Di stare in questa città proprio non ne posso più. Odio la scuola,le persone dentro la scuola,le persone fuori dalla scuola,mia madre sta male e io sto male. Da quando papà è andato via lei si è lasciata andare: sia tramite le sigarette,sia tramite l'alcool. Torna spesso a casa ubriaca e fuma circa 40 sigarette al giorno. Mi dispiace vederla così,ovviamente,ho provato a cercarle un lavoro, ma niente. Stupido paese di merda. Odio l'Irlanda. Odio tutto,il mondo,le miliardi di persone,tutto. E' una brutta vita la mia. Avevo pensato di organizzare un trasferimento,trovarle lavoro lì. Ne parleremo appena torna a casa,sperando sobria.
23:40
Scendo di sotto e c'è lei,una bellissima donna,seduta al tavolo della cucina con delle carte in mano,-realmente sobria- e un sorriso enorme sul volto. «Hei,ma!» le baciai la fronte. «Volevo parlarti di una c-» Mi salta tra le braccia in un secondo. «Amore mio,domani si parte!» dice. Forse leggeva nel pensiero. «C-cosa? mamma?» inarco le sopracciglia incuriosita. «Ho trovato lavoro a Londra grazie ad un mio caro e vecchio amico. L'ho incontrato per strada mentre andavo ad uno dei miei soliti pub,a bere un pò; mi ha chiesto cosa stesse succedendo e gli ho raccontato tutto come quando eravamo bambini. Mi ha proposto un appartamento accanto al suo,non lo pagheremo,ma appena farò uso di alcolici o sigarette ci butterà fuori. -solito e vecchio Finn-. Tu studierai all'Academy of Fine Arts e io insegnerò all' University study of languages.» diceva,leggendo le carte. «Non è fantastico?» Scoppiai a piangerle addosso. Sono sicura che non smetterò mai di ringraziare questo uomo.
