Nota autori: Abbiamo provato a farlo scrivere a mity, ma lei si é categoricamente rifiutata, e da menti come le nostre non poteva non uscire una porcheria senza limiti. Abbiamo deciso di sporcare l'immagine Candida e meravigliosa dei Simuel nell'opera Glasgow di mityboh
Grazie ad action per la pazienza ed i consigli
Nella speranza di non disgustarvi troppo,
nanniswritings e redastrasArriva un giorno in cui ti svegli, ti guardi intorno, e tutto sembra acquisire colore e consistenza. Gli oggetti non sono solo spettri vuoti, ma pezzi di realtà che puoi sentire sotto le dita, l'aria non è più una parete densa che si blocca alle narici, ma ossigeno che ti permette di respirare.
Allora inspiri, senti il corpo intorpidito prendere forza sotto il movimento dei tuoi muscoli, senti il petto allargarsi e sollevarsi. Senti i raggi che entrano dalla finestra come lame luminose riscaldare la tua pelle.
E tutto, ogni dettaglio, pare trovare la sua collocazione. Come quel neo sulla spalla destra che a Simone piace tanto di Manuel e che ora osserva come se da quel neo, da quella piccolissima macchia, potesse generarsi un intero universo. Un punto, un semplice punto.
Eppure, è da un piccolissimo punto nel nulla che è nato tutto ciò che ora lo circonda. Dal nulla è nato Manuel, che ora gli dorme addosso nudo, e da Manuel nascerà tutto. Qualcosa, col senno di poi, già ha preso vita.
Come la speranza.
Manuel gli ha insegnato la speranza. Gli ha insegnato che, nonostante le difficoltà, la vita è sempre pronta a darti sollievo dopo un momento di buio. Come quando, nella asfissiante calura di Ferragosto, chiuso nelle pareti bianche di una camera troppo stretta, un venticello, uno spiffero sottile eppure consistente, si intrufola dalla finestra e si avvicina cauto per accarezzarti. Manuel, per Simone, è stato quello.
L'ha fatto innamorare come solo gli stupidi sanno fare, ossia senza difese né riserve. In una città fredda e grigia, Manuel gli ha dato il calore e l'amore.
E ora che si trovano a Roma, nella loro città, quella che li ha visti crescere, il ricordo felice dell'ultima vacanza passata a Glasgow dalla madre gli ruba un sorriso sincero.
Quant'è bello, finalmente, distendere i pensieri. Quant'è bello avere due braccia che ti stringono.
Simone è perso nei suoi pensieri, passeggiando tra le righe delle sue stesse elucubrazioni, quando, inaspettatamente, Manuel gli bacia il collo.
- Buongiorno, amore – sussurra Simone. La sua voce roca è un brivido che attraversa il corpo di Manuel.
- Goodmorning, my dear– risponde Manuel in un inglese forzato.
Simone ridacchia, il suo petto vibra e – Te sei ancora con la testa a Glasgow, dove è finito il romanaccio che c'è in te? -.
- Amò ce sta ancora, però Glasgow è 'a città nostra, vorrei portà qualcosa di quel posto ogni volta che torniamo -.
Manuel allunga una mano per accarezzare il volto di Simone. Le dita viaggiano lungo il suo viso, ne tracciano i lineamenti, li registrano nella sua mente per non perderli mai di vista. Per non farli sparire.
- Lì è iniziato tutto, è vero... - sussurra Simone, col dito di Manuel che inizia a tracciare la linea delle sue labbra. Ora che Manuel lo tocca, Simone riesce ad esistere.
- Però – solleva un attimo la testa, ci ragiona su, - però qualcosa della Scozia ce l'abbiamo -.
La sua espressione divertita illumina il volto di Manuel che – Il kilt – esclama.