Il Giorno Perfetto

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IL GIORNO PERFETTO

MARCO'S POV

SVEEEEEGLIAAAAAA! SPEGNI QUEL MALEDETTO TELEFONO!

Mi sveglio di soprassalto. Sento ancora la voce di Grillo che urla nelle mie orecchie come un fischio e il mio cellulare che effettivamente squilla all’impazzata sul comodino. Osservo la sveglia posta dietro con la poca luce che filtra dalla finestra: le lancette segnano qualche minuto dopo le sei. Che potrà mai volere a quest’ora, di domenica… il Maresciallo?!

“Pronto?” rispondo incerto - e anche un po’ preoccupato, non lo nego -, con la voce di uno che è ancora in parte tra le braccia di Morfeo. “Dottor Nardi, si sbrighi! Perché ci ha messo tanto a rispondere?! Non si ricorda che dobbiamo vederci al bar da Spartaco?!” mi dice trafelato Cecchini dall’altro capo del telefono.
“Buongiorno anche a Lei, Maresciallo…” rispondo con sarcasmo, stropicciandomi gli occhi cercando di darmi una svegliata.
“Non c’è tempo per i conviventi…” ribatte lui, interrompendomi.
“Si dice convenevoli…” lo ignoro, buttandomi di nuovo a letto.  “…e comunque l’appuntamento è alle 8.30 da Spartaco. E sono solo le 6.15… Che fuso orario ha Lei a casa, mi scusi?”
All’altro capo del telefono mi accoglie il silenzio per qualche secondo - seppur in lontananza sento la voce di Elisa che gli dice di lasciarmi dormire -, poi, “Non faccia tanto lo spiritoso. Oggi è il due maggio. Oggi è il D-Day. Il Don-”
“-Matteo Day, il giorno più importante della sua vita. Lo so, Maresciallo. Sono due settimane che lo ripete, pare un disco rotto. Non si preoccupi, comunque. Alle 8.30 sarò da Spartaco come da programma. Si rilassi…” Prima che possa aggiungere altro, sento ancora un “Mi raccomando,” e poi i tu-tu-tu della linea interrotta. Mentre registro che non mi ha lasciato il tempo di salutarlo e non mi ha salutato - di nuovo - ricevo un sms. Il nome del mittente porta stavolta un sorriso sulle mie labbra. Perché questa espressione da ebete? Hai terminato il chiacchiericcio di prima mattina col Maresciallo? Possiamo tornare a dormire? Che tra l’altro avevo appena preso - finalmente - sonno… Mi spiace Grillo, ma ormai il Maresciallo mi ha svegliato, quindi di dormire se ne riparla stasera. E poi ho un altro impegno prima di vedere Cecchini, molto più rilevante per quanto mi riguarda. Ma porca p… Grillo!
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Ore 8. Lei è puntuale come sempre, impeccabile nella sua divisa. Il nuovo taglio di capelli che ha cambiato da qualche mese le dona molto. Ma, d’altronde, è sempre stata bella in divisa. Marco, sbaglio o stai sbavando? 
Le parole di Grillo mi fanno spalancare gli occhi e d’istinto mi porto la mano alla bocca, preoccupato. Intendevo in senso figurato, scemo. Sei una causa persa, belin… Quando la vedi non capisci più niente. Scuoto la testa silenziando la mia coscienza, evidentemente alzatasi col piede sbagliato stamani. Eh, chissà di chi è la colpa…
Mi dirigo con passo svelto al tavolino imbandito di cibo a cui la trovo seduta. “Ehi! Buongiorno. Ho già ordinato colazione per fare prima. Lo conosci Cecchini, che quando arriva, se non abbiamo finito, fa una scenata…” mi accoglie con un sorriso appena mi vede.
“Buongiorno anche a te… Hai fatto benissimo, come sempre,” rispondo io, mentre mi accomodo accanto a lei.

Approfittando del fatto che Cecchini ci ha convocati tutti per il D-Day da Spartaco, Anna e io abbiamo deciso di vederci un po’ prima per fare colazione insieme. A dirla tutta, da quando mi ha perdonato e abbiamo deciso di restare amici - ormai due anni fa -, fare colazione da Spartaco è diventato quasi un appuntamento fisso della domenica mattina quando è di turno in caserma un’abitudine a cui nessuno dei due vuole rinunciare. Ma oggi è anche un giorno speciale, e Cecchini ci ha buttati giù dal letto più presto del solito, quindi è più che giusto premiarci con questa abbondante colazione al Tric-Trac e ritagliarci minuti preziosi prima che lui arrivi.
“Anche tu sei stato buttato giù dal letto all’alba dal Maresciallo o è una cosa per pochi eletti fortunati come me?” mi chiede lei mentre mescola attentamente il suo cappuccino. “Perché si è attaccato al campanello di casa mia alle sei.”
“Che, scherzi? Penso che Cecchini abbia buttato tutti giù dal letto stamattina. Forse tua madre si è salvata, contando che doveva svegliarsi presto per prendere il treno già di per sé...” rispondo ridacchiando e lei con me. “Il che mi ricorda: notizie di Chiara?” le chiedo.
“Ancora bloccata a Londra per lo sciopero dei trasporti aerei, non riesce ad arrivare. E non ti dico come l’ha presa mia madre, che è andata a Roma appositamente perché doveva andare a prenderla in aeroporto…” sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
Mi metto a ridere. “Immagino. Certo Chiara non cambia mai, ma questa volta non è nemmeno colpa sua…” dico, ma lei mi interrompe. 
“Prova a spiegarlo a mia madre, se ci riesci. Due ore mi ha tenuto al telefono ieri sera!” Non posso che ridere alla sua espressione esasperata.
Continuiamo a chiacchierare, finché non mi ricordo che volevo mostrarle un video che ho trovato l’altro giorno, ma non avevo più avuto modo di farle vedere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 20, 2022 ⏰

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