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un mese dopo.

è un mese che io e Tate ci stiamo frequentando.
Ne sono molto contenta.
Entrambi abbiamo fatto conoscere cose nuove all'altro.. stiamo facendo nuove esperienze.. anche in ambito più intimo.. però ancora non siamo arrivati ad.. mhh.. unirci, diciamo così :).

*toc-toc*
ua..
proprio nel momento più adatto.
Sto con una gamba fuori dal balcone e una dentro seduta sul muretto che funge da ringhiera e c'è Tate nascosto 10m più lontano.
io: 'aspetta' -mimo e rientro dentro.
papà: "posso entrare?"
io: "no, che vuoi?"
papà: "volevo.. parlare un po'.. dopo tanto tempo diventa noioso stare da soli.."
...
Apro la porta, ma non mi sposto per farlo entrare.
papà: "perché.. vuoi uscire?"
io: "è una rottura stare qui dentro, là fuori c'è tanto da scoprire"
papà: "là fuori è tanto pericoloso"
io: "mi spieghi perché sarebbe così tanto pericoloso?"
papà: "..." -si siede a terra- "ricordo quando uscisti insieme a mamma per andare a prendere del cibo?" -annuisco- "bene, l'umanità iniziò ad impazzire.. praticamente... tu non puoi neanche immaginare cosa vedo ogni volta che esco. Finché giri per la foresta, per me non è un grosso problema, ma io non voglio che tu esca fuori e vada in città. Ci sono persone che si ammazzano a vicenda, che si sbranano, chi stupra quello e chi droga quell'altra. Sta crollando tutto a poco a poco. Vorrei solo che tu capissi il mio punto di vista"
io: "voglio essere libera di girare per la foresta"
papà: "..non posso tenerti chiusa qui per sempre, ve'?" -annuisco- "e va bene. Ma solo per la foresta"
io: "va bene" -si alza.
papà: "nel caso.. incontrassi un altro essere umano.. tieni, difenditi e ammazzalo. Quasi sicuramente vorrà farti del male" -mi passa un coltello. È più piccolo di quello di Tate, ma è parecchio affilato.
io: "grazie" -cerco di prenderlo, ma lo avvicina a lui.
papà: "aspetta, come te lo porti se nò" -se ne va in camera sua, qualche rumorino e torna- "questo era tutto di tua mamma"
io: "dove si mette?"
papà: "qua"

io: "che bello, grazie" -gli sorrido- "io vado.. ciao"
papà: "ciao" -scendo le scale ed esco dalla porta principale.

credo che..
..mhh..
..ci sia un..
..pizzico..
..di miglioramento..
..ma..
..meglio non arrivare a conclusioni affrettate.

mi dirigo verso Tate che, fortunatamente, è rimasto dov'era nascosto dietro ad un albero.
Tate: "ei bimba" -mi prende per i fianchi portandomi vicino a lui e mi bacia.
Oggi ci siamo organizzati per andare al laghetto a farci un bagno.
io: "andiamo"
arriviamo al laghetto.
iniziamo a spogliarci senza smettere di parlare e scherzare.
Stiamo bene insieme..
Tate: "come sei bella" -mi squadra da capo a piedi- "tutta tutta" -mi da uno schiaffo sul sedere.
io: "ai..."
Tate: "shh" -mi posa un delicatissimo bacio a stampo- "il dolore fa parte del piacere" -mi sussurra all'orecchio, me lo tira stringendo tra i denti poi mi prende per mano e inizia a correre fino a fare cadere entrambi nel laghetto.
io: "sei un bambino" -dico appena risalgo in superficie.
Tate: "anche tu sei una bimba in fondo" -mi si mette dietro abbracciandomi- "solleva le gambe" -e mi porta con sé- "ad entrambi è stato strappato un pezzo di vita. Io non ho vissuto la mia infanzia, tu non al completo. Insieme possiamo essere tutto"
io: "sai cosa vorrei che fossimo?" -mi giro verso di lui mentre mi tiene i fianchi e continua a camminare nell'acqua.
Tate: "cosa?"
io: "un'unica cosa" -gli prendo il viso avvicinandolo a me e iniziamo a baciarci.
Mi prende per le gambe e mi mette su una roccia.
Tate: "a cosa vorresti arrivare?"
io: "mhh.." -mi avvicino al suo orecchio- "credo alla tua stessa cosa" -gli lecco dietro l'orecchio e lo afferro giù.
Tate: "mhh vuoi risvegliare un animale"
io: "ahhh" -inizia a rincorrermi ed io scappo.
Tate: "presa" -mi afferra alzandomi in aria e mi lancia facendo finire sott'acqua, poi mi ritira su- "tutto apposto?" -annuisco- "andiamo via"
io: "dove vuoi andare?" -gli a volgo le braccia attorno al collo.
Tate: "via. Voglio scappare con te"
io: "ma per 'via' intendi.."
Tate: "si cazzo, ho sempre voluto vedere il mondo. Ora ho voglia di vederlo con te"
io: "ci.. conosciamo da un mese.."
Tate: "stiamo insieme da un mese" -puntualizza. Ogni cosa che dice, aumenta sempre di più la foga e l'entusiasmo- "mi basta un solo 'si', stasera avrò tutto pronto"
io: "tutto pronto? Cosa dovresti preparare?"
Tate: "dovrei rubare un bel po' di cose, due zaini, cibo.. tanto cibo, qualche medicina.. le cose essenziali. Che ne dici?"
io: "sei sicuro di voler scappare.. con me?"
Tate: "voglio una vita insieme a te"
io: "mhh.. e i bimbi?" -dico scherzando.
Tate: "fa troppo schifo il mondo in cui dovrebbero vivere"
io: "mhh.. ci sta. Ma io non ne voglio. Quindi shalla"
Tate: "allora?" -mi guarda impaziente. Vuole una risposta.
Che occhi..
..vivi.
Con il riflesso dell'acqua sono anche più sexy del solito.
Annuisco.
Tate: "si?"
io: "si" -mi mordo il labbro. Oramai l'ho detto.
Mi afferra per i fianchi e mi stringe forte forte muovendomi un po' a casaccio.
Tate: "usciamo? Dobbiamo asciugarci" -annuisco e mi porta fuori. Ci stendiamo sull'erba uno di fronte all'altra.

Aspettiamo che ci asciughiamo. Mangiamo quello che ha portato Tate, buono, non l'avevo mai mangiato. Mi ha portato anche un dolce, che cucciolo.
La giornata trascorre così.





un racconto un po' illustratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora