Prologo

469 15 0
                                    

Ero innamorato.

Non lo avevo mai nascosto...o almeno, solo all'inizio.

Il punto è che avevo lottato e sofferto talmente tanto per quell'amore che neanche per un secondo mi ero posto la domanda se tenerlo privato o meno.

Penso semplicemente che la vita abbia fatto il suo corso e io, dopo tutte le lacrime versate per lui, me la meritavo un po' di felicità.

All'inizio non mi accorsi neanche dei miei sentimenti, avevo la testa altrove, sembravo costantemente fuori dal contesto in cui mi trovavo.

Me ne stavo nel mio piccolo spazio di mondo, cercando di recuperare ciò che avevo perso.
Trascorrevo le ore, non accettando la realtà e provando a trovare una soluzione in quel trambusto che si era venuto a creare intorno a me...

...il problema è che una soluzione non esisteva. Forse il tempo era l'unica via di uscita ma mi chiedevo costantemente se noi quel tempo lo avessimo o meno.

Non parlavo più, se non con lui, avevo iniziato a tralasciare tutti i miei amici che, capendo la situazione, stavano vicino a lui, ma anche e soprattutto accanto a me. Forse furono i primi ad accorgersi di quello che provavo per quel ragazzo tanto misterioso quanto gentile, ma non mi forzarono mai a prenderne coscienza e, anzi, nonostante fossi considerato il "bimbo" del gruppo, mi lasciarono tutta la libertà per cogliere le mie scelte.

E li ringraziai per questo...era l'unico gesto che potevo compiere in quel momento...

Magari un giorno li avremmo ripagati per il loro appoggio, io e lui insieme.

°•𝕷𝖆 𝖒𝖎𝖆 𝖈𝖚𝖗𝖆 𝖕𝖗𝖊𝖋𝖊𝖗𝖎𝖙𝖆•°// 𝖟𝖊𝖓𝖟𝖔𝖓𝖊𝖑𝖑𝖎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora