Masquerade

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Il caldo infernale degli ultimi giorni di agosto rendeva complicato concentrarsi, Rylee, seduta nella sua stanza a contemplare il soffitto bianco, aveva lasciato perdere il libro di Economia e l'idea di dare il primo esame della seconda sessione. L'università le rubava abbastanza tempo ma era felice di frequentarla, in fondo, l'ultimo desiderio del padre era stato quello, e lei non aveva intenzione di lasciar perdere quel piccolo sogno che la legava ancora a lui. Rylee vive da sola, a New Orleans, in Louisiana, aveva scelto di andar via da New York e dalla vita trafficata di quella bellissima città. I suoi genitori erano sempre stati uniti da un amore sincero e forte, facendola crescere in un ambiente caloroso. Rylee era tanto legata a suo padre, e la sua scomparsa l'aveva segnata nel profondo; era successo un anno prima, quando l'uomo si stava dirigendo sul posto di lavoro in un cantiere, nessuno le aveva dato una risposta concreta su quella morte.

Rylee era una ragazza estroversa, molto solare e con tanta voglia di vivere, ma tutte quelle sue caratteristiche erano andate a scemare negli ultimi mesi, si sentiva sempre stanca, con poca voglia di uscire, tranne quando non poteva fare a meno di andare a lavorare. Aveva trovato un'occupazione di tre volte a settimana, puliva l'immensa Villa di Jane, la proprietaria di un bar in centro città. Tra l'università e il lavoro, le veniva difficile trovare del tempo per Sabrina e Ross, i suoi due amici da quando aveva iniziato a frequentare l'università. Sabrina era una tipa vivace, festaiola e adorava uscire con i ragazzi più grandi, per questo motivo, quando qualcuno le spezzava il cuore, veniva spesso ripresa da Ross. Lui era come il fratello maggiore che entrambe non avevano mai avuto.

Il telefono di Rylee iniziò a squillare, la ragazza spostò gli occhi sul comodino e si alzò mettendosi seduta, prese tra le mani il cellulare e lesse sullo schermo il nome di Sabrina.

«Pronto?» disse dopo aver accettato la chiamata, dall'altra capo del telefono si sentì la voce stridula di Sabrina.

«Non ti ho sentito tutta la mattinata, credevo fossi morta.» Rylee immaginò l'espressione corrucciata della sua amica.

«Quasi, questo caldo mi sta uccidendo.» sbuffò Rylee alzando dal letto, camminò per la stanza e si posizionò in piedi davanti allo specchio.

«Già, oh, senti questa.» Sabrina alzò il tono di voce. «Al Masquerade ci sarà una serata stratosferica.» l'ultima parola la scandì perfettamente, in modo da riuscire a convincere la sua amica ad uscire da quel suo appartamento. Rylee roteò gli occhi.

«Non saprei...domani lavoro.» Rylee sentì un verso frustrato uscire dalla bocca di Sabrina.

«Avanti, non esci da settimane.» si guardò allo specchio e sistemò un capello biondo che fuoriusciva dalla coda di cavallo.

«Solo perché sono impegnata.» rispose alzando le spalle anche se Sabrina non poteva vederla.

«Io e Ross siamo preoccupati, sul serio.» cominciò a parlare velocemente, Rylee sbuffò preparandosi al solito discorso che ormai sentiva da giorni. «Non capiamo questo tuo modo di fare, un mese fa ci avresti trascinato dalle orecchie per un evento così. Sai benissimo che capita una volta all'anno!» Rylee si morse il labbro inferiore mentre andava a sedersi sul piccolo divano. Il suo appartamento consisteva in una grande stanza con un letto, un armadio, uno specchio e una porta che portava in un bagno piuttosto piccolo.

«Vuoi solo convincermi a venire.» sospirò Rylee.

«Vero. Ma giuro che siamo preoccupati.»

«Non so, Sab, c'è sempre un sacco di gente lì.»

«Appunto!» urlò. «Sono stanca di vedere sempre le vostre facce, ho voglia di conoscere gente nuova.» Sabrina ridacchiò. «O magari qualche bel ragazzo.» la sua voce divenne sensuale.

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