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"Prima o poi, l'oceano del tempo ci restituisce i ricordi che vi seppelliamo."

A New Orleans Natale iniziava già a sentirsi.
Non tanto per i fiocchi, quelli era già davvero raro vederli, ma per le luminarie che attenuavano il buio incombente delle strade.

- Eris ma andiamo ai mercatini domani? - esclamò la piccola Jenny, in preda all'eccitazione, mentre sistemavo le coperte a William.

- Si, sempre se adesso dormite -

Spensi finalmente la luce, per poi dirigermi in cucina a preparare un tè caldo

Come ogni sera, da qualche settimana a questa parte, mi trovavo a casa dei Cooper.
Spesso il signor Cooper mi aveva chiesto - se non implorato - di accettare una remunerazione in cambio, ma non l'avrei mai fatto.
Mi piaceva davvero stare con le due pesti, e ancora di più mi piaceva non rimanere a casa da sola.
O meglio, ci ero così abituata che, quando il piccolo William mi vide accompagnare in casa suo fratello più grande, Liam, con un gesso alla gamba, non si staccò più da me.
Immagino che mi abbia associato a una specie di eroina salvatrice, ma non aveva importanza: avevo assaporato per la prima volta la sensazione di sentirsi a casa.

Non fraintendetemi, io non ero stata abbandonata dai miei genitori.

O meglio, non del tutto.

Avevo mia madre, Kathrine, la persona più importante della mia vita, che data la sua notorietà era costretta a viaggiare spesso pur di mantenerci.
Eravamo solo io e lei, da poco qui a New Orleans, senza nessun altro.
E questo era tutto quello di cui avevo bisogno.

O quasi.

Un tonfo alla porta mi ridestò dai miei pensieri, portandomi a scervellarmi su chi fosse a quell'ora.

«Non sei costretta, lo sai?» annunciò Madison sorridendo, mentre scendeva le scale.

Era di una bellezza indescrivibile.
Il caschetto biondo le sfiorava di poco le spalle, mentre il vestito rosso fuoco le dava un aspetto più seducente, mettendo in risalto le gambe lunghe, andando però in contrasto
con la pelle chiara e gli occhi color cielo.

«Stasera tu verrai con me, non puoi rimanere all'oscurità del mondo per sempre»

Me lo diceva anche lei,
che dovevo uscire di più, senza stare così attaccata ai libri.
Lei era diversa da me.
Usciva, si ubriacava, festeggiava.
Io ci provavo.
Mi impegnavo.
Ma puntualmente, non mi divertivo mai.

Mi ridestai dai miei pensieri intrusivi, con gli occhioni chiari di Madison trapassarmi anche l'anima. 

«
«Va bene, mi hai convinta» annunciai, per poi trovarmi la bionda stritolarmi dalla felicità così forte che non riuscivo a respirare.

«William, Jenny, di corsa nel letto, altrimenti domani non vi porto alle giostre»

I due si erano scaraventati al piano di sopra, sottostando al ricatto della sorella maggiore che, invece, mi stava trascinando fuori la porta avendo paura di qualche mio ripensamento improvviso.

Faceva terribilmente freddo, e mi chiedevo come riuscisse Madison a resistere.
Io -  fortunatamente - avevo deciso di non cambiarmi, rimanendo con una semplice maglia a maniche lunghe nera, dei jeans a vita bassa e un cappotto nero.
Mi ero slegata i capelli, per avere un aspetto più decente, in vista del fatto che Madison non voleva nemmeno dirmi dove mi stava portando.

«Sorpresa, cara, sorpresa» disse con un po' troppo entusiasmo per i miei gusti, facendomi salire un po' d'ansia, mentre camminavamo lungo quel viale infinito.

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