornata che passavano separati era la notte, aveva pensato bene di bagnare la mano nel secchio dell'acqua sporca e di passarla tra suoi capelli.

Un gesto dettato probabilmente dall'urgente bisogno di passare una mano tra quei ricci disordinati che tanto ama, per spostarli da quegli occhi che gli causano una serie di fastidi allo stomaco, fastidi dei quali non può più fare a meno ormai.

Avendo però imparato a dissimulare, a camuffare ogni suo gesto come uno scherzo tra amici, a comportarsi, all'apparenza, come un fratello dispettoso, aveva rubato il secchio di acqua che Manuel aveva utilizzato per lavare la moto, l'aveva sporcato ed era corso via, per sfuggirgli.

E se la quantità di improperi e epiteti poco carini che l'altro gli stava riservando era indicativa di quanto fosse arrabbiato, non si sarebbe stupito se il tutto si fosse concluso con qualche amichevole pugno dritto in faccia, perché a Manuel due cose non si devono toccare: sua madre e i suoi capelli. E Simone l'ha sempre saputo.

Di certo però non avrebbe mai immaginato che, dopo una serie di ridicoli giri per il garage, circondando la moto che faceva da spettatrice a quel teatrino, Manuel l'avrebbe raggiunto e, bloccandolo alle spalle, avrebbe iniziato a fargli il solletico.

Il solletico. La cosa che lui più detesta, in assoluto.

Gli è capitato a volte di vedere coppie innamorate farsi il solletico a vicenda e porre fine a quella piccola battaglia con baci e carezze, ma lui non riusciva ad immaginare altro all'infuori di una serie di modi di farla pagare all'altra persona. No, le coccole e il solletico decisamente non potevano coesistere per lui.

La sua avversione è dovuta fondamentalmente al fatto che inizia a ridere come una iena e viene colpito da una serie di spasmi che lo fanno somigliare ad un rettile ubriaco.
Così aveva descritto la problematica a Laura, un pomeriggio.

Quando però a fargli il solletico si era ritrovato Manuel, che risulta casualmente essere il ragazzo di cui è innamorato, Simone era diventato improvvisamente un grande estimatore di quella pratica, se così si può definire.
Ridere a crepapelle senza un motivo, tra le braccia di Manuel - con i capelli bagnati - era decisamente tra i primi posti su una ipotetica bucket list, forse al primo.

«Manuel smettila!», «Basta Manuel» e «te ne pentirai» erano le uniche frasi che Simone riusciva a pronunciare tra una risata e l'altra, e l'altro era anche più divertito di lui, perché vedere quel ragazzo gigante diventare così piccolo e tenero gli riempiva il cuore di gioia, nonostante cercasse di suonare minaccioso.

Manuel aveva accettato da tempo di trovarlo tenero, adorabile, carino, insomma, era sceso a patti con la consapevolezza di amarlo, e sebbene non avesse il coraggio di urlarlo al mondo intero, proprio lo stesso mondo sembrava non perdere occasione per ricordarglielo.

Quello era proprio uno di quei momenti, perché non aveva alcun motivo di corrergli dietro e fargli il solletico, anche perché Simone aveva presto abbandonato il secchio di acqua sporca, e aveva da tempo smesso di bagnarlo, ma averlo tra le sue braccia, con la schiena che sussultava praticamente incollata al suo petto, e con la sua risata che rimbombava nel garage era probabilmente uno scenario da sogno, e quindi aveva continuato, arrendendosi pian piano alla consapevolezza che di quel suono non avrebbe mai più potuto farne a meno.

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