e rieccomi sotto la finestra del ragazzino di cui mi ero infatuato. non era la prima volta che venivo a trovarlo eppure mi sentivo particolarmente teso e con una voglia matta di sbatterlo al muro e sfinirlo. succhiare le sue labbra fino a farle sanguinare, provare il suo sapore unito al mio.
lanciai una pietrina per richiamare la sua attenzione, accese la luce della sua camera aprì la finestra chiusa e mi vide. gli si illuminarono gli occhi.
era parecchio che non mi facevo vivo a causa dei vari giri che avevo dovuto fare per uscire dalla merda in cui mi trovavo.
"hyunjin? sei davvero tu?" parlò piano per non farsi sentire dai vicini "mi apri testina bionda?" corse da me cosi velocemente che me lo ritrovai tra le braccia senza accorgermene, lo strinsi più forse che potevo e lo baciai. "hai risolto con le accuse? sei libero adesso?" "mhh" mugugnai ancora nel bacio.
non mi volevo staccare, avevo bisogno di lui.
chiusi la porta di casa prendendo felix per i fianchi e buttandolo sul divano, mi spogliai e nudo ritornai a baciare le sue labbra. "hey hey hey" disse tra un gemito e l'altro prima che potessi spogliare anche lui "mi sei mancato anche tu ma... " "ma?" risposi incazzato aspettando una risposta che non arrivò. "rispondi" lo incitai "felix parla" se ne rimase zitto sul divano mentre io ero nudo con un erezione più che evidente.
mi rivestì sotto lo sguardo del biondo mutato "chiamami quando ti dedici a parlare" "ho un ragazzo" mi girai infuriato come mai nella mia vita. lui era spaventato, aveva paura di me e di ciò che potevo fargli. "okay, scusami per il disturbo yongbok vuol dire che andrò da quel piccoletto di yang jeongin" "scusami hyunjin" "come? oh no tranquillo approposito come si chiama il tuo ragazzo?" "seo changbin" risi, una risata isterica, da pazzo maniaco. "perché ridi?" "da quanto non lo vedi yongbok?" "tre giorni è occupato col lavoro... perché ti interessa?"
feci un repsoro profondo "idiota è morto! lo guardi il telegiornale o vivi nel mondo delle fate?" "s-scusa non capisco" "era immischiato in affari più grandi di lui, quel nano inutile l'hapagata per essersi preso ciò che è mio" mi guardò spaventato, vedevo il terrore nei suoi occhi "s-s stato t-tu?" "si, ora sei tutto per me" dissi sorridendo a trentadue denti. "finalmente nessuno può diverderci tesoro" lo presi per il polso e lo trascinai fino in camera dove lo attendeva una lunga serata da paura.
...
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viva l'insonnia!!!! mi annoiavo :((((
