La luce fioca della stanza di Jimin si rifletteva sulle superfici metalliche della sua scrivania, dove una distesa di penne, pennarelli e matite giacevano sparsi in un disordine quasi metodico. Jimin, come sempre, non poteva sopportare l'idea di un piccolo disordine. Con movimenti precisi e ritmici, spostava ogni oggetto, riorganizzando con cura maniacale, come se ogni pennarello al suo posto fosse l'unica cosa che potesse garantirgli un briciolo di controllo. Ogni penna doveva stare in un angolo preciso della scrivania, ogni oggetto in ordine perfetto. La sua mente non poteva permettersi il lusso di distrarsi con niente di più grande. Non poteva permettersi di pensare.Con il movimento della mano, afferrò un'altra penna e la mise accanto alle altre, ma qualcosa lo fece fermare. Un battito più veloce del cuore, come un'onda che lo avvolgeva e lo faceva tremare dentro. L'immagine del volto di Revi gli apparve di nuovo, chiara e nitida, come se fosse accanto a lui, come se lo stesse guardando con i suoi occhi vuoti, pieni di disapprovazione. Jimin chiuse gli occhi e si scrollò la testa, cercando di allontanare quel pensiero che lo stava divorando. Non doveva essere così. Doveva essere razionale. Doveva concentrarsi sul controllo, non sulla follia.
Una porta si aprì, interrompendo il suo silenzio. Jimin non si voltò subito, il suono del rivestimento bagnato dei piedi di Yoongi sulla moquette lo fece sobbalzare leggermente. Il ragazzo era appena uscito dalla doccia, i capelli ancora umidi e decolorati che gli ricadevano sul viso. Con uno sguardo curioso, Yoongi entrò nella stanza, le mani infilate in tasca.
"Che ti è preso durante l'ora di arte?" chiese, la voce ruvida ma priva di malizia, come sempre. "Ti sei comportato da pazzo. Sembra che tu abbia visto un fantasma o qualcosa del genere. Hai visto il fantasma della nonna di qualcuno, o sei solo impazzito?"
Jimin non rispose subito. Le parole di Yoongi lo colpirono come un'onda, provocandogli una strana stretta al cuore. Non si aspettava che qualcuno avesse notato. Ma, in un certo senso, non si sentiva neanche sorpreso. Era come se tutto fosse sotto gli occhi di tutti, come se non riuscisse più a nascondere il peso che portava dentro.
"Ho... visto qualcosa," ammise finalmente Jimin, la sua voce bassa, come se temesse che dire troppo avrebbe dato troppo potere a quella cosa che aveva visto. "Non un fantasma. Più... una visione."
Si fermò un attimo, cercando di scegliere le parole giuste, ma poi decise che non c'era bisogno di spiegare oltre. Non voleva entrare nei dettagli, non voleva che Yoongi vedesse la frattura che si stava creando dentro di lui. "Era solo... un'illusione," disse, ma la sua voce tradì una leggera incertezza, quasi a confermare la sua stessa affermazione. "Sono solo un po' stanco."
Yoongi lo guardò in silenzio, gli occhi che scrutavano Jimin con una curiosità implacabile. "Stanco di cosa?" chiese con tono disinteressato, ma c'era qualcosa nel suo sguardo che sembrava cercare una risposta più profonda. "Sei qui da due giorni e già vedi cose. Sei più rotto di quanto sembri."
Jimin si girò lentamente verso di lui, i suoi occhi che si svuotavano sempre di più mentre si rendeva conto di quanto stesse mentendo a se stesso. Non c'era nessun fantasma. Non c'era nessuna presenza reale di Revi. Era tutto frutto della sua mente, della sua incapacità di lasciarlo andare. Revi era morto, eppure continuava a perseguitarlo. Jimin chiuse gli occhi e si passò una mano sulla fronte, come se volesse cancellare quel pensiero dalla sua mente, ma non ci riusciva. Era troppo forte. La sensazione di essere osservato da qualcuno che non c'era. La voce di Revi che sussurrava il suo nome nei momenti più inaspettati. Non c'era modo di fuggirne.
"Ho visto il suo volto," ammise, la voce tremante. "Era lì, davanti a me, come se fosse ancora vivo. Ma... non lo è. Lo so. Non è vero. È solo la mia mente che sta cercando di torturarmi."
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ᴀʙᴇʀᴅᴇᴇɴ
Hayran KurguJimin è un ragazzo intrappolato tra il peso di un passato che lo tormenta e il desiderio di un futuro che gli sfugge. La sua esistenza è scandita dalla solitudine e dal rimorso per la morte di Revi, l'amore che non è mai riuscito a proteggere. Quand...