Il silenzio nella stanza era un abisso, profondo e incolmabile. Non un vuoto fisico, ma un vuoto che perforava l'anima, che si radicava nelle ossa di chi restava, schiacciandoli. Il tempo sembrava essersi fermato, ma in realtà, era solo un'illusione. I secondi si accavallavano come onde in un mare che nessuno avrebbe più potuto domare. Eppure, sotto quella superficie immobile, c'era qualcosa che si muoveva, qualcosa che bruciava nell'aria, un dolore nascosto che si agitava, che torturava le menti e i corpi di chi non sapeva più come sperare.
Jungkook non riusciva a fermarsi. Le sue mani tremavano, nervose, come se cercassero di riprendere il controllo di un corpo che sembrava non appartenere più alla realtà. La sua mente si stava sgretolando sotto il peso del suo stesso rimorso. Ogni battito del cuore sembrava più lento, come se il tempo stesse punendo ogni secondo di inazione, ogni momento in cui aveva scelto di fuggire da ciò che avrebbe dovuto affrontare.
Jimin era lì, davanti a lui. Un corpo freddo, immobile, che non respirava. Le sue mani si appoggiavano timidamente sulla pelle gelida del ragazzo, come se non fosse neanche reale. La pelle di Jimin, pallida come la morte stessa, non rispondeva. Il suo volto, che aveva visto così tante volte sorridere, ora sembrava appartenere a un altro. A una persona che non riconosceva più.
"Jimin..." La voce di Jungkook era un sussurro spezzato, un filo di suono che sembrava stentare a uscire. La paura e la disperazione lo consumavano mentre cercava di scuotere il corpo di Jimin, sperando in una reazione, in un movimento che gli dicesse che non era troppo tardi. Ma niente. Nessuna risposta. Solo il peso dell'assoluto silenzio che invadeva la stanza come una morsa implacabile.
Ogni suo respiro era più corto, più pesante. La colpa lo annientava, lo lacerava. Come aveva potuto lasciarlo da solo? Come aveva potuto abbandonarlo in un momento così oscuro, così fragile? Ogni scelta che aveva fatto, ogni parola non detta, ora tornavano come macigni che gli schiacciavano il cuore. E non c'era niente che potesse fare per cambiare quella realtà. Nulla che potesse riavvolgere il tempo e renderlo diverso. Eppure, dentro di lui, c'era ancora un flebile desiderio di rimediare, di risolvere l'impossibile.
Un lacrima calda gli scivolò sul viso, ma non c'era più tempo per nascondersi dietro il dolore. Non c'erano più parole da dire, non c'era più nessuna speranza di risvegliare Jimin con un gesto qualsiasi. Eppure, la sua mente continuava a urlare, cercando di aggrapparsi a qualsiasi cosa che potesse portarlo via da quell'incubo.
Le mani di Jungkook tremavano mentre si avvicinavano al viso di Jimin, i polpastrelli che sfioravano la pelle gelida. Il suo cuore sembrava voler uscire dal suo petto. Si chinò su di lui, e senza pensare, le sue labbra si posero su quelle di Jimin, senza dolcezza, senza amore. Solo disperazione, solo il bisogno di sentire un segno, anche minimo, che la vita stesse ancora lottando dentro quel corpo.
Il bacio non aveva nulla di romantico. Era crudele nella sua essenza, un atto di estremo bisogno, il tentativo di risvegliare la vita con la forza della propria anima. Le sue labbra tremavano mentre toccavano quelle di Jimin, come se potessero risucchiare via il freddo, l'assenza. Ma non c'era risposta. Non c'era cambiamento. Solo un vuoto che risucchiava ogni cosa.
Il mondo attorno a lui sembrava sbiadire. La sua vista si annebbiava, e i suoni diventavano lontani, ovattati. Il suo cuore batteva come un tamburo impazzito, ma la sua mente era ormai in trance, incapace di comprendere cosa stesse realmente succedendo. Ogni secondo sembrava dilatarsi, diventare eterno, mentre il suo corpo restava fermo, paralizzato dal peso della disperazione.
Taehyung, distaccato dalla scena, non riusciva più a guardare. La sua testa era piegata, gli occhi chiusi, ma il suo cuore urlava nel silenzio. Non riusciva ad affrontare la realtà di quello che stava accadendo, non riusciva a credere che fosse finita. Ma sapeva, dentro di sé, che la fine era già arrivata. Jimin non c'era più. E con lui, ogni speranza sembrava svanita.
Fu Yoongi a richiamare aiuto, ma la sua voce sembrava scomparire nell'aria, come se non appartenesse più a quella stanza. Era come se tutti fossero intrappolati in un limbo, incapaci di reagire, incapaci di credere che potesse esserci ancora una via d'uscita. Il dolore lacerava ogni fibra del loro essere.
Eppure, proprio quando sembrava che ogni speranza fosse scomparsa, quando l'aria stessa sembrava diventare irrespirabile, accadde qualcosa. Un movimento, quasi impercettibile. Le palpebre di Jimin tremarono, e il suo corpo si mosse lievemente, come se il mondo intorno a lui avesse voluto fermarsi, ma lui, con una forza che nessuno si sarebbe aspettato, lottava contro il suo stesso destino.
Un respiro.
Un respiro debole, ma presente.
Jungkook, con il fiato sospeso, si chinò ancora di più su di lui, cercando di credere ai suoi occhi. Le sue mani tremavano, eppure il calore che proveniva da Jimin lo travolse come un'onda. Il ragazzo, ora, apriva gli occhi. La loro lucentezza era smarrita, ma c'era ancora vita, c'era ancora un barlume di speranza.
"Ju-..." La sua voce, rotta e quasi irreale, penetrò l'aria come una scossa elettrica. Ogni parola, ogni suono, risvegliava un mondo che sembrava morto.
"Jimin..." La risposta di Jungkook fu quasi un urlo muto, il suo cuore che batteva troppo forte, troppo velocemente, per poter essere contenuto in un corpo umano. Non poteva credere ai suoi occhi, non poteva credere a quella verità che si stava manifestando sotto le sue mani tremanti.
"Voglio... vivere..." Jimin ripeté, più debole, ma le sue parole arrivarono come una promessa, come un desiderio che bruciava dentro di lui.
Jungkook si inginocchiò accanto a lui, e le sue mani accarezzarono delicatamente il viso di Jimin, come se fosse il più fragile dei sogni, temendo di svegliarlo di nuovo. "Non ti lascerò mai, Jimin. Non ti lascerò mai..." La sua voce era una promessa spezzata, ma finalmente sincera.
In quel momento, mentre il respiro di Jimin si faceva più forte, Jungkook poté finalmente respirare. E, per la prima volta in troppo tempo, la speranza di salvarlo non sembrava così lontana.

STAI LEGGENDO
ᴀʙᴇʀᴅᴇᴇɴ
FanfictionJimin è un ragazzo intrappolato tra il peso di un passato che lo tormenta e il desiderio di un futuro che gli sfugge. La sua esistenza è scandita dalla solitudine e dal rimorso per la morte di Revi, l'amore che non è mai riuscito a proteggere. Quand...