"Hood! Hood! Scendi! Non ce la faccio più ad aspettarti!"
Calum guarda ridendo l'amico che lo aspettava fuori dalla finestra. Un po' si divertiva a farlo aspettare, comunque finisce di scrivere le ultime righe, le sue dita schiacciano gli ultimi tasti del computer e corre via per le scale. Saluta i componenti della sua famiglia ed esce, ridendo ancora di più vedendo la faccia dell'amico Luke che lo aspettava scocciato.
"Lo fai apposta?"
La risposta di Calum è una risata esagerata, che riesce a contenere dicendo invece "Un po' si, mi hai scoperto"
"Beh, spero sia vero, altrimenti significa che sei più lento di una ragazza a prepararti"
"Stavo scrivendo"
"Certo, ovvio, stai sempre con la faccia sullo schermo e le dita sui tasti, allenati meglio con quel basso arrugginito che hai a casa!"
Calum ride e comincia a camminare, seguito dall'amico che lo prendeva in giro.
"Parlando di cose serie" dice il ragazzo dai scompigliati capelli neri "dove hai detto che ci aspettava Michael?"
Luke fa un cenno con la testa e una smorfia, e l'amico capisce immediatamente dove stanno andando.
"Qualcosa di molto pericoloso scommetto"
Luke alza le spalle e annuisce.
"Calum, mi dici che stai scrivendo?" chiede l'altro che si era improvvisamente fatto serio
"Un articolo" Calum odiava parlare di ciò che scriveva, come odiava il giudizio che gli altri avrebbero potuto avere su di lui. Se avesse avuto la certezza che non sarebbe piaciuto a nessuno, sarebbe stata una sensazione migliore del dubbio, dell'ignoto e di quella tremenda inconsapevolezza.
"Grazie Calum, intendo su cosa?"
"Dai non posso, non voglio!"
"Okay, ma solo l'argomento, cucina? Ragazze? Musica? Storia? Dai Hood, levami la curiosità!" guardando la faccia supplicante dell'amico, Calum gli chiese se gli desse davvero fastidio non sapere di cosa parlasse l'articolo. "Certo! Un sacco fastidio, allora...?"
"Allora, non te lo dico!" Il viso scuro del ragazzo di riempì di suoni, di una risata piena e fragorosa, che colpiva piacevolmente la pelle chiara dell'altro.
I due ragazzi scendevano e camminavano velocemente per le strade di Sidney, nella parte sicuramente più sperduta, ma anche più poetica della città. Scendono in una stradina e poi in un vicolo e trovano lì una chioma di capelli blu che canta sottovoce e abbina un battito di mani ad ogni frase che pronuncia.
I due divertiti cominciano a battere le mani allo stesso ritmo di Michael, che si gira e comincia a cantare a voce più alta. Luke aggiunge dei suoi versi alla canzone completamente improvvisata e così Calum che intona "Will you follow me?" Purtroppo la domanda rimane senza risposta perché Michael si ferma e sorpreso dice "Strano, hai perfino aggiunto un pezzo tu". Luke ride e Calum alza gli occhi al cielo ironicamente.
"Allora, Michael, che piano avete in mente stavolta?"
"Calum, abbiamo un'idea straordinaria per fare un concerto al Rock Arena!"
" Al Rock Arena?" Esclama il ragazzo biondo. "Non mi avevi detto che era lì!"
"Okay, e qual'è l'idea per infiltrarsi in uno dei più ambiti locali della zona?" domanda Calum, scettico.
"Entriamo e basta."
Luke e Calum ridono e scuotono la testa: i loro amici sono famosi per i piani e le idee strampalate che gli vengono per poter permettersi un concerto in qualunque locale, ma questi progetti non si realizzano mai.
"Qual'è il problema?" dice il moro avvicinandosi.
La mano di Clifford si intrufola nei capelli colorati e il suo sguardo punta verso il basso, sussurrando dice agli amici: " Per entrare ci servono 2000 dollari" Luke batte le mani e si piega in due come le la cifra lo avesse colpito allo stomaco. L'altro lo guarda preoccupato, sa che gli amici non hanno quella cifra e sa che farebbero tutto per averla. L'illegalità era una cosa comune e semplice tra di loro. Il più esperto era sicuramente Ashton, aveva venduto e comprato qualunque cosa illegalmente, ti faceva avere ciò che volevi, sempre se avevi il coraggio di accettarla. La prima vendita illegale l'aveva fatta quando aveva soli otto anni: un DVD piratato della "Bella addormentata nel bosco", quella bambina lo aveva pagato 10 dollari e 20 caramelle alla frutta. Michael era più esperto nel cogliere le occasioni, nel trovare l'offerta e buttarcisi sopra, letteralmente: una volta si era lanciato addosso ad un manifesto con il numero di una manager, perché non voleva che nessun altro lo vedesse. Luke era abilissimo nel computer e un grande persuasore, riusciva a convincere chiunque! Dal vivo o sulla rete, forse anche per questo era il migliore con le ragazze. Calum invece aveva il compito forse più importante di tutti: riuscire a fargliela fare franca, raramente partecipava direttamente ai crimini, ma li seguiva indirettamente e alla minima preoccupazione con un piano geniale riusciva a tornare a casa con tutti e tre. Così, quando Michael affermava che gli servivano 2000 dollari...c'era davvero da preoccuparsi.
"Tu li hai trovati?" chiede Luke incuriosito. Michael sorride leggermente e fa si e no con la testa. Calum si avvicina ancora di più all'amico lo prende per le spalle e gli urla: "Clifford!"
Michael ride tantissimo, Calum era l'unico che non voleva mai mettersi nei guai, ma alla fine aiutava comunque i suoi amici, illegali o no. Calum non riesce a capire, qualcosa stava succedendo. Michael gli fa segno di aspettare. Passano minuti, forse anche più di mezz'ora. Luke e Michael hanno ripreso a cantare e Calum come al solito si fa rilassare dalla musica, una delle poche cose buone che quei tre riuscivano a fare insieme. Insistevano che anche lui entrasse nella band, ma voleva scrivere. scrivere tutta la vita, di tutto, per tutti. Scriveva di criminali come scriveva di animali e così di guerra come scriveva di amanti. Solo scriveva, tramutava i suoi pensieri in storie, come i suoi compagni con le canzoni. Quello a cui stava lavorando ora, che non voleva rivelare a nessuno, era un articolo, perché Calum non voleva solo scrivere, ma pubblicare ciò che comunicava, tramite i giornali. Dare la sua opinione su cose che tutti potevano vedere. Era immerso nei pensieri riguardo all'articolo, poi però vede un ragazzo alto, con una bandana nera in testa tuffarsi giù dal palazzotto dov'erano appoggiati e gridare "Correte!" Si alzano tutti e quattro velocemente riconoscendo Ashton e sentendo le sirene della polizia. "Hai trovato i soldi?" Grida Michael ridendo senza fiato. Ashton si gira guarda l'amico e con un faccia soddisfatta dice "Ne dubitavi?"