Capitolo I

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Pov Albus

Stava ormai per iniziare il sesto anno ad Hogwarts e Albus si trovava disteso sotto un albero vicino al lago nero. Era noiosa la scuola perché gli insegnava cose che sapeva già. Modestamente parlando sapeva di essere un mago di talento,il migliore dell'intera scuola in grado già di affrontare i MAGO, ma Hogwarts era casa sua, i compagni la sua famiglia e i professori i suoi genitori. Se ripensava alla sua di famiglia gli venivano le lacrime agli occhi. Sua Sorella Ariana era praticamente impazzita, suo fratello lo disprezzava e suo padre era ad Azkaban. Ormai passava le estati a gironzolare per il castello invece di tornare dai famigliari rimasti. L'indomani sarebbe stato il primo giorno del penultimo anno. Tanti pensieri affollavano la mente del giovane e uno strano presentimento gli attanagliava lo stomaco. Decise di passare il resto della giornata in biblioteca e cercare un libro che non avesse ancora letto, impresa disperata e senza risultati. Alla fine verso le 21 andò a dormire ancora appesantito dalla quella sensazione. Si addormentò in fretta affrontando una nottata di mille sogni,non incubi ma comunque sogni. Il mattino seguente non se ne ricordava neanche uno. Scese dal letto a baldacchino e andò in bagno a lavarsi. Guardandosi allo specchio si pettinò,o meglio si spettinò come meglio poté, e si infilo nella divisa di Grifondoro. Il giovane Silente era un bel ragazzo, abbastanza alto,con un fisico invidiabile,capelli mori e occhi chiari. Passò la giornata a percorrere i corridoi e le aule parlando con i fantasmi e i ritratti. Tutto sommato era un ragazzo allegro,socievole e fuori dagli schemi. Giunta l'ora del banchetto aspettò i suoi compagni fuori dalla sala grande e quando questi arrivarono lo salutarono amichevolmente,quindi entrarono e presero posto. Dopo pochi minuti entrarono i primini da smistare e tra tutti spiccava un ragazzo alto e biondo chiaro. Durante la cerimonia Albus non tolse mai lo sguardo dal misterioso ragazzo, era evidente che non fosse del primo anno ma che avesse l'età del giovane Grifondoro se non più grande. Una volta che vennero tutti divisi nelle proprie casate rimase solo quest'ultimo in piedi davanti a tutti. Non sembrava in imbarazzo né tanto meno a disagio, più lo si guardava e più veniva da pensare che era perfettamente nel suo ambiente con tutta l'attenzione puntata su di lui. Dopo qualche secondo si alzò il preside che affiancò il giovane e cominciò a parlare:

"Buonasera a tutti miei studenti. Voglio dare il benvenuto a tutti i giovani maghi e le giovani streghe che si sono uniti a voi dopo lo smistamento e spero che possano portare onore e gloria alla propria casata. Quest'anno eccezionalmente si unirà a noi questo ragazzo"
e si girò verso il misterioso nuovo arrivato
"nonostante possa sembrare ormai troppo grande per frequentare Hogwarts. Il suo nome è Gellert Grindelwald,verrà smistato in una delle case e ne prenderà parte esattamente come è di norma, Fatelo sentire a casa. È vero,si è perso molto ma fate in modo che recuperi il tempo perso in fretta. E ora diamo la parola al cappello"
Cosi dicendo fece sedere il giovane su uno sgabello decisamente instabile e gli poggiò il cappello in testa.

POV GELLERT

Appena gli posarono il cappello sul capo si levó forte e distinta una voce nella sua testa. "Ahh,un nuovo mago bene bene... Sei uno fuori dalle righe, intelligenza ne hai da vendere e anche di lealtà. Il coraggio mmm sì in gran quantità potresti quasi essere definito un pazzo... ne hai combinati di casini vero? Ah eccole,le ambizioni, Grandi ambizioni, Irrealizzabili direi..."
"Senti cappello che parla" cominciò Gellert ma venne interrotto.

"Sono IL cappello parlante"

"Qualunque cosa tu sia"
continuò stizzito il giovane
"Smistami in una casa qualsiasi e facciamola finita"
"Oh no no no"
riprese il vecchio capo di abbigliamento
"Non posso metterti in una qualsiasi. Vedi, una casa incide sul tuo futuro. In Corvonero allenerai la tua intelligenza e flessibilità mentale,in Tassofrasso la lealtà e la gentilezza sono all'ordine del giorno, in Grifondoro vanno i coraggiosi e i valorosi e in Serpeverde.... bhe gli ambiziosi. È una scelta difficile,vedo tutto nella tua mente,c'è oscurità, nera e profonda ma anche uno scorcio di Luce ,grandi potenzialità sisi... mm"

POV SILENTE

Erano oramai passati 5 minuti buoni e ancora non era stata dichiarata la sentenza dal cappello. La sala era in fermento. Già la notizia di uno studente più grande che viene smistato era curiosa ma anche che il cappello non riusciva a Smistarlo.... Erano tutti agitati tranne un certo Grifondoro che sorrideva. Era già successo una volta che il cappello non fosse stato in grado di smistare il pupillo sotto di esso ed era capitato proprio a lui,ad Albus. Alcuni,i più grandi,se lo ricordavano e tutti gli studenti del sesto e del settimo anno si girarono verso il tavolo di Grifondoro a fissare il giovane che sembrava divertito. Il preside, indeciso tra lo spazientito e il preoccupato, si alzò e fece per dirigersi verso il cappello.

POV GELLERT

Gellert si accorse di quell'improvviso moto tra i tavoli, molti si erano girati verso la tavolata rossa e oro ma in quel momento la cosa gli interessava pressoché niente. Quel maledetto cappello non si sbrigava fino a quando ad un certo punto....

"Ah si ci sono.... È raro che lo faccia un scelta simile,capita una volta ogni 20 vite di uomo anche se questa è la seconda in soli 6 anni"

"Di cosa stai parlando?"
Chiese il mago preoccupato. Il cappello disse due sole parole anzi le urlò e tutta la sala ammutolì. Solo un ragazzo del tavolo del Grifondoro sembrò divertito. Tutti boccheggiavano e passavano lo sguardo dal giovane mago al nuovo arrivato.

"MI ASTENGO" aveva gridato il cappello, Gellert Impallidì. Il preside gli venne accanto,lo prese per una spalla e lo portò a sedersi nel tavolo degli insegnanti. E ora cosa sarebbe successo? Sarebbe stato espulso anche da li? Durante il banchetto regnò il silenzio e Gellert non mangio niente. Si limitò a fissare il piatto e ogni tanto a lanciare delle fugaci occhiate verso il tavolo del Grifondoro. Il ragazzo che sorrideva durante il suo smistamento di tanto in tanto lo osservava e i loro occhi si incontravano e studiavano.

POV ALBUS

Albus si chiedeva che fine avrebbe fatto quel tipo dal nome strano... Gello? Nah, Gillete? Nah, Gellert ecco. Si chiedeva se Gellert avrebbe avuto la possibilità di scegliere la casata e sopratutto se l'avrebbe accolta.... La tua casa definisce il tuo futuro o così gli aveva detto il cappello 6 anni prima... Qualsiasi cosa dovesse fare quel mago,Albus sapeva già che avrebbe coinvolto pure lui. All'improvviso tornò a pesargli lo stomaco, la sensazione del giorno prima era tornata più forte di prima. Durante il banchetto l'aveva osservato e anche Gellert sembrava essersi accorto di lui. Si guardavano da lontano,come se si stessero studiando a vicenda. Di sicuro lo straniero aveva captato i movimenti della sala quando gli studenti si erano girati verso di lui. Alla fine del banchetto il giovane Silente fece per alzarsi ma venne fermato da un professore.

"Il preside vuole vederla signor Silente" disse risoluto l'insegnante. Il Grifondoro annuì e lo seguì in presidenza. Appena entrò nella stanza si guardò intorno. L'ufficio del preside era molto spazioso,dal soffito alto e ricco di quadri ma per il resto piuttosto spoglio.
"Ah Signor Silente entri pure" disse il mago.
"Buonasera professore,suppongo non mi abbia chiamato per subire ancora una sconfitta schiacciante a scacchi magici" Sorrise beffardo Albus. Il preside era abituato a quel tono e non poté non sorridere.

"No infatti Silente. Suppongo che tu abbia notato cosa è successo stasera" cominciò a parlare il più grande
"Si signore ho avuto un... dejavou" disse il moro. Il sopracciglio di Gellert che fino a quel momento era stato in disparte in un angolo si alzó. La situazione era interessante e curiosa. Silente notò quel movimento e solo allora si accorse della presenza del giovane. Osservandolo vide che era poco più alto di lui coi capelli chiari,gli occhi eterocromici e un fisico ben definito.
"Quindi in definitiva perché mi ha convocato" chiese Albus non distogliendo lo sguardo dagli occhi di Gellert che lo osservava. Erano uno l'opposto dell'altro,sicuramente fisicamente ma forse non mentalmente.

"Voglio che tu ti prenda cura del signor Grindelwald"

~ 𝕯𝖆 𝖖𝖚𝖊𝖑 𝖌𝖎𝖔𝖗𝖓𝖔 𝖆𝖑 𝖗𝖎𝖙𝖗𝖆𝖙𝖙𝖔 ~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora