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«Mi sto dimenticando qualcosa.» Dico mentre rileggo per l'ennesima volta la lista delle cose da mettere in valigia.

Katy, la mia migliore amica, alza lo sguardo dal suo inseparabile smartphone per un secondo solo per guardarmi male.

«No, sul serio. Sento di stare dimenticando qualcosa di importante.» Mi siedo per terra, accanto al letto, vicino a lei.

Digita velocemente qualcosa sullo schermo prima di spegnerlo e mettersi il telefono in tasca.

«Hai riscritto quella lista per un minimo di sette volte, Hannah. Se ti fossi dimenticata qualcosa te ne saresti accorta.» Mi dice sorridendomi.

«E, poi, è solo una vacanza di due settimane. Anche se ti dimenticassi qualcosa potresti farne a meno oppure comprarla in qualche negozio. Smettila di fasciarti la testa con tutti questi pensieri, devi solo pensare a quanto ci divertiremo.»

Ha ragione. Questa è la prima vacanza che faccio dal mio incidente e non vedo veramente l'ora di poter passare un po' di tempo con i miei amici.

Si sa che da tradizione il Natale lo si passa in famiglia ma, dati gli eventi passati e futuri, sono stati proprio i miei genitori a incoraggiare il tutto. Con l'aiuto di Katy, ovviamente. Che poi, con tutto intendo due bellissime settimane in una casa tra le montagne innevate con tutti i miei più cari amici a farmi compagnia.

Beh, non proprio tutti possono essere definiti tali.

«Era veramente necessario invitare anche Aiden?» sbuffo sonoramente per la millesima volta.

Katy, dal canto suo, alza gli occhi al cielo e si alza da terra, porgendomi subito dopo una mano per aiutarmi ad alzarmi.

Una volta entrambe in piedi e l'una di fronte all'altra capisco che c'è qualcosa che sta evitando di dirmi. Non è la prima volta, da quando ho saputo di questa vacanza, che evita di rispondermi a questa domanda, se non con uno sbrigativo "fa parte del gruppo".

«Katy, cosa non mi stai dicendo?» le domando.

«Niente. Perché?» risponde velocemente. Troppo velocemente.

Beccata!

«Avanti, non sei brava a mentirmi. Cosa non mi hai detto?» insisto.

«Assolutamente niente.» Mi ripete con fermezza. «Ho fame. Dici che tua madre avrà preparato una delle sue magiche torte?»

Ovviamente il suo repentino cambio di argomento non mi sfugge ma, sono giorni che continuiamo con questo leggero battibecco e le sue continue risposte negative continuano a punzecchiarmi come a dirmi "ti sto mentendo perché so che la verità non ti piacerà".

Odio quando le persone mi mentono spudoratamente in faccia. Probabilmente, Katy, non lo sta facendo in cattiveria e, forse, ha organizzato una delle sue solite stravaganti sorprese ma, comunque, lei in primis sa che preferisco la verità. E sa piuttosto bene quanto io sia intransigente su ciò.

Stanca di questa situazione snervante, colgo al balzo la sua domanda e ci dirigiamo verso la cucina, la cui strada verso essa inizia a farmi brontolare lo stomaco per via del delizioso profumo di cioccolato che si sta diffondendo per la casa.

«Ehi, belle fanciulle! Avete fame?» Ci domanda mia madre appena ci vede.

Indossa il suo grembiule rosa da cucina, o come lo chiama lei "il grembiule magico" poiché ogni volta che lo indossa crea sempre delle pietanze buonissime.

Eppure, non ha proprio bisogno di magia: ha lavorato per anni in una pasticceria qui in città, prima di chiudere, e da quanto mi hanno sempre raccontato i miei genitori, c'era sempre una fila per tutta la via quando mia madre era di turno in cucina.

«Certo che si!» Esclama Katy, avanzando verso il bancone, mentre cerca di legarsi i lunghi capelli ramati in uno chignon disordinato.

Mia madre sorride calorosamente e le porge una fetta di torta mente la mia amica le da un bacio sulla guancia per ringraziarla.

Guardo mia madre tagliare un'altra fetta di torta per poi metterla in un piattino, pronto per essere passato a me, quando un urlo acuto quasi mi fa saltare dalla paura.

«Oh, Liz, questa torta è divina! Come farò al college senza i tuoi dolci?» Esclama Katy, diretta a mia madre, mentre continua ad ingozzarsi come se non mangiasse da giorni.

Io e mia madre ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

«Come farò, invece, io senza te che me le mangi tutte!» Esclama lei di rimando tra le risate.

«Ti porto con me! Gli spazi nei dormitori sono un po' ristrettì, ma un posticino te lo trovo sicuramente.» Scherza ancora.

Questa frase però non fa altro che spazzare via il mio buon umore in un secondo. Il prossimo anno le nostre strade si divideranno. Lei andrà a studiare all'estero con una borsa di studio mentre io rimarrò a studiare qui in città.

Questo è un altro motivo per cui lei e i miei genitori hanno insistito tanto con questa vacanza.

Le loro risate si interrompono quando notano il mio sguardo malinconico.

«Tutto bene, tesoro?» Mi domande subito la mamma.

«Si, tutto apposto. Sto solo morendo di fame!» Esclamo con una finta risata che fa comunque segno nel punto giusto perché entrambe riprendono a ridere e mia madre mi passa la fetta di torta che addendo velocemente, godendomene il gusto strepitoso.

Nel mentre, però, non mi sfugge lo sguardo che si scambiano. Uno sguardo di chi nasconde qualcosa e ho il brutto presentimento che non mi piacerà.

Che dire, immagino proprio che mi aspetteranno due settimane piene di sorprese.

Sotto la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora