Capitolo 5

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In casetta mi sono messa in stanza rossa con Carola e basta perché siamo già diventate bestie e non vogliamo altre dentro.

Quindi, purtroppo per Flaza non c'è il letto quindi se ne deve andare a dormire fuori nella cuccia del cane.

(...)

Durante il pranzo noto strane occhiate che lancia Serena a Mattia.

"Matti vieni un attimo in camera con me?" dice quando finiamo di mangiare.

Lui annuisce e li seguo con lo sguardo fino a che scompaiono dietro alla porta della stanza verde.

Io li seguo e li spio dal buco della serratura. Si siedono sul letto uno affianco all'altro.

"Già mi manchi Matti, ma dovremmo aspettare ancora qualche giorno per ripetere..."

Matti sorride di lato e si passa una mano tra i capelli.

"Ti manco eh"

"Voglio sapere se mi desideri"

"Sei bella come un fiore Sere e io il pungiglione ce l'ho, posso venire a posarmi su di te?" sentetti che disse Mattia.

Lei si mette a ridere come una balena spiaggiata.

"Pensi di poter fare di meglio della scorsa volta?"

"Sono Mattia Zumbissimo Zenzola baby, con chi credi di avere a che fare"

Entrambi si fissano per dei secondi e si avvicinano lentamente, stanno quasi per baciarsi ma io devo impedirlo.

"Potevi valerne la pena, ma hai preferito farla" irrompo nella stanza.

"Patty!" urla Mattia.

Che sfacciato, che doppia faccia, che opportunista, ma di che mi sorprendo dopotutto è stato bello averti accanto pensare che sarebbe stato in eterno viaggiare sempre e solo con il cuore spento illudersi ancora tu stessi cambiando ma non sapevi darmi poi più di così.

Non sapeva trattarmi più che una delle tante, ma io mi chiedo perché ancora mi stupisce.

La risposta arriva subito, semplicemente sto ancora sotto mille treni per lui, mi illudevo inutilmente che entrati qui dentro saremmo finalmente stati solo io e lui ma lui addirittura già se ne è scopato un altra, che sta pure qui dentro.

Serena mi guarda e non capisce.

"Amo che vuoi? Stavamo discutendo di cose importanti"

"Intanto, amo me lo può dire solo Carola"

Ci guardiamo con gli occhi nelle fiamme, come lo sguardo di un toro quando vede il fazzoletto rosso.

"Senti bella sono arrivata prima io" continua Serena.

Rido sotto i baffi ed incrocio le braccia.

"Ti piacerebbe"

E da qui ci prendiamo a parole per un bel quarto d'ora, io mentre urlo le racconto la nostra storia, lei mi rinfaccia che Mattia mi ha già tradita più volte quindi é palese che non gli interesso, io le ribatto che mi tradisce con chi vuole che tanto poi torna sempre da chi é stato bene, cioè me.

"Posso dire una cœsa?"

"No!" urliamo entrambe allo stesso tempo.

Iniziamo ad insultarci mentre Mattia rimane in silenzio seduto nel letto spostando lo sguardo alterno da una all'atra.

"Secondo te chi sceglierà?" sentiamo una voce alle spalle.

Ci giriamo e troviamo Flaza e DHL che guardano dallo spiraglio della porta rimasto aperto mentre mangiano la pasta in bianco.

"Me!" urliamo di nuovo assieme io e Serena e insieme chiudiamo la porta scorrevole in modo brusco lasciandoli fuori.

"Ragazze io sono dispo-" lo interrompe Serena.

Passiamo alti venti minuti litigando con botta e risposta.

"Io combatterò con tutte le mie forze per lui, che sia chiaro"

"Non sarò da meno" dico sicura con lo sguardo da sfida "e ricorda io Gucci tu ciucci" dico come frase di uscita ma lei deve metterci l'ultima parola.

"Al meno glie lo ciuccio a Matti" dice.

Il sottoscritto che si è stufato di provare a parlare semplicemente si sta godendo la litigata ora disteso sul letto.

"Potete farlo entrambe" sorride di lato ma lo ignoriamo, così non funziona caro.

"Siamo sorelle di latte, accettalo" ammicca Serena alla fine ed esce dalla stanza.

Il leone é ferito, ma non é morto.
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Tutto è bene quel che se non cominciava era meglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora