Capitolo 3, Sapete Che Vuol Dire No? PERSONAGGI SECONDARI FIGHI

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Dove eravamo rimasti? Oh sì. Il nostro mercenario col pisellino piccolo preferito era appena entrato in un minuto studio all'interno di un gigante palazzo al centro di scampia.
La stanza era...diversissima da tutto il resto del palazzo. Davvero. C'era un'aria diversa grazie alle pareti rosse e il pavimento in marmo nero...mobili eleganti, cornici d'oro e una gigante scrivania in legno massello e col ripiano in marmo. Essa era piena di carte e con un Mac book pro nuovissimo e super costoso. Alle pareti, vicino ai quadri, vetrine illuminate a led con armi a destra e...giocattoli sessuali a sinistra. Bell'ambiente no? Sì. Certo. Se siete abbastanza folli da farvi piacere sta merda chi sono io per dire qualcosa?

«...cristo Kreuger! Non bussi? Gaetano avrebbe dovuto avvertirti che ero in compagnia»

Chi parlava? Oh, be', il cliché vivente: Dante! Il boss sanguinolento che teneva sotto scacco il traffico di umani e armi. Un uomo alto sul 180cm, fisico scolpito e con dei capelli corvini e lisci, ma abbastanza lunghi da coprire gli occhi del ragazzo. Spesso portava degli occhiali sul suo naso, degli occhiali quadrati con la montatura in metallo e le lenti sottili. Aveva un volto molto virile (tanto per cambiare) con un mascella ben marcata e una pelle olivastra.

«Gaetano è cieco da un occhio. Tu scopi solo ragazzine più basse del uno e sessanta, probabilmente non l'ha nemmeno vista entrare»

Disse il virgin Kreuger in tono infastidito, era schifato dalla poca professionalità del suo amico (e datore di lavoro) Chad, che momentaneamente era seduto sulla sua poltrona con la nera camicia aperta e una troia di poco conto, che non sto a descrivere, seduta su di lui

«Va bene hermano, va bene...»

Cocorito. Così veniva Chiamato Dante, forse perché spesso attingeva a qualche termine spagnolo, ma molti dicono che ci sia una ragione più specifica...

«Ti vuoi unire?»
Continuó poi prendendosi gioco del ragazzo che ormai era conosciuto per schifare al massimo qualsiasi interazione con la fessa. Cioè che schifo il sesso ew ew. Osceno.

«Fanculo. Sono qui per lavoro, mi hai chiamato dimmi che vuoi»
Rispose a tono Kreuger interrotto dai gemiti della donna di poco conto. Si avvicinò alla scrivania chinando la schiena e posando deciso i palmi sul ripiano in marmo nero

«OH! Kreuger...vedi»
Inizió a parlare anche lui tra un affanno e l'altro. Era incredibile che quell'uomo fosse davvero un boss sanguinolento...sembrava più un fuck boy un-original uscito dalle fantasie di qualche ragazzina e-...hey oh CHE STA FACENDO OH CAZZO! Di colpo dante afferró I capelli lunghi e biondi della ragazza e alzandosi le sbatté violentemente la faccia contro il marmo nero della sua scrivania facendola tingere di rosso. La povera e leggermente paffuta ragazza non urló nemmeno...sembrava abituata. Anzi, ora che Kreuger la osservava da vicino...la sua schiena era piena di segni...tra lividi e cicatrici varie. Sembrava la donna di un 40enne ubriaco del vomero

Kreuger sentì lo sguardo penetrante degli scuri occhi del cocorito e con un volto schifato, ma non impaurito, sentì il rumore legnoso di un cassetto aprirsi mentre teneva lo sguardo fisso sul volto truccato e malmenato della giovane prostituta.

«Il tuo problema, Kreuger... È che stai per romperti. Lo so bene, quando un uomo inizia ad abituarsi alle terribili cose che vede e inizia a non provare nulla, inizia solo a sentire il rinculo dell'arma o il contraccolpo della lama. Io ti ho assunto perché tu avevi una mente tua, ti pagavo perché ogni volta che uccidevi per me, tu, provavi qualcosa. Ogni notte, il pensiero di te che non riesci a dormire e vieni tormentato dalle "loro" urla mi fa sentire in colpa. Capisci? Hermano?»

Il sangue nelle vene di Kreuger si geló e si vide sbattere davanti una pistola. Dante la posó sul marmo davanti al volto di Kreuger: una colt phyton, americana. Guancette in avorio e corpo nero.

«Davvero toccante»
Mormorò Kreuger alzando finalmente lo sguardo verso gli occhi iniettati di sangue del...boss.
Si specchió nei suoi occhi riuscendo a osservare la propria espressione fredda, calma...rotta

«Ma sarebbe meglio se mi spiegassi cosa significa»

«IO NON SONO ROTTO. Ok? Mi sento in colpa per te e questo vuol dire che sono ancora umano»
Il volto di Dante si strinse in una smorfia triste, poi un pianto disperato...tutto sotto gli occhi persi della giovane e probabilmente drogata prostituta bionda

«Ma tu»
Si asciugó le lacrime provando a trattenerne altre... Era osceno vedere quel volto piangere. Faceva quasi paura...terrore

«Se tu ti rompi, io - sigh - non mi sentirò in colpa. E mi romperò appresso a te»
E riprese a singhiozzare mentre lo sguardo di Kreuger si perse nelle rifiniture dell'arma...

«Sparale. Ti chiedo di spararle. Lei si è rotta. Non urla più, non piange. Tutto quello che le faccio non le piace né lo odia. Uccidila! E SENTITI IN COLPA»

Gli ordinó trattenendo le lacrime, mentre lo sguardo di Kreuger andò a posarsi sulle labbra sanguinanti della bionda ancora trattenuta con forza al tavolo.
Ucciderla? Kreuger ha fatto di peggio ma...si meritava di morire? La mente del ragazzo si annebbió inizialmente non rifletté nemmeno sulle parole di Dante...stava solo pensando all'obiettivo della 'missione'. Uccidere la ragazza o meno.
Tutto gli fu chiaro solo quando vide le labbra della bionda recitare una preghiera silenziosa.
Lo sguardo della donna era perso e non sembrava provare paura verso la morte, né tanto meno tristezza. Dante gli avrà fatto tante di quelle cose che ormai le accettava senza fiatare...come il mercenario faceva con le missioni.
Tolse le mani dal tavolo e afferró quel revolver mentre lo sguardo di Dante si illuminava tra le lacrime e il sorriso meravigliato, contento di poter vedere l'angelo della morte all'opera.
L'austrico fece girare il tamburo dell'arma lentamente e quando si assicuró fosse carica, la puntò verso la bionda e chiudendo gli occhi girò il viso dall'altra parte

«NO!»
urló straziato Dante
«DEVI GUARDARLA NEGLI OCCHI. IL SUO SGUARDO DEVI RICORDARLO OGNI MATTINA.»
Si zittì per qualche secondo, prendendo fiato mente Kreuger dolente girò la testa verso di lei e riarpì gli occhi

«Quando avrai lo stesso sguardo...»

-bang! Il rumore riempì la stanza e sporcó la scrivania di sangue così come parte del corpo del pazzoide cocorito

«Voglio tu faccia lo stesso con te»
La sua voce divenne calma, Dante sembro abbassare così tanto il tono da divenire flebile e sottile. Come se il proiettile appena sparato avesse risolto tutti i suoi problemi.

non esattamente la classica storia d'amore wattpaddiana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora