𝒍𝒆 𝒓𝒆𝒈𝒐𝒍𝒆 𝒔𝒊 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒏𝒇𝒓𝒂𝒏𝒈𝒆𝒓𝒆?

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Quando arrivo in Sala Grande il mio volto è più pallido del solito e il mio respiro irregolare.
Per fortuna mio fratello ed i suoi amici sembrano non notarlo e la cosa mi provoca dell'immediato sollievo.
Il problema è che Pansy sembra accorgersene visto che la vedo avvicinarsi a me.
-Daph, stai bene?- chiede guardandomi con attenzione come per notare un qualsiasi particolare  che possa aiutarla a capire cosa ho.
-Si sto bene.- dico cercando di sembrare convincente.
-Ti va se dopo cena parliamo un po noi da sole?- mi chiede con un sorriso premuroso stampato sul volto.
Odio quella forma del suo viso, comprensione verso di me? È abbastanza patetico, ma decido di non opporre resistenza.
-Va bene. - rispondo e la vedo annuire.
Piglio posto al tavolo e mi sento sollevata poiché sembro essermi ripresa.
-Daphne, come sono andate le lezioni?- mi chiede mio fratello distogliendomi dai miei pensieri.
-Bene, come sempre.- mi limito a rispondere.
Lo guardo annuire e quindi capisco che la mia risposta lo ha soddisfatto.
-Oggi ti ho vista abbastanza persa durante le lezioni.- la voce di Daphne è una nota sbagliata in un suono melodico.
Poso il suo sguardo su di lei fulminandola.
Come osa, lo fa solo per ricevere l'attenzione di mio fratello, stupida di una Greengrass.
Draco la guarda e poi il suo sguardo passa su di me -Dice la verità?- chiede alzando un sopracciglio.
-Certo che no, sai che sono impeccabile in ogni disciplina. Probabilmente lo dice solo per attirare la tua attenzione, il che è patetico.- dico sorridendo.
Vedo il volto di Daphne sbiancare e un nervosismo invadere il suo corpo, questo vuol dire che le mie parole hanno fatto il loro dovere.
-Probabilmente hai ragione, sorellina.- risponde mio fratello mentre si lascia scappare una risatina.
Vedo come la guarda, quel suo sguardo offensivo che ti fa sentire il nulla più totale.
Draco ha la capacità di ferirti, di farti sentire il nulla poiché la sua derisione scende in profondità.
La verità è che lui cerca sempre l'approvazione di nostro padre, il suo obbiettivo è renderlo fiero.
È convinto della propria superiorità: ma qui ad  hogwarts, dove vige l'uguaglianza tra gli studenti, viene posto sullo stesso piano di quella gente che lui disprezza.
Il suo "bullismo" è in grado di colpire gli altri nei loro punti deboli, siano questi le scarse capacità magiche di Neville Paciock o l'assenza dei genitori di Harry.
Anche se penso che lui abbia una sorta di complesso di inferiorità nei confronti di Potter, che è visto come il maghetto che salverà tutti.
Non abbiamo un rapporto terribile, ma a causa dei nostri caratteri ci viene difficile e quasi impossibile avere dei rapporti come tra dei normalissimi fratelli.
Siamo due Malfoy e tutto può essere tranne che normale.
La cena finisce e come ogni volta ci rechiamo tutti nelle proprie sale di ritrovo.
Appena arriviamo Pansy mi prende e mi porta in disparte da tutti per parlare in privato.
La cosa non mi scompiglia ma di solito non amo parlare con lei da sola.
In realtà non amo parlare con nessuno in generale, a me no che non si tratti di mio fratello, perché in quel caso vige un obbligo.
-So che ti piace Riddle.- sputa tutto ad un tratto.
Mi lascio scappare una risatina per la sua affermazione, quel ragazzo mi incuriosice ma nulla di più.
-Oh Pansy, che enorme baggianata!- dico trattenendo le risate.
-Ho visto come lo guardi ogni mattina.- dice con uno sguardo serio.
Decido di smettere di ridere visto che la conversazione sta prendendo una piega seria improvvisamente.
-Mi incuriosice, a te no?- dico alzando un sopracciglio.
-Si certo, del resto nessuno sa neanche che suono ha la sua voce...ma tu non lo guardi solo con curiosità.- dice fissandomi.
Ciò che dice mi è completamente nuovo ed estraneo, non avevo mai pensato ad una cosa del genere, è solo curiosità ripeto a me stessa.
Non ho mai provato attrazione fisica e ne mentale per nessun ragazzo qui ad hogwarts.
Quindi cioè che lei afferma è impossibile da ogni lato essa si guardi, da ogni prospettiva il fatto che io possa anche essere minimamente interessata al figlio del Signore Oscuro, è una bugia.
-Pansy Parkinson,  a me non piace Mattheo Marvolo Riddle.- esclamo sbuffando.
-Se vuoi incontrarlo, ti copro io con tuo fratello.- dice tutto ad un tratto.
La guardo, come se interessata dalla sua proposta.
Parlargli sarebbe come andare a suicidarsi volontariamente,  ma l'idea non mi dispiace affatto.
-Sai dove si trova?- chiedo.
-Passa la maggior parte del suo tempo alla  Torre di Astronomia.- risponde.
-Davvero? E che fa alla torre? Noi lì studiamo le stelle ed i pianeti durante le lezioni di Astronomia.- controbatto.
-Va lì per stare solo e fumare in pace, spesso lo vedo ma non ho mai avuto il coraggio di avvicinarmi.- mi risponde mentre abbassa la testa come in senso di vergogna per aver provato paura ad avvicinarsi ad un semplice ragazzo.
Ma la verità è che lui non è un semplice ragazzo, e la paura è l'emozione che proviamo tutti ed è ciò che ci spinge a non avvicinarci a lui.
-Andrò lì.- affermo tutto ad un tratto stupendo perfino me stessa.
-Ci penso io a distrarre Draco, e mi raccomando stai attenta.- afferma Pansy mentre mi sorride.
Annuisco ed esco dalla sala comune Serpeverde,  per la prima volta sto infrangendo le regole.
Daph Malfoy sta spezzando il filo della perfezione, per un suo sguardo.
Per riprovare quell'emozione che sembra bastarle per vivere.
Non mi importa che è sbagliato,  non mi importa cosa succederà se Draco lo scoprisse.
Mi importa solo di poter avere di nuovo, anche per un secondo, il suo sguardo su di me.
Vorrei sentire la sua voce, rabbrividire al suono delle sue parole.
Tutto ciò che voglio è poter capire cosa si cela dietro ad un ombra oscura, davanti a qualcosa così buio da far paura.
Che lui sia il cattivo della storia, non ci sono dubbi.
Eppure qualcosa mi attira a lui, qualcosa che non riesco a spiegare neanche a me stessa, una strana emozione che mi invade il corpo e mi taglia il respiro.
Forse tutto questo cesserà nel momento in cui accetterò di essere attratta da lui, per il suo essere così enigmatico.
Lui è tutto ciò che c'è da evitare, è l'ingrediente amaro che rovina la ricetta.
Eppure dietro quel macabro fascino, sono convinta si celi una luce che ha solo bisogno di essere accesa.
Ma le regole si possono infrangere?
Posso mandare tutta la mia vita in frantumi per qualcuno che non mi ha mai neanche rivolto la parola?
Si, posso farlo ed è cio che sto facendo.
Vale farlo per il brivido, vale farlo per lui.

𝒍'𝒐𝒔𝒄𝒖𝒓𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒂𝒏𝒊𝒎𝒂.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora