Il regalo

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Christian è poggiato al cruscotto della macchina e sta tamburellando le dita di una mano da almeno un paio di minuti, o meglio da quando suo padre ha detto di aver dimenticato una cosa in casa ed è rientrato per poterla recuperare.

Probabilmente ha specificato di cosa si tratta ma lui non è stato a sentirlo, è stato troppo impegnato a rimproverarlo tra sé e sé perché di questo passo rischiano davvero di fare tardi e questo non era nei suoi piani. Assolutamente, senza nessun dubbio, per nessuna ragione al mondo. Aveva intenzione di arrivare un po' in anticipo. Tipo, un paio di ore o giù di lì.

"Christian, la smetti? Mi stai dando sui nervi" sbotta una voce femminile alle sue spalle, facendolo trasalire. Per un attimo, si era dimenticato che sua sorella Alexia fosse lì. E c'è, è decisamente presente, se ne rende conto a pieno quando la sente poggiarsi al sedile dov'è seduto per affacciarsi su di lui. "Sei agitato, fratellino?"

"Per cosa? Sono solo... facciamo tardi. Io glielo avevo detto a papà di darsi una mossa, invece ora Mattia atterra e deve aspettare noi."

Quasi come se lo avesse predetto, il cellulare vibra nella tasca della sua giacca per avvertirlo di un messaggio. Lo recupera in fretta e sospira quando legge il nome di Mattia, dopo più di un'ora in cui non si sono sentiti perché aveva la modalità aereo attivata.

Questo può vuol dire soltanto una cosa.

Che ucciderà suo padre e nasconderà i resti.

Ovviamente, lo farà dopo essersi fatto accompagnare in aeroporto.


mattia fratellino❤️

Atterrato frate ☺️ recupero la valigia e arrivo

tu dove sei?


Christian sospira, digitando velocemente un "per strada, papà ha fatto tardi. Saremo lì presto, scusa 💜". Blocca lo schermo ma continua a tenere il cellulare in mano, per assicurarsi di non perdere alcun messaggio di Mattia. Non per qualche motivo in particolare, ma perché è da solo in un aeroporto sconosciuto di una città sconosciuta e potrebbe perdersi, o incontrare qualcuno che non parla la sua lingua - certo, sì, siamo in Italia, ma i turisti sono ovunque -. Meglio essere previdenti.

La risposta comunque non si fa attendere: sul display gli compare l'anteprima, in cui gli ha scritto di non preoccuparsi e che lo aspetterà.

"Matti è arrivato e papà è sparito" sbuffa, innervosito. Sta facendo davvero fatica a mantenere la calma. Lui e Mattia sono stati lontani per due lunghi mesi, ora sono nella stessa città, stanno respirando la stessa aria e stanno perdendo pure minuti preziosi che potrebbero trascorrere insieme. Ucciderà suo padre per questo, oh di questo può esserne sicuro.

"Non capisco" gli dice Alexia, tornando a ricordargli la sua presenza. Per qualche ragione, continua a dimenticarsene.

"Cosa, non capisci?"

"Se sei nervoso perché Mattia deve aspettarci cinque minuti o se ti manca troppo e non vedi l'ora di vederlo" lo stuzzica, come ha fatto altro cento volte nelle ultime ventiquattro ore.

Da quando Alexia ha rivisto suo fratello, non ha potuto fare a meno di sottoporlo ad un interrogatorio. Pubblicamente ha sostenuto la sua amicizia con Mattia, anche a casa non ha mai fatto insinuazioni quando i loro genitori ne hanno parlato proprio perché voleva proteggere suo fratello in ogni modo, ma sotto sotto ha vissuto per mesi in attesa di poter rivedere Christian per parlarne da sola con lui.

Non ha mai visto così fratello preso da un altro ragazzo... certo, si rende conto che ha vissuto qualcosa che solo lui può capire, per questo è aperta ad ogni tipo di spiegazione. È disposta anche a comprendere che suo fratello sia cambiato, che sia diventato più affettuoso grazie a questa esperienza, che abbia finalmente imparato l'importante dei rapporti affettivi... o in caso contrario, è disposta a comprendere il fatto che si sia innamorato per la prima volta e di un ragazzo, cosa che non avrebbe mai pensato. Non dopo anni in cui ha combattuto contro l'omofobia, lottando con le unghie e con i denti per far capire che ballare non ha niente a che fare con la propria sessualità.

Togliamoci le maschereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora