sad ending

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sento degli strani rumori, mi alzo di scatto. Stanno entrando dei dottori, vedo che l'elettrocardiogramma di Alessandro sta diminuendo i battiti, sempre di meno fino a quando.. il vuoto, si sente solo un suono acuto prolungato. Mi alzo dal letto e mi avvicino al suo.

t/n: ale.. ALE TI PREGO... ALESSANDRO TI PREGO NON MI LASCIARE ANCHE TU.. TI PREGO... TI PREGO.

Non mi sente, non respira...
Mi ha abbandonata, sento le mie gambe cedono, cado in un pianto liberatorio e butto un urlo, degli infermieri sentendolo si avvicinano a me cercando ti tirarmi in piedi. Punto sbagliato, mi stringono i tagli più recenti, urlo ancora più forte,

t/n: voglio tornare a casa.. vi prego...
infermiere: sarai rilasciata fra un oretta, preparati e poi potrai andare

passata l'ora
sto tornando a casa, mi hanno dato la roba di Ale, passerò da casa sua e prenderò tutto quello che mi ricorda lui, le sue foto, i suoi vestiti e soprattutto il suo profumo.
mi sento morire, sblocco la serratura di casa e giurerei di aver sentito la sua risata appena ho guardato la porta del bagno in cui ci eravamo fatti la maschera, esattamente quella risata di quel giorno...
Ale mi manchi, più dell'aria. vado nella mia camera e prendo un accendino e una candela, accendo la candela e lascio sciogliere la cera, dopo di chè faccio cadere la cera sulle parti non ferite delle mie braccia, brucia e mentre la cera si solidifica mi sento per un attimo viva, solo il farmi male mi causa queste sensazioni. Ero riuscita finalmente a dichiararmi e l'ho perso...
Ora come ora vorrei tanto che la serata che abbiamo passato ieri non fosse mai finita, è deceduto stamattina, 28 febbraio alle ore 6:47 di mattina, nessuno sarà come lui, anche perché non so quanto mi resta da vivere..
Sento squillare il telefono, è l'ospedale

dot: salve lei è la signorina t/n t/c?
t/n: si sono io
dot: lei sapeva per caso del tumore del suo amico Alessandro?
t/n: qua-quale tumore...?
dot: il suo amico aveva un tumore al cervello che gli è stato diagnosticato circa 2 mesi fa
t/n: n-non ne sapevo nul-nulla
dot: purtroppo il ragazzo non aveva abbastanza soldi per la cura e quindi non è riuscito a combattere il male
t/n: ok g-grazie dell'informazione... Arrivederci
dot: Arrivederci e condoglianze
t/n: grazie...

stacco la chiamata, non mi ha detto nulla... Sapeva che avrei fatto di tutto per pagargli la cura a costo di lavorare 24h su 24, ecco perché ieri sera si è comportato così, sapeva che mancava poco alla sua fine ed era ricoverano per colpa del tumore, oltre che ai tagli e alla depressione. Va bene Alessandro, ci rivedremo in paradiso, prendo un coltello e lo insinuo sulle mie braccia, faccio un paio di tagli profondi, il mio sangue schizza ovunque, sento di star morendo, mi si appanna la vista, le gambe mi cedono sono per terra in una pozza del mio stesso sangue, i miei occhi diventano pesanti, li chiudo e finalmente il silenzio più totale accompagnato dal buio...

𝑾𝒉𝒂𝒕 𝒂𝒃𝒐𝒖𝒕 𝒎𝒆..?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora