qualche giorno dopo...
avvolgo il mio corpo bagnato nel telo ed esco dal bagno.
papà: "hai fatto il bagno?"
lo ignoro completamente e vado spedita in camera.
Chiudo la porta e mi ci appoggio sopra ad occhi chiusi.
Faccio un lungo sospiro.
Non gli parlo da quando mi ha dato quello schiaffo, forse avrò sbagliato a parlare.. ma non doveva permettersi.
x: "devi svagarti un po'.."
io: "..?" -mi giro ed è lì, seduto a terra vicino alla portafinestra- "che fai qui?"
Tate: "ti ho.. mhh.. aspettata.. al laghetto.. In questi giorni.. ma non sei mai venuta.." -è quasi triste mentre lo dice.
Sento dei passi che si avvicinano.
io: "shh.." -poso un dito mimando il suono che ho fatto.
Mio padre bussa alla porta.
papà: "io.. vado a prendere da mangiare.. torno domani pomeriggio.. per favore, non uscire, va bene? Dopo che torno potrai andare dove vorrai.. va bene?" -dice da dietro la porta, con molta calma- "prenderò il tuo silenzio per un 'si', sono sicuro che tu mi abbia sentito. A domani pomeriggio" -bussa di nuovo alla porta e si allontana.
Mi metto vicino alla porta finestra, nascosta, e resto qui ferma finché non lo vedo sparire tra la natura mentre si allontana da casa.
io: "non mi ha fatta uscire. Mi ha controllato in ogni momento della giornata.. però volevo venire.."
Tate: "ah si?" -si alza da terra sorridendo- "e perché volevi venire?"
io: "non ho mai niente da fare qui.."
Tate: "mhh" -mi avvicino a lui per allontanarmi dalla finestra.. non si sa mai mio padre torni indietro perché ha dimenticato qualcosa- "sei sicura che sia solo per questo?" -mi afferra delicatamente le braccia- "sei ancora fredda dal bagno.."
io: "sono ancora nuda"
Tate: "mhh.. l'ultima volta ero io quello nudo. Ora sei te quella nuda.. non è un caso"
io: "mhh.. no, ti sbagli. Io sono nuda, è vero. Ma tu ancora non mi hai vista nuda"
Tate: "potremmo rimediare" -afferra l'orlo del mio telo, ma senza né aprirlo e né niente.
io: "non hai mai visto un corpo femminile?"
Tate: "nudo? no. Ho visto solo le cosce di mia madre mentre si faceva una siringa nell'inguine quando avevo sette anni. Per il resto non credo di aver visto qualcosa di più intimo. Non mi è mai importato"
io: "adesso ti importa?"
Tate: "sai.. 'sta notte.. mi sei venuta a trovare.. mentre dormivo sul ramo di un albero" -mi gira attorno e si mette dietro di me, continuando a tenermi le mani sulle braccia con le quali mi accarezza la pelle arrivando sulle mie spalle fino al collo- "eri completamente spoglia, ma eri.. mhh.. come dire.. un punto luce. non riuscivo a focalizzare il tuo corpo, perché non lo conosco"
io: "perché stai cercando di convincermi prendendomi in giro?"
Tate: "non lo sto facendo.. volevo solo raccontarti il sogno erotico che ho fatto su di te. Credevo fosse giusto dirtelo" -si allontana e si siede di nuovo a terra dov'era prima.
io: "siediti sul letto"
Tate: "i vestiti sono sporchi"
io: "mhh.." -mi giro e vado verso l'armadio- "vuoi qualcosa in particolare?"
Tate: "un normalissimo pantalone e una maglia corta"
io: "perché corta?"
Tate: "perché ci sto bene con la pancia da fuori"
io: "okay. Pantaloni lunghi, puliti, non li ho. Se vuoi ho un pantaloncino"
Tate: "per quanto mi riguarda puoi darmi anche una gonna" -mi fa l'occhiolino e mi sorride, ma senza malizia.
Semplicemente.. mi sorride.
io: "tieni" -gli do il pantaloncino e la maglia corta, entrambi neri.
Tate: "grazie" -glieli appoggio sul letto, si alza e inizia a spogliarsi- "che c'è?" -si gira verso di me- "vuoi guardare?" -eccolo.. il sorrisino malizioso.
io: "tra me e te, sei te il guardone" -faccio cadere il telo dal mio corpo dandogli le spalle e mi godo la soddisfazione di avere ragione.
È rimasto a bocca aperta.
Gli caccio la lingua, gli faccio l'occhiolino e mi infilo una maglia lunga, poi infilo anche le mutandine e i calzini.
Mi giro verso di lui ed è ancora immobile.
io: "guardi un po' troppo"
Tate: "ti sei lasciata guardare" -continua a spogliarsi, poi si infila i panni che gli ho dato.
io: "forse"
Tate: "in questi giorni ho trovato un paio di cianfrusaglie in giro" -svuota la sua tracolla per terra.
io: "cos'è questa penna nera?"
Tate: "non lo so, però è sigillata, quindi nessuno l'ha usata"
io: "fai vedere" -mi siedo accanto a lui e me la passa.
Levo la busta da fuori e ci sono dei piccoli disegnini su come si usa, in pratica si usa per colorare la pelle dell'occhio. Sopra c'è scritto "eye-liner", l'inea per l'occhio.
Tate: "cos'è?"
io: "una linea per l'occhio" -la apro ed esce una punta bianca. Me la passo sul braccio, ma nulla- "vabbeh, non va"
Tate: "mhh aspetta. Ricordo che, quando ero piccolo, una volta mi diedero dei pennarelli. Facevo così per farli colorare" -prende la penna dalle mie mani, preme la punta e piano piano scende un liquido nero- "tieni, dovrebbe andare" -la passo di nuovo sul braccio e si, adesso colora.
Vado vicino lo specchio e faccio una linea vicino l'occhio. Una sola però è bruttissima.. Ne faccio un'altra cercando di dare una forma accettabile.
io: "com'è?" -mi giro verso di lui.
Tate: "ti è venuta malissimo" -e si mette a ridere.
io: "eddai è la prima volta"
Tate: "aiutati con qualcosa" -lo vedo avvicinarsi- "tipo questo" -...
io: "potrei farmi male.."
Tate: "ci sono io qui"
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un racconto un po' illustrato
Romance*all'inizio del secondo capitolo ci sono delle tavole di illustrazione, ma poi continua scritta* questa è una mini storia che ho creato per un progetto scolastico, ma mi è piaciuta ed ho deciso di pubblicarla qui. È un riadattamento del romanzo di J...