Ho rinchiuso il mio cuore dentro un vecchio diario.
Per amarci, sentiamo un bisogno che sorge dalla bocca dello stomaco: quello di donarci formule d'amore.
Allarghiamo il nostro spazio per concederci questo momento, un soffio di preghiera.
Un sorriso verso il petto, in un punto profondo grondante di acqua.
Poi iniziamo a sentirlo: quel freddo pungente che ci pizzica la nuca, il peso del silenzio e l'acqua che ci arriva alle ginocchia. Il buio che ci osserva.
E infine lo avvertiamo: il tremore che ci pervade tutto il corpo.
È qui che ci ritroviamo, quando iniziamo a pregare, solo che non alziamo lo sguardo verso Dio, ma verso questo garbuglio disegnato sul petto, simile a un gomitolo di lana.
A volte pensiamo che, per amare la nostra pelle, sia prima necessario riconoscere i colori che si riposano al suo interno.
Trascrivo sul mio diario tutto questo oceano di parole che mi riempie la bocca, memore delle emozioni che mi scuotono da cima a fondo.
Cosa si cela al suo interno?
Storie, rinchiuse dentro piccoli coriandoli di carta, distese su antiche porte che accolgono l'inaspettato per potersi spalancare davanti ai tuoi occhi, così bramosi di scoperta.
Nella prima si narra di un lupo con tanti coltelli infilzati nella schiena, issato sulla cima di una collinetta innevata, ad ascoltare il canto della luna. Quanti pesi insanguinati avrà sentito addosso?
Nella seconda il protagonista è un diavolo gracile; le sue mani, ricoperte di squame scarlatte, assomigliano a quelle di un drago. Regge in mano un mazzo di girasoli appassiti. Indossa la divisa di un soldato e nella sua bocca alberga un sole malato. La sua stanza non accoglie le fiamme dell'inferno, eppure avverti una scossa, la terra gridare sotto i tuoi piedi.
Dietro l'ultima porta troverai una cameretta dalle pareti scrostate, ove solo alcuni gigli sono ancora benedetti dal soffio della vita.
Al suo interno abita una bambina, con addosso un vestito dipinto di galassie e una corona di bacche in testa. Tra le mani nasconde qualcosa, una tenue luce che oltrepassa le sue dita. Che cosa potrebbe nascondere di così tanto piccolo?
Ti osserva, intravedi un soffice sorriso, solo che, a differenza di quello del diavolo, il suo è simile a un fiore appena sbocciato. Si accorge della curiosità che traspare dai tuoi occhi e stende i palmi di fronte a te.
Scorgi una piccola lucciola lampeggiante.
Nel mio diario ho trascritto questo momento, per non dimenticarmi di lei.
La vedi? Passeggia all'interno del suo spazio e inizia a ballare, in compagnia del vento che le accarezza il viso. Alza il mento, verso un cielo dipinto di comete. Si innamora dell'intenso bagliore che le brilla attorno, custodendo con gelosia la luce che le bagna il viso; a vederla assomiglia tanto a una piccola stella. La sua bocca si muove, sussurra qualcosa simile a un segreto. Ha il sapore di una promessa antica.
Ritornerai a essere un meraviglioso sole.
Ti senti smarrito.
Qualcosa in quella speranza così nuda e affamata di realtà ti suona familiare, un brusio perpetuo che hai abbandonato in un armadio.
Raccogli un coraggio che non sai di avere sottopelle e, infine, lo vedi: il nero che le scava tutta la cassa toracica.
Finalmente hai capito.
La lucciola che ha raccolto dentro le sue macerie è un innocente cuore, piccolo come un sogno appena nato. Ciò che fa è donargli immense formule d'amore.
Non sopporti questo ronzio acuto nella tua testa.
Quali dimensioni pensi che abbiano il cuore del lupo e del diavolo? E la forma del tuo, qual è invece? Forse è la luna il centro gravitazionale del lupo che li canta il suo amore. Forse sono i girasoli la schiera di cuori morti che hanno sottratto il loro diavolo alla sua guerra interiore, e li stava cullando nel loro eterno riposo.
Ora guarda verso il basso, verso il tuo punto profondo. Dove lo tieni chiuso?
Magari assomiglia a un fuoco nascosto dal mare che ti vive dentro. Non è così ingombrante per le tue mani, eppure non hai il coraggio di abbracciarlo. Sai che un giorno ti esploderà negli occhi, vomitandoti addosso il tuo abbandono con il suo crepitio disturbante.
Guardalo, è fermo nello stesso punto, è un piccolo albero che sta emettendo radici nella terra, ma attende l'inaspettato per poter risplendere nella sua nuova fioritura.
Il peso di questa verità appena scoperta ti impedisce di muoverti. C'è questo tormento che ti grava sul petto, la paura che la fiamma ardente dentro di te possa accartocciarti come un pezzo di carta. Il tuo cuore non aspetta altro che un tuo passo, un delicato bacio. Implora uno sguardo.
Smettila di ignorarmi.
Ti sta urlando il suo perdono, la promessa di non bruciarti mai.
Ora corri, raccoglilo sul ciglio della strada e abbraccialo.
Donagli una tua formula d'amore, sopra questo vecchio diario.
Lo vedi? Adesso è un meraviglioso incendio.
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Coriandoli di carta
Historia CortaIn questo scrigno si annusano delle storie, rinchiuse dentro coriandoli di carta