~Capitolo 2.

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Una volta in pensione, suo padre, forse per la prima volta in vita sua, le parlò seriamente e affidandole le reti del mestiere dava l'impressione che non la considerava una bambina, lei che bambina non lo era più da un pezzo.
"Ormai sono vecchio" -le disse- "rendo conto di non essere stato un padre eccezionale, e se, a causa del mio lavoro sono stato assente nella tua vita, ho cercato a modo mio di non farti mancare niente, avendo come unico obiettivo la tua felicità. Ora voglio dimostrartelo... Da piccola amavi aiutarmi in cucina, ed io ti allontanavo con il timore che potessi farti male; ora se tu vorrai, tutto questo potrà essere il tuo regno! Non ti dico che sarà facile; riceverai delle delusioni, troverai porte chiuse davanti a te ma quando ti sembrerà che il mondo ti stia crollando addosso, ricordati che solo con la forza che hai dentro riuscirai a superare le difficoltà perché tu, sei l'unica artefice del tuo destino..."
Isabella pensò di sognare. Mai suo padre le aveva parlato del suo lavoro, mai le aveva parlato così. Restò ferma, immobile... era come se l'emozione le impedisse di parlare, di dire qualsiasi cosa; si sentiva impacciata, così fece un semplice cenno con la testa mentre cercava di trattenere le lacrime che tentavano in ogni modo di uscire fuori come un fiume che straripa dopo un forte temporale.

Inizia così il percorso di Isabella, se non addirittura la sua vita... Lei, una ragazza esigente e viziata si ritrova a fare i conti con un mondo che non le appartiene e da cui per tanto tempo ha cercato di sfuggire. Non aveva mai preso in considerazione l'idea du trovare un lavoro, di essere economicamente indipendente, forse perché era abituata ad avere tutto e subito e probabilmente nemmeno ne sentiva l'esigenza. Ma da un momento all'altro la sua vita sembrò cambiare radicalmente e un giorno quella ragazza arrogante e superficiale qual era, avrebbe lasciato nella sua mente soltanto la scia di un ricordo lontano.
Passò la sua ultima sera di spensieratezza nel solito modo, sul davanzale della sua camera. Osservò attentamente il cielo... accendeva pian piano le sue piccole stelle e intanto un sopraggiungersi di pensieri affollavano la sua mente...
"Il tempo corre, passa, trasforma... scorre così velocemente che a volte abbiamo il folle desiderio di farlo rallentare, oppure vorremmp che immediatamente potesse fermarsi.
Passa lentamente quando invece immaginiamo di chiudere gli occhi, riaprirli e magari scoprire che la realtà precedente era solo un brutto sogno...
Trasforma le situazioni, i legami, le persone, anche quelle che pensiamo che non potrebbero mai cambiare proprio perché sono perfette così come sono. Ed ecco che mentre il tempo fa il suo ciclo, siamo incapaci di prendere in mano la noatra vita. Ma niente e nessuno può ridarci un solo frammento del passato.
Voglio provarci e fallire, se necessario, piuttosto che restare con il rimorso di non averci mai provato"!

Poi crollò in un sonno profondo, allontanando tutte le sue paure... i suoi dubbi... le sue incertezze.

In un giorno qualunque...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora