Danshari

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Vi prego di leggere queste note prima di insultami più o meno meritatamente.Questa storia è basata sul concetto di morally grey character, di conseguenza è una storia che non è allegra, mette un certo grado di angoscia e, soprattutto, non ha un lieto fine e nemmeno un insegnamento morale.Il rapporto tra i due personaggi è volutamente estremo, moralmente dubbio e da non imitare in nessun modo né da romanticizzare.C'è una scena, non descrittiva e non portata fino al limite, di dub-con. Ancora una volta mi sento in dovere di dire che non c'è niente di romantico, né un tentativo di assolvere i personaggi, né l'intenzione da parte mia di veicolare messaggi sbagliati.Questa storia è prodotto della mia fantasia, no riferimenti a fatti accaduti, prendetela per quello che è: un esperimento letterario.A questo giro non me la sento di chiedervi commenti o stelline perché sto vivendo nel terrore della carrellata di insulti che potrebbe arrivare.Non so che dirvi, se mi conosco come domani la rileggo la cancello e sparisco dalla faccia della terra, dato che mi vergogno come un cane.Evito di lasciarvi i miei social, sempre nel vano tentativo di non farmi insultare che poi piango e la mia assistente (grazie per la copertina) mi deve pure consolare e non la pago per niente, quindi sarebbe un po' eccessivo.Se siete sopravvissuti a me che cerco di giustificare questa storia, buona lettura.Ancora una volta: DUB-CON, NO ROMANCE, ANGST PESANTE. SE SONO ARGOMENTI CHE NON VI PIACCIONO/VI CREANO DISAGIO NON LEGGETE.(Per il resto, sappiate che domani mi metterò a scrivere una Biancaneve e i sette nani!AU perché mi sto sentendo male per questa storia, devo espiare in qualche modo).Nel dubbio: vi prego, se siete sensibili skippate questa storia, voletevi bene.Un'ultima volta: chiedo scusa in anticipo perché so che se mi insultate me lo merito anche.Buona lettura, che se continuo a implorare clemenza la mia assistente mi manomette gli account e sostituisce queste note con gli screen di me che insulto le persone.


Vorrei che tu non mi odiassi, domani mattina.

Lo vorrei per davvero, Ale.

(Piatti sbattuti sul tavolo, tintinnio di uno scacciapensieri, la risacca che si mangia la spiaggia: è sempre tutto più facile, quando le persone mentono).


Danshari


Sai che ho buttato i tuoi vestiti
Tanto non li metterei
Con una lista di domande
A cui non risponderai
La notte mi sveglio ancora
Non posso passarci sopra
C'erano i sogni, mi hanno seguito
Nel caos

(...)

Tienimi ancora più forte
Quando non sei qui con me
E se tengo chiusi gli occhi
Sento quasi che mi tocchi
C'è una tempesta e mi sento
Persa in un mare di te
(Sissi, Danshari)


Riccardo ha sentimenti scomposti cuciti nella tasca sul retro dei blue-jeans – una toppa colorata, maglietta bianca, il giorno in cui scopre che ha il petto pieno di lividi dell'ultima volta in cui ha fatto l'amore con la sua ragazza (il giorno in cui ha capito che è finita) e i pensieri tinti in tocchi di viola: come la cucitura un po' allentata della giacca vintage del nonno che non mette mai ma nemmeno vuole buttare, tira i fili, si muove. Ha scalciato le scarpe in un angolo, beccandosi un'occhiataccia di Michelangelo, ha ballato con le piante dei piedi macchiate di polvere e la sensazione, fastidiosa, di essersi infine fatto mettere un collare. Dice a Giulia che la ama, silenziosamente pensa che tutto ha una data di scadenza, anche loro: che s'è aggrappato alla loro storia un po' timida, quasi innocente, per abitudine e per poesia ma, all'alba di un verso stonato da cui è nata Brividi, Riccardo deve venire a patti con l'idea che ormai è cresciuto anche lui e non ha più spazio per le piume candide che Giulia gli ha cucito alla pelle, una dopo l'altra, nel loro anno insieme. S'è tinto d'inchiostro le emozioni e, adesso che sguazza in una pozza di petrolio come un gabbiano con l'ala spezzata, soffocandoci dentro o imparando di nuovo a respirare, se ne rende conto: ha diciannove anni ed è finita l'era dell'amore sincero, diretto e privo di fronzoli con cui Giulia l'ha nutrito per dodici mesi. Adesso, Riccardo ha fame.

Danshari || BlamoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora