La metà mancante

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Simone rientrò a casa dopo l'incidente, fortunatamente non trovò Dante in mezzo al percorso che lo separava dalla sua camera, sarebbe stato pressoché impossibile nascondergli quello che era successo poche ore prima
e sarebbe stato molto difficile affrontare quel fatto che oramai aveva archiviato e nascosto.

Dopo una mezz'oretta disteso sul letto a guardare il soffitto con ancora addosso la giacca, Simone si alzò cercando distrazioni e vide il libro di filosofia sulla scrivania, così pensò di fare i compiti che erano stati assegnati per il giorno dopo, anche se sarebbe stato sciopero.

Sinceramente voleva evitare quella materia che lo faceva riflettere ancora di più invece che distrarsi e avrebbe preferito altro, come per esempio matematica, ma avendo già fatto tutte le altre materie quello era l'unico esercizio che gli mancava da fare, perciò prese coraggio e iniziò.


Stava rileggendo Anassimandro in maniera svogliata, era stata una giornata esasperante per lui e riflettere ulteriormente sulla filosofia gli faceva esplodere la testa.

«Riflettete sul concetto di Tempo...» leggeva la consegna che aveva scritto sul quaderno mentre con una mano si teneva la testa e con l'altra sbatteva nervosamente la penna sulla scrivania.

La sua mente lo riportò subito a Manuel, poi di nuovo al Tempo, poi di nuovo Manuel.

Questo improvviso "ping pong" di pensieri lo portò casualmente a connetterli, a trovare un elemento in comune che li unisse.

Poi lesse:«Tempo è ciò che determina la generazione, la distruzione e l'esistenza dei mondi... la distruzione...».

-Il tempo è l'elemento più importante del nostro universo...Tutto gira intorno ad esso.
Il tempo è tutto nelle nostre vite, ma è anche caduco, effimero, sfuggente...-

Ragionò Simone mentre si perdeva nei suoi pensieri.

Poi finalmente trovò una connessione con Manuel; stava perdendo troppo tempo non rivelando i suoi veri sentimenti.

La vita è troppo breve per avere dei rimpianti simili. Voleva, doveva dirgli tutto, vuotare il sacco, fargli sapere quanto avesse stravolto la sua vita, anche se forse, dopo aver visto il bacio di quella mattina, pensò di averlo perso per sempre.

Non importa, era una questione di principio ormai. Voleva dirglielo quella mattina a scuola, ma fu completamente demoralizzato dal bacio.
Adesso però era veramente pronto a tutto, perché non aveva più paura, si trattava solo di essere onesti, con lui e con se stesso.

Pensò di dirgli tutto il giorno dopo, non a scuola poiché conoscendo Manuel, non sarebbe venuto in un giorno di sciopero, perciò nel tardo pomeriggio era perfetto perché ci sarebbe stata la solita festa in maschera che organizzava tutti gli anni Matteo (una scusa che aveva per bere).

Il tema di quest'anno era l'horror e lui aveva già pronto il vestito.

Dopo essersi finalmente messo il cuore in pace, proseguì con i compiti e appena finiti andò a tavola per cenare.







Erano le 22:30 e Simone non aveva ancora risposto ai messaggi/chiamate di Manuel e decise di farlo.

"Poi domani te ne parlo, da che ti vesti alla festa?" gli scrisse.

Dopo qualche minuto apparse la scritta
"Manuel sta scrivendo" per un paio di volte scomparendo poi senza aver ricevuto messaggi.
Rispose alla fine solo con un emoji.

"🐺"
"Non avevo dubbi ahahah"
"Tu?"
"🧛‍♂️"
"Te pareva ahaha"

I due ragazzi chattarono per un'oretta e poi si salutarono e andarono a dormire.










Due corpi, un'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora