Prologo

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Over si alzò in piedi, osservava soddisfatto le piante secolari che lo circondavano, finalmente il giorno era arrivato, erano mesi che lo attendeva con ansia.

Tornò a contemplare lo sciamano davanti a lui, ansioso di sentire la sua sentenza.

"Non è stato semplice con te, ma ora sei uno di noi, Over" affermò compiaciuto. "Sei una persona nuova, ti sei allenato come i nostri discepoli, hai appreso le nostre usanze, hai dimostrato di avere un cuore puro."

Over sospirò, non era interessato a quegli inutili convenevoli.

"Mi hai fatto una promessa, ricordi?"

Dopo mesi di ricerche era arrivato in quel villaggio nascosto nella foresta più profonda, aveva viaggiato di pianeta in pianeta con un unico scopo: guarire dall'amnesia creata dalla sua stessa mente. Aveva stretto un patto con il capo dei nativi: se si fosse impegnato per integrarsi e vivere come uno di loro, avrebbe curato la sua malattia.

Ebbene, era giunto il tempo delle risposte, presto avrebbe scoperto chi fosse davvero, avrebbe rivisto il suo passato e saputo chi lo aveva quasi ucciso. Avrebbe riacquisito la memoria.

Lo sciamano gli sfiorò le tempie con le mani.

"Chiudi gli occhi. Il momento è giunto" ordinò con tono autoritario.

Over si concentrò e fece come gli era stato detto. Un profondo senso di pace si impadronì di lui, ma quella serenità che per anni aveva cercato durò solo per un attimo, riemerse il dolore, tutte le sue paure, il sapore del sangue sulle sue labbra... Crollò a terra, quasi senza fiato.

"Recuperare anni di ricordi in una sola volta non è mai un processo semplice."

Over appoggiò le braccia sul terriccio, era infuriato, un solo inutile flashback non gli bastava. Adesso sapeva chi lo aveva quasi ucciso, ma un manto nero ricopriva ancora tutto il resto della sua esistenza.

"Sono rimasto qui per mesi come un agnellino per un solo ricordo?"

Il terreno per un attimo vibrò, come se fosse alimentato dalla sua stessa collera.

Gli abitanti del villaggio, radunati per la cerimonia di iniziazione, si allontanarono spaventati, non avevano mai percepito un tale potere.

Le guardie si schierarono al fianco del capo degli sciamani, ma lui non si fece impressionare.

"Con il tempo potrebbero arrivare anche gli altri."

"Potrebbero? Mi avevi promesso che ogni cosa mi sarebbe stata rivelata. Hai mentito!"

Un'altra scossa di terremoto fece tremare ogni angolo dell'accampamento.

Il capo villaggio sgranò gli occhi. Il suo sospetto divenne una certezza.

"Questa è magia oscura!"

Over allargò le braccia soddisfatto, un bramoso desiderio di vendetta vibrava dentro di lui. Mancavano ancora parecchi pezzi del mosaico, ma sapeva chi avrebbe dovuto cercare e, soprattutto, sapeva che il vecchio sciamano avrebbe fatto una brutta fine se non gli avesse detto altro.

"Voglio sapere tutto!"

Il vecchio recuperò una fiala da sotto la giacca.

"Prendi, con questa pozione saprai ogni cosa" rispose.

Il ragazzo afferrò la fiala incuriosito e, dopo averla analizzata con estrema attenzione, scoppiò a ridere fragorosamente, sotto gli sguardi angosciati del popolo della foresta.

"Che cosa ci trovi di così divertente?" chiese il capo degli sciamani, in tutta calma.

Over puntò il dito verso un ragazzino tremolante a pochi metri da loro.

"Lui è tuo figlio, vero?" disse con tono beffardo.

"Sì... Che cosa vuoi da lui?"

"Voglio che tu gli dia la pozione che stringo tra le mani, ma forse la vera domanda è: saresti un buon padre se tentassi di avvelenare tuo figlio?" ridacchiò, agitando fra le dita l'ampolla, per poi lasciarla cadere a terra.

Il capo villaggio impallidì. I suoi uomini, nonostante sapessero che era giunto il momento di attaccare il nemico, rimanevano immobili, indecisi sul da farsi.

"Tu... come? Come lo hai scoperto?"

"Mi avete insegnato le vostre abilità. Il sesto senso è una di queste, giusto?

Una delle guardie gli puntò una lancia contro.

"Sei un mostro!"

Il ragazzo scomparve in un istante e un attimo dopo riapparì alle spalle del soldato, come uno spettro.

"Sono un attore, ho recitato la mia parte. Finalmente posso essere me stesso" gli sussurrò. Un attimo dopo gli strinse il collo in una mano e con un gesto deciso glielo spezzò.

L'uomo precipitò al suolo, privo di vita, gli occhi fissi verso il suo capo, che lo osservava angosciato.

"Il teletrasporto" sussurrò.

Aveva accolto un demone tra le mura pacifiche del suo villaggio, si era lasciato abbindolare dalla storia del povero smemorato... che ingenuo era stato.

Doveva fare qualcosa e subito, altrimenti quel folle avrebbe ucciso tutti, lui compreso.

"Devo ammazzarne altri?" domandò Over, come se avesse percepito i suoi pensieri.

Il dubbio tappò la bocca al vecchio sciamano, ancora incapace di credere che dietro al diligente allievo si potesse nascondere uno stregone malvagio.

Il ragazzo puntò minaccioso il dito contro le guardie, pronto a dare il via a una carneficina.

"D'accordo, vorrà dire che..."

Il capo villaggio alzò le braccia risoluto, la sua voce risuonò in ogni angolo della foresta.

"Posso dirti come trovare chi stai cercando!"

"Ti ascolto."

"Non posso rivelare i segreti che cela la tua mente, ma posso riferirti ciò che gli spiriti sanno a riguardo."

Over sospirò annoiato, non credeva a una parola di quello che aveva udito. Tuttavia era curioso: che cosa si sarebbe inventato quel vecchio pur di sopravvivere?

Lo guardò dritto negli occhi, con fare gelido. Uno sbuffo di vento parve spezzare i rami degli alberi attorno a loro.

"Trova una principessa di un regno lontano, uno spettro nero incapace di odiare e un figlio sfuggito a un sortilegio."

Over fece un passo indietro, intimorito. La forza del vento aveva portato con sé quelle esatte parole, gli rimbombavano ancora nella testa. Non aveva mai percepito un potere così arcano, antico.

Lo sciamano cercò di farsi forza, non poteva piegarsi al volere di quello stregone. Ne andava della vita del suo villaggio.

"Soddisfatto?" gli chiese, temendo altre pretese da parte del nemico.

"Enigmatico, ma è pur sempre un inizio" sussurrò Over, senza degnarlo di uno sguardo. Stava già cercando di associare un'identità ai tre individui nominati dagli spiriti.

"Ti prego, ora non fare altro male alla mia gente e lascia la foresta" supplicò il vecchio.

Lo stregone non rispose e, dandogli le spalle, si avviò a passo svelto verso la foresta. Mancavano ancora parecchie risposte ai dubbi che tormentavano la sua mente, ma aveva un nome e un obbiettivo: Syter, doveva trovarlo e ucciderlo.

Over si voltò per un attimo verso il lontano accampamento e sorrise. Il fruscio delle foglie per un istante venne travolto da un'esplosione. Nessuno poteva permettersi di sopravvivere dopo aver tentato di ingannarlo.      

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