1; milano

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"l'ho baciata" mi guarda negli occhi.
non riesco a dire nulla, è come se mi fosse caduto il mondo addosso.
"è la verità?" sussurro con gli occhi chiusi, ma li riapro subito.
annuisce, io sospiro pesantemente mentre le lacrime scorrono veloci sul mio viso.
"non ero in me, ti prego" mi prende le mani che io ritraggo.
"scusa" dice soltanto.
"scusa? prima ti baci una e poi mi dici scusa? hai coraggio da vendere" non riesco neanche a guardarlo negli occhi.
"non volevo, te l'ho già detto, non ero in me" si giustifica.
"non volevi ma l'hai fatto" sto quasi tremando.
"lo so, ma ti prego non andartene" mi supplica.
"hai rovinato 6 cazzo di anni di relazione in una sera, zaccaria, l'ultima volta che mi hai tradito mi avevi detto che non l'avresti mai piu fatto" urlo.
mi guarda senza parlare.
"non voglio piu saperne niente, vado a preparare la valigia" dico fermamente.
"no, resta qui, vado io in casa vecchia" mi ferma.
"non mi interessa dove vai, io vado il piu possibile lontano da qui" mi giro e poso una mano sulla maniglia della porta.
si avvicina da me e mi cinge i fianchi delicatamente, io gli sposto le mani.
"lasciami, devi dimenticarmi" dico con gli occhi colmi di lacrime.
"sai benissimo che non ci riuscirò" inizia a camminare per la stanza con le mani nei capelli.
"porca puttana, tutto quello che ho fatto fino ad adesso l'ho fatto grazie a te, se non ci fossi stata tu io ora non sarei nessuno, ti prego non andare via" si avvicina a me e avvicina delicatamente le nostre fronti mettendomi le mani dietro la nuca.
"puoi chiedermi tutto ma non di dimenticarti, non posso dimenticare 6 fottuti anni di relazione, sophia, cazzo"
mi stacco dalla sua presa.
"dovrai farlo" dico fredda.
"dovrei dimenticare tutti i momenti belli, tutti i tatuaggi, tutte le canzoni che ho scritto per te, tutte le cose che abbiamo fatto insieme?" chiede lui impassibile.
"si, trovati un'altra e cerca in lei quello che non hai trovato in me" mi asciugo le lacrime.
"non voglio un'altra, voglio te soltanto" si avvicina ancora, io indietreggio.
"è stato uno sbaglio, ho fatto una cazzata, ma ti giuro; ti giuro che per me sei tu l'unica che conta, io senza di te non sono niente; mi dispiace non avertelo fatto capire e mi distrugge sapere che già da domani non ci sarà piu un noi" mi guarda dritto negli occhi.
"sono stati sei anni bellissimi ma dio ha voluto cosi" dico tenendo lo sguardo basso.
lui scuote la testa e si mette le mani nei capelli, poi inizia a piangere e a tirare pugni al muro, sporcandolo del suo sangue.
"zaccaria, basta non serve a niente" dico calma.
mi avvicino e gli prendo le braccia per fermarlo.
"basta" dico soltanto.
lui scoppia a piangere come un bimbo.
lo abbraccio, lui rimane con i pugni serrati appoggiati al muro sopra la mia testa, gli accarezzo la nuca mentre sento il mio collo bagnarsi delle sue lacrime.
"scusa" lo sento dire tra i singhiozzi "adesso hai la maglia tutta bagnata" si asciuga le lacrime.
"non importa" mi cambio la maglietta prendendone una dal piccolo armadio.
rimango girata verso l'armadio, di spalle a lui; mi tolgo l'anello che poche settimane prima mi aveva regalato per chiedermi di sposarlo.
mi giro verso di lui, gli apro la mano e poso l'anello al centro del suo palmo, poi gliela richiudo, lui mi guarda.
"ti amo" sussuro prima di uscire e lasciargli un bacio veloce sulla guancia e lasciarlo lì immobile al centro della stanza a fissare il vuoto.

5 mesi dopo, Parigi

sono passati cinque mesi da quel giorno, zaccaria continua a chiamarmi, e io continuo a non rispondere.
in questi mesi ho cercato di costruirmi una nuova vita, mi sono fidanzata con un ragazzo di milano, vincenzo, meglio conosciuto come paky, è inutile dire che con lui non sto bene come stavo con zaccaria; lui non avrebbe MAI osato alzarmi le mani, invece con vincenzo è scappato piu di qualche schiaffo. ora viviamo insieme a parigi.
zaccaria è a conoscenza della nostra relazione, e io sono ancora in contatto con i miei ragazzi di zona 7, e so che zaccaria, dal giorno in cui me ne sono andata, passa le giornate in studio a registrare senza mai uscire.
proprio ora inizia a squillare il telefono.
leggo "sami" sul display del telefono.
"pronto?" rispondo.
"ei" parla sami.
"ciao sami" lo saluto, ho già gli occhi lucidi.
"come stai?" chiede il mio amico.
"bene, voi?" mi asciugo le lacrime e tiro su col naso.
"noi stiamo bene, però non piangere"
"come sta lui?" sento piangere in sottofondo, so per certo che zaccaria è con lui.
"gli manchi come l'aria" sospira.
"sami" lo richiamo alzo gli occhi al cielo.
"me l'hai chiesto, ho detto solo la verità" deglutisce rumorosamente.
"lo sai che non- cazzo" esclamo lasciando la frase incompleta.
"cos'è successo?"
"mi sta chiamando Vincenzo"
"e quind-" non lo faccio finire di parlare che metto giù.
rispondo a Vincenzo.
"pronto, amore"
"perché cazzo ci hai messo così tanto a rispondere?" urla da dietro il telefono al che mi spavento.
"io... e-ero al telefono con... una delle solite pubblicità, si" rispondo balbettando.
"non dirmi cazzate, tanto lo scopro" sussurra.
"lo giuro, amore" speriamo che ci creda.
"ok, prendi tutto quello che ti serve, torniamo a milano" mi si gela il sangue.
"c-come milano?" chiedo con voce tremante.
"hai sentito bene, appena torno dallo studio si parte" afferma lui.
"va bene, ciao vi'" stavo per mettere giu quando parla di nuovo.
"ah, ammó scusa se prima ti ho alzato la voce, sono stressato assai per il lavoro"
"tranquillo, ci vediamo dopo, amore" taglio corto sperando che lasci perdere e metta giu.
"a dopo, ammó" chiude la chiamata.
tiro un respiro di sollievo.
mi arriva una notifica sul cellulare da sami.

"non farti trattare male da lui".

sospiro pesantemente e chiudo due secondi gli occhi, poi mi alzo e vado a preparare le valigie.

spazio autrice
ecco il primo capitolo
;)

amour criminel // baby gangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora