Till the end || Stiles Stilinski (book two)

Il padrone

Dopo la nostra tentata missione per catturare il kanima, del tutto fallita, io e Stiles corremmo alla clinica da Scott e Derek. Infatti, l'Alpha aveva portato lì il nostro migliore amico dopo averlo salvato dalle grinfie della madre di Allison.

-Ehi- dissi avvicinandomi a Scott, sdraiato sul tavolo in metallo. Pareva che avesse appena ripreso i sensi. A detta del dottor Deaton, ci mancava poco e sarebbe morto sul serio. Il mio migliore amico riaprì gli occhi e cercò subito la mia mano, che strinsi nella sua. –Come ti senti?- chiesi

-Come se mi avesse investito un tir.- rispose con un debole sorriso, contagiando anche me. Stiles comparve alle mie spalle, più preoccupato di me per quello che per lui era come un fratello. –E' bello vedervi ancora insieme.- dichiarò Scott in un mormorio. Io e Stiles ci scambiammo uno sguardo imbarazzato.

-Ci saremo sempre per te mio caro lupacchiotto.- dissi ironicamente, cercando di sdrammatizzare la situazione. Scott ci rivolse un sorriso pieno di gratitudine.

-Allison?- domandò poi il licantropo. Stavo per rispondere che Matt, l'appuntamento di Allison per quella serata in modo da non rendere sospettosi i signori Argent, l'aveva appena riaccompagnata a casa, ma una voce mi precedette.

-Sono qui.- rispose la voce della mia migliore amica. Scott provò a tirarsi a sedere, iniziando a tossire ripetutamente. La sua ragazza gli mise una mano sul petto, rispingendolo giù. –No, resta sdraiato.- gli ordinò –Che è successo?- chiese poi a noi. Derek stava per rispondere, infuriato come noi mai con la signora Argent, ma Scott lo bloccò sul nascere.

-Il kanima, non preoccuparti, sto bene.- mentì. Capivo perché l'aveva fatto: non voleva riferire alla ragazza che amava che era stata sua madre a fargli questo. –Mi dispiace per quello che ti ho detto prima io...-

La mora gli accarezzo dolcemente i capelli, facendomi sciogliere come un cubetto di ghiaccio. Erano così carini. –Tranquillo, eri sotto pressione, lo capisco.- lo rassicurò. Poi si voltò verso di me. –A dire il vero però, stavo cercando te, prima di sapere di Scott.- mi disse con aria preoccupata.

-Per quale motivo?- chiesi. Allison lanciò uno sguardo ai tre ragazzi presenti nella stanza, poi mi prese a braccetto.

-E' meglio se ne parliamo di là.- affermò, trascinandomi nella piccola sala d'attesa della clinica. Ci sedemmo su due delle sedie e con lo sguardo invitai la mia migliore amica a parlare. –Si tratta di Matt.- iniziò

-Ti ha fatto qualcosa?- la interruppi preoccupata, prendendole le mani tra le mie.

-A dire vero...ci ha fatto qualcosa.- rispose, io aggrottai le sopracciglia, confusa. Praticamente neanche lo conoscevo Matt, se non me ne avesse parlato Danny per la storia del video non saprei neanche della sua esistenza. Quindi come poteva avermi fatto qualcosa?

-Che vuoi dire?- domandai. Allison trasse un respiro profondo, distogliendo per un istante lo sguardo dal mio.

-Ti ricordi quando mi avevi raccontato la storia di Oliver e di quella foto?- mi chiese, io annuii, sapendo dove si stava dirigendo quella conversazione. –Prima quando ho accompagnato Matt a casa ho guardato alcune foto sulla sua macchina fotografica tra cui...tante, troppe, foto nostre. Soprattutto primi piani molto ravvicinati, ma anche foto nelle nostre stanze, al parco, al centro commerciale...- mi rivelò. Io ero sconvolta, quella di Oliver dopotutto era stata solo una foto, qui invece si parlava di molteplici. Matt era un vero e proprio stalker. La cosa mi metteva i brividi, e non poco.

Abbracciai la mia migliore amica, sentendo quell'ormai familiare profumo di viole e gelsomino, fin che non avvertii la sua presenza. Mi scostai dall'abbraccio, notando Stiles appoggiato allo stipite della porta con aria sconvolta. I miei sensi da Naiade non si erano sbagliati, era davvero lì. –Stiles, da quanto sei qui?- chiesi allarmata che potesse aver sentito e, dalla sua espressione, probabilmente era così. Lui alzò il suo sguardo infervorato su di me.