-Shirazu, siete pronte?- gridai dal piano superiore della casa, mentre mi accingevo a scendere le scale che portavano fino al salotto con un'espressione scocciata; mia sorella e le sue amiche avrebbero dovuto finire di prepararsi circa mezz'ora prima, eppure le sentivo ancora schiamazzare nel bagno di fianco alla mia stanza.
-Quasi!- mi rispose lei.
-E allora muovetevi, che qui si sta facendo mattina!- ribattei, accasciandomi contro lo schienale del divano con uno sbuffo infastidito.
Quella sera era il gran giorno per Shirazu e le altre, dato che erano riuscite, dopo mille preghiere, a convincermi a portarle ad una festa in uno sfarzoso locale di Roppongi, ed era da circa una settimana che non stavano più nella pelle per questo motivo. In realtà, ero stata molto riluttante all'inizio, sia perché non mi fidavo a lasciarle scorrazzare da sole per la città a quell'ora della notte, sia perché sapevo quanta gente malintenzionata si aggirava per quei lussuosi locali; eppure, per via delle continue richieste ed insistenza delle ragazze, e dopo aver compreso quanto ci tenessero a fare quell'esperienza tutte insieme, alla fine avevo ceduto, premurandomi però di poter scegliere io il locale ove ci saremo dirette. "Ma i posti che conosci tu sono tutti noiosissimi." aveva commentato Shirazu, ma dopo averle ricordato che senza di me e la mia patente non sarebbero andate proprio da nessuna parte, ha acconsentito a prendere parte all'accordo.
Finalmente, dopo circa un quarto d'ora passato a messaggiarmi con un paio di amici, vidi uscire le tre amiche dal bagno poco distante, con un sorriso radioso sui loro volti: avevano dei bellissimi vestitini di velluto, abbinati con scarpe eleganti e piccoli gioielli qua e là, mentre a tracolla avevano delle borse che variavano da una piccola pochette ad uno zainetto argentato decorato con delle borchie.
Sorrisi un poco nel vederle così felici, il che mi fece riaffiorare alla mente gli anni in cui anch'io mi divertivo a girare per i locali notturni con i miei amici dell'epoca.-Bene ragazze, avete preso tutto?- chiesi, tirandomi su in piedi e arraffando le chiavi della macchina dalla penisola dietro il divano.
-Sì!- esclamarono quelle in coro, spalancando la porta di casa e fiondandosi nei sedili posteriori dell'auto; poco dopo mi misi al posto del conducente, ma prima che potessi accendere il motore, Shirazu mi domandò con tono acido: -Ryo, sicura di riuscire a stare sveglia fino alle tre? Secondo me ti annoierai a morte, ormai sei un po' troppo vecchia per queste cose.-
Le altre due ridacchiarono un po' a quell'affermazione, mentre io feci finalmente partire la macchina, che iniziò a sfrecciare silenziosa per le vie illuminate di Osaka: -Allora, punto primo: ho solo ventisei anni, quindi "vecchia" lo dici a qualcun altro; punto secondo: ho invitato Sayaka e gli altri, quindi stai tranquilla che non mi annoierò né vi romperò le palle.-
Shirazu parve rasserenarsi un poco a quell'affermazione, così iniziò a chiacchierare amabilmente con le sue amiche, mentre io mi persi ad osservare le luci artificiali che rischiaravano il cielo notturno della nostra città.
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-Quindi sarebbe questo il locale?!- esclamò mia sorella con la bocca spalancata per lo stupore; davanti a noi si ergeva un superbo palazzo scuro, con un'insegna luminosa che colorava di azzurro tutto l'ambiente circostante.
-Carino, no? Era da una vita che non ci venivo più, pensavo sarebbe stata una bella idea ritornarci un'ultima volta.- spiegai con un ghigno orgoglioso, mentre quelle tre continuavano a guardarsi intorno con gli occhi che brillavano per l'emozione.
-Ehi Ryo! Ci siamo anche noi!- gridò una voce conosciuta alle mie spalle; mi voltai con un sorrisone stampato sul mio viso, e vidi subito la figura slanciata di Sayaka, seguita a ruota da Asami e Yodo.
La prima indossava un corto vestito nero, coperto da una giacchetta rossa ed una lunga collana argentea, mentre la seconda portava dei pantaloni a palazzo con una camicetta candida e degli stivaletti in pelle; l'ultimo era vestito soltanto con un paio di jeans scoloriti ed una maglietta scura, accompagnato però da dei braccialetti colorati sul braccio sinistro.
Diedi una rapida occhiata al mio outfit, il quale non era lontanamente elegante come quello delle altre mie due amiche: indossavo infatti dei pantaloni strappati con delle catene vicine ai fianchi, insieme ad una maglietta nera con uno scollo abbastanza profondo e degli stivali alti fin sopra il ginocchio.-Eccovi finalmente!- dissi, abbracciando i tre con un enorme sorriso.
-Cavolo Ryo, ma ti sei ancora tagliata i capelli?- mi chiese Sayaka, con un'espressione affranta sul viso; io risi di gusto, sfiorando con la punta delle dita la parte inferiore della mia testa, quasi del tutto rasata, per poi farle scorrere sui miei cortissimi capelli biondo cenere.
-Belli vero? Tanto lo sai che non riuscirei mai a resistere coi capelli lunghi, Saya.- risposi con una linguaccia, mentre Asami ridacchiò sotto i baffi nel vedere l'aria sofferente della nostra amica.
-Vogliamo entrare?- domandò Yodo, posando un braccio sulle spalle di Asami e facendoci cenno di entrare; quei due stavano insieme a tempi immemori, e mi faceva sempre piacere vedere come erano ancora così affiatati dopo tanti anni.
Annuii nella sua direzione ma, prima di avviarci lì dentro, presi un attimo da parte le tre ragazze, e dissi a bassa voce: -Allora, potete bere solo un cocktail a testa per tutta la serata, intese? Se vedo che avete bevuto troppo vi riporto a casa alle undici e vi faccio dormire nel bagagliaio.-
Quelle annuirono serissime, mentre i miei amici scoppiarono a ridere nel sentire quelle pseudo-minaccie; mi allontanai dopo poco da loro, e quelle si slanciarono senza pensarci due volte all'interno del locale, seguite poi a ruota da noi.
-Solo un cocktail?- mi disse Asami, dandomi un pugno sulla spalla.
-Hanno ancora sedici anni, ne avranno di tempo per ubriacarsi.- ribattei con un sogghigno. -E poi, devo mantenere alto il mio ruolo da sorella maggiore.-
Sayaka mi scoccò un'occhiata intenerita, per poi commentare con un sorriso mesto: -Anche se più che una sorella maggiore, ormai sei come una madre per Shira.-
Annuii, infilando le mani in tasca, ma scacciai subito quell'affermazione con un cenno del capo ed un sorriso radioso: -Stasera siamo qua per divertirci, non per pensare a queste cose, quindi il primo che parlerà di lavoro o cose del genere pagherà un giro di shot per tutti, okay?-
Quelli concordarono con me all'unisono e, finalmente, anche noi facemmo il nostro ingresso in quel bellissimo locale di Roppongi, non sapendo, però, che al suo interno avrei trovato guai ben peggiori di quelli che avrei potuto anche solo lontanamente immaginare.
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ⁿᵒʷʰᵉʳᵉ ᵗᵒ ʳᵘⁿ || ᴴᵃʳᵘᶜʰⁱʸᵒ ˢᵃⁿᶻᵘ
Fanfiction[...] -𝘙𝘺𝘰?- 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥ò, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘷𝘪𝘴𝘰 𝘴𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢𝘳𝘨ò 𝘶𝘯 𝘨𝘩𝘪𝘨𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰𝘴𝘰; 𝘭𝘰 𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘢𝘪 𝘥𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘰𝘤𝘤𝘩𝘪, 𝘦𝘥 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘴𝘢𝘭𝘵ò 𝘶𝘯 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘱...