Jily AU
Minerva McGranitt, regista affermatissima e sceneggiatrice geniale, dopo decenni di acclamata carriera decide finalmente di produrre il musical a cui sta lavorando in segreto da anni, e non ha intenzione di accontentarsi di meno della perfez...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
§
«Grazie a Dio oggi è l'ultimo giorno»
Noah Wood entrò in sala trucco con la grazia e l'eleganza di un piccolo Caterpillar.
Lily, che era già davanti allo specchio e che si stava osservando il viso, gli scoccò un'occhiata obliqua e vide che, per quanto trasandato e in ritardo, Noah sembrava un filo meno depresso di quanto fosse stato il giorno precedente.
Certo, non era ancora ai suoi tipici livelli da "il sole è nel cielo e io sono felice come una vongola", ma Lily sapeva apprezzare le piccole vittorie.
«Mi sento un po' come alla fine delle superiori» proseguì lui, ignaro di essere al centro dei suoi pensieri, mentre si toglieva la giacca e la sciarpa e si faceva strada verso la sua poltroncina. «Sai, quella sensazione di totale e completo rifiuto, quel "non voglio più rimettere piede in questo posto", ma al tempo stesso anche un po' di nostalgia?»
Lily mugugnò il suo assenso.
«Non riesco a capire come mai, onestamente... voglio dire, a novembre saremo qui di nuovo per la quarta stagione, non è come se non dovessimo più vederci per il resto delle nostre vite, però mi sento un po' – oh mio Dio, che cos'è successo alla tua faccia?!»
Prima di poter fare un singolo movimento, Lily si ritrovò con il viso incorniciato dalle mani di Noah e spostato bruscamente verso l'alto. I suoi occhi azzurri, colmi di una preoccupazione evidente, erano spalancati in un'espressione orripilata.
«Chi – chi è stato?» ringhiò. «Chi cazzo ti ha –»
«Noah»
«È stato quel Piton, vero?»
«Noah, non –»
«Vado a spaccargli la faccia»
«Noah, è stata Cherie!»
Il volto di Noah si accartocciò in un'espressione di vibrante incredulità.
«Lily, so che sono stupido, ma non fino a questi livelli –»
«Non è reale!» lo interruppe Lily, spazientita. «È trucco. Sai, per la scena che dobbiamo girare oggi? Aimee e Lawrence aggrediti fuori dal Parlamento? Ti ricorda qualcosa, o sei già in vacanza nella tua capanna di fango in Cambogia?»
Ci fu un attimo di silenzio.
Noah continuò a scrutarle intensamente il viso, senza dubbio analizzando meticolosamente i lividi e il grosso taglio creato ad hoc che le attraversava la fronte.
Poi emise un sospiro di sollievo e parve quasi sgonfiarsi davanti a lei.
«Cristo» imprecò, crollando sulla sua poltroncina e passandosi le mani davanti agli occhi. «Oh mio Dio, ho il cuore che sta impazzendo»
