Mi sveglio guardando Zayn affianco a me. Mi avvicino alla sua faccia per notare la sua espressione da angelo mentre dorme, sembra così pacifico, così tranquillo.
Apre leggermente gli occhi e io sposto velocemente la testa all'indietro. Lui se ne accorge e sorride.
-Lo so che sono perfetto, ma smettila di fissarmi.- scherza sbadigliando.
-Io, io non ti stavo fissando.- lui alza un sopracciglio e sbuffo.
-Okay, è che quando dormi sembri pacifico.-
Annuisce e si alza lasciandomi da sola nella stanza luminosa. Come fa a cambiare umore da un momento all'altro? Ieri dalla festa alla sera è stato simpatico per tutto il tempo, o quasi. Comunque è stato... Merda.
Salto dal letto e mi precipito verso il telefono che non trovo. Non ho detto niente ad Harry, si sarà preoccupato e adesso sarà arrabbiato con me. Scema, scema, scema.
Lo trovo sul comodino e lo afferro. Scorro i contatti e trovo Harry.
-Hei. Sto andando a casa di una ragazza che ho conosciuto alla festa, penso che mi tratterró anche per la notte. Ciao ciao.-
-Okay attenta.-
Io non ho scritto questo almeno che non fossi così ubriaca da scordarmelo. Altrimenti, Zayn. È una cosa troppo dolce, non da lui. Ma perché si è preoccupato per me?
Mi avvio verso la cucina con il cellulare in mano. Zayn sta mettendo sulla tavola i cereali con il latte.
-Sei stato tu?- chiedo interrompendolo. Mi guarda per un attimo e ritorna alla colazione. Non so cosa gli prende.
-A fare?-
-A inviare il messaggio ad Harry.-
-Si.- la voce senza emozione. Si siede al tavolo e lo seguo.
-Allora grazie. Mi hai salvato da una sgridata di 'papà' Harry.- dico sorridendo, cercando di farlo addolcire un po'. Se continua così penso che la giornata sarà molto lunga e non delle migliori.
Fa un cenno con la testa e inizia a mangiare.
-Mi spieghi che razza di problemi hai?- sbotto - sei distante, parli poco e questo non mi piace.- dico tutto d'un fiato.
-Nessuno, nessuno cazzo. Ieri ho perso una festa, ti ho fatto venire qui, ti ho salvato da Harry e in cambio devo rimanere con una rompipalle come te.- le guance arrossate, gli occhi spalancati.
-Okay. Allora tolgo il disturbo, puoi andare a tutte le feste che vuoi e fare quello che ti pare.- dico sicura di me. Quello che ha detto prima mi ha ferito un po', ma non mi faró mai più vedere debole. Vado in camera da letto e lui mi segue ma chiudo la porta a chiave e lo lascio fuori.
-Kyla.- lo sento protestare.
Mi levo la sua maglietta e la lancio per terra. Raccolgo lo stupido vestito di ieri sera, non vorrei indossarlo ma devo. Appena finisco apro la porta e Zayn è lì ad aspettarmi.
-Senti non volevo dire quelle cose. Mi dispiace.- ammette con la voce piccola e gli occhi bassi.
-Ma le hai dette. Ora se non ti dispiace esco.- lui ride e io lo guardo perplessa con un cipiglio sul volto.
-Senza scarpe? Cos'è una nuova moda. Se vuoi usciamo insieme senza e la gridiamo al mondo intero, compreso agli stilisti.- risponde. Mi mordo l'angolo della bocca per non sorridere ma fallisco e scoppio a ridere insieme a lui.
Sono seduta sul letto a cercare di infilare quei pezzi di stoffa scomoda chiamati scarpe senza riuscirci da già qualche minuto, non so se nella notte si sono ingranditi i piedi o cosa. In più c'è Zayn che ride di me e si propone di aiutarmi, ma io declino ogni volta. Sarebbe un' umiliazione troppo grande.
-Kyla, mi dispiace per prima e che quando sono con te mi succede qualcosa che non so spiegare e caccio fuori il peggio. Poi devi sapere che la mattina sono sempre un po', come dire, arrabbiato e stanco.E anche tu non è che ti stai comportando in modo eccezionale, hai gridato come un'isterica solo perchè non ti rispondevo bene.-dice. Ha ragione, sono stata io ad aggredirlo per prima. Faccio finta di non aver sentito la parte dove mi paragona ad un'isterica e gli sorrido dicendo che non fa niente.
-Ora che facciamo? Torniamo a casa o no?- dico io.
-Prima di tutto andiamo a fare colazione, ho assaggiato quel latte con i cereali e ti sconsiglio assolutamente di mangiarlo e poi vedremo.- risponde ridacchiando.
Ci mettiamo il giubbotto e scendiamo chiudendo la porta.
Nell'ascensore non c'è il silenzio imbarazzante di ieri sera perchè inizia a raccontarmi del suo sogno su qualcosa che non ascolto. Le sue labbra quando si muovono sono più che perfette.
-Zayn non dimenticarti di farti dare la chiave dell'appartamento.- gli ricordo a modo di mamma. Annuisce.
-Buongiorno!- trilla Beethy con la sua adorabile voce.
-Ciao.- risponde Zayn scocciato e io gli do una gomitata.
-Buongiorno, buon inizio di questa bellissima giornata. Va bene così?- risponde il moro con tono sarcastico.
-Bravo!- esclamo ridacchiando - buongiorno anche a lei signora Beethy. Potete darci le chiavi dell'appartamento così il ragazzo qui vicino non vi darà più fastidio?- chiedo alla signora sulla cinquantina con gli occhiali e i capelli rossicci.
-Certo cara.- ce le porge e ci avviamo verso la ferramenta. Fa fare due copie, una per se e una per... Perrie, penso.
-Zayn.- lo chiamo - dove andiamo a fare colazione? Ho fame.-
-È una sorpresa.- risponde prendendomi per mano. Questo piccolo gesto scatena una serie di brividi nel mio corpo. Sembriamo una semplice coppia di fidanzati peccato che lui ha una ragazza e poi non siamo innamorati.
-Certo e io sono la regina Elisabetta.- risponde la vocina nella mia mente. Era sparita ma ritorna lui, ritorna anche lei. Decido semplicemente di ignorarla e di godermi il momento.
-Un indizio?- chiedo speranzosa. Zayn si gira e mi guarda.
-È una posto famoso dove tipo tutti gli stranieri vanno.-
Continuo a fare domande per tutto il tempo finchè non intravedo starbucks.
Tiro Zayn dalla manica e mi rivolgo con la faccia da cucciola.
-Possiamo andare da starbucks, ti prego, ti prego, ti prego.-
-Chi sa perchè avevo proprio intenzione di portarti qui.- dice accennando un sorriso con la lingua tra i denti.
Presa dall'entusiasmo mi lancio tra le sue braccia. Lui all'inizio esita ma poi ricambia l'abbraccio. Imbarazzata mi allontano e guardo a terra lisciando lo scomodo vestito.
-E-entriamo.- Zayn che esita è strano, ma faccio finta di niente e lo seguo.
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Hei scusate per l'enorme ritardo. Spero di riuscire a scrivere il prossimo capitolo più velocemente.
Ciaoo.
-Illy
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Darkness
FanfictionLui era un sogno vestito da incubo o un incubo vestito da sogno? Quel giorno Kyla l'aveva capito. Aveva finalmente scoperto la risposta a quella domanda che si poneva da ormai troppo tempo.