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Ed effettivamente nelle settimane successive i pezzi di quel puzzle che erano Nicolas e Dario cominciarono ad incastrarsi, lentamente, con vari tentativi, ma con crescente sicurezza. Nicolas rivolgeva al più grande i soliti timidi sorrisi, a cui il destinatario rispondeva sempre più spesso scompigliandogli i capelli, accarezzandogli la schiena e avvolgendolo con le sue braccia, facendo scontrare il corpo di Nicolas con il suo. Al crescere delle attenzioni di Dario cresceva proporzionalmente il rossore sulle guance del più piccolo, che si trovava sempre più spesso diviso tra le carezze di Dario e i gesti ben più maliziosi di Cesare, che aveva trovato un vero e proprio passatempo nel provocare il cuoco di Space Valley punzecchiando Nic.

Cesare e Nelson, invece, erano ancora in un limbo, apparentemente a loro agio nel ruolo di migliori amici, ma con una crescente consapevolezza di quanto quel ruolo stesse loro in realtà stretto.

Cesare si era reso conto di non essere capace di reprimere i suoi sentimenti, guardava il suo migliore amico di una vita con gli occhi ormai appannati dalla lussuria: voleva stringerlo, baciarlo, bramava un contatto ben più intimo di quello a cui erano ormai abituati. Ma i pensieri poco casti si intrecciavano ad altri ben più puri, e si ritrovava a sperare di potersi svegliare accarezzato da quei ricci castani con cui amava giocare, di passare le serate sul divano di casa con il suo collega tra le braccia e il suo cane accanto a loro.

Nelson, invece, era di gran lunga più confuso. Nonostante fossero passati mesi dalla prima manifestazione di quella cocente gelosia che lo assaliva nei momenti in cui Nicolas e Cesare si ritrovavano più vicini del necessario, ancora non riusciva a spiegarsi da cosa fosse scaturita; eppure sembrava diventare ogni giorno più intensa, quasi come se delle lingue di fuoco minacciassero di inghiottirlo. Sapeva di non poterne parlare con il suo miglior amico, sarebbe strato fin troppo strano e non avrebbe neanche saputo effettivamente cosa dirgli, quindi continuava a sbatterci la testa da solo. E così, preso dalle sue riflessioni, non notava affatto il modo in cui gli occhi di Cesare si addolcivano non appena si posavano su di lui.

Cesare era innamorato di Nelson, Nelson era fin troppo preso da Cesare per considerare il loro rapporto una semplice amicizia, eppure nessuno dei due era in grado di mettere fine a quella condizione di stallo.

Francesco si rifiutava di credere che i suoi amici fossero davvero così stupidi, però infondo li capiva, la loro era una situazione spinosa: un passo falso avrebbe messo a repentaglio vent'anni di amicizia.

Talvolta rideva del casino in cui si era immischiato, ma che amico sarebbe stato se non avesse provato a fare il possibile per permettere a quei due cretini di essere felici insieme?

Aveva dato loro tempo sufficiente per fare qualcosa, ma dato che versavano in una condizione analoga a quella dei quindicenni innamorati, decise di prendere le redini della situazione.

"Nelson ti ricordo che stiamo registrando, smettila di incantarti guardando Cesi, se ci tieni a farlo dopo le riprese hai tutto il tempo che vuoi."

"Cesare sembra che tu stia per saltare addosso a Nels, contieniti!"

"Nelsino hai apprezzato la manche con Cesi in costume? Non gli staccavi gli occhi di dosso..."

"Cesu oggi ogni scusa è buona per toccare Nels?"

"Nelson sta soffrendo il tuo fidanzato?"

Tonno non perse occasione per punzecchiare i due frontman, alimentando vertiginosamente la tensione sessuale tra i due.

E così divennero sempre più frequenti gli occhiolini di Cesare, le mani di Nelson finirono sempre più spesso sulle braccia muscolose dell'amico, le battutine ambigue assunsero sfumature sempre più erotiche e...

Intrecci - Celson/NicarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora