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-Indovina che faremo questa sera...- mi disse Yoo, praticamente spogliandomi con lo sguardo.

Aveva una manetta in mano. Avevo perfettamente capito cosa sarebbe successo. Prese i miei polsi e li legò al letto. -Tu devi farti curare!

-Ti avrei detto che ogni sera sarebbe stato peggio. Allora, vuoi dirmi dove si trova tuo padre?

-No.- dissi stringendo i denti, sapendo che mi sarebbe capitato qualcosa di sgradevole, come sempre.

Si avvicinò al mio orecchio. -Questa gonna ti rende ancora più sexy.- mi sussurrò.

-Le gonne rendono sexy chiunque.

-Chiunque? Quindi anche una come me?- Non risposi. Si abbassò i pantaloni rivelando il suo strumento di tortura. -Voglio che tu me lo lecchi.

Risi. -E tu pensi che farò davvero una cosa del genere?

-O apri la bocca per parlare o è meglio che inizi a succhiare.

Mi ritrovai davanti alla bocca quella cosa. Mi aprì la bocca, forzandomi a tenerla aperta, e inserì il suo membro. Avevo tanta voglia di vomitare e lei lo spingeva sempre più in fondo. Capii che per mettere fine a quella tortura, avrei dovuto fare ciò che desiderava. Cominciai a succhiare, chiudendo gli occhi, immaginando che tutto ciò non stesse accadendo. Lei urlava e gemeva, quindi capii di avere un certo potere anch'io. Continuai a succhiare sempre di più, finché non si formò un'idea nella mia mente. Passai con la lingua attorno alla sua circonferenza e poi utilizzai i miei incisivi per mordere. Fece un salto per il dolore, ritrasse il suo membro.

-Sei pazza!?- urlò con ira.

-Toglimi queste manette. È ridicolo.

-Te ne pentirai.

Mi strappò letteralmente la camicetta che mi aveva regalato e cominciò a mordermi i capezzoli, facendomi capire quanto avesse sofferto. Le mie urla rimbombavano in quella stanza ed io potevo solo piangere e sperare che tutto quello finisse prima.

-Ora non fai più la dura.- commentò lei, toccando con l'indice una parte sul mio addome su cui c'era del sangue.

Si allontanò da me e andò verso l'armadio, rivelandomi per la prima volta il suo sedere. Niente male. Aprì l'armadio e prese una scatolina. Si avvicinò nuovamente a me ed estrasse da essa del disinfettante e dell'ovatta.

-Caz*o.- dissi quando mi mise il disinfettante sulla ferita.

-Ti ho letteralmente mangiata.- commentò lei, ridendo.

-Sei una cannibale? Dove sono finita?

-Calmati.- mi disse, tamponando con l'ovatta. -Era solo la tua punizione per essere stata indisponente. Se obbedirai, vedrai che piacerà ad entrambe.- Mise un cerotto sulla zona ferita. -Domani finirò di punirti. Ora sono troppo addolorata e non mi divertirei.

Prese dal suo armadio una maglia qualsiasi e me la diede. Mi tolse le manette ed io potetti indossarla. Questa ragazza non la capisco. È una pazza, maniaca, pervertita, sadica, ma a volte sembra quasi che sia gentile. Mi riportò in camera mia e rimanemmo a fissarci negli occhi per qualche secondo. Distolsi lo sguardo, perché si stava rivelando imbarazzante. Lei mi guardava seriamente, ma sembrava anche essere ferita.

-Quindi anche una come me?

Che intendeva per "come me"? Un'ermafrodita?

-Anche una come te.

-Eh?- domandò confusa.

Ripresi a guardarla negli occhi. -Anche una come te sarebbe sexy con una gonna.

Rise amaramente. -Con il mio caz*o che si intravede? Non direi.

-Il vestito che avevi addosso la prima volta che ti ho vista ti stava bene.

-Finché non ho problemi là sotto. È per questo che ci sei tu. Sei l'unica che posso farmi, perché ti sto obbligando.

-C'è gente a cui piace.

Rise amaramente. -Dimmi, se non ti obbligassi, faresti mai sesso con un essere come me?- Non risposi. Annuì. -Esattamente. Buonanotte, Nayeon.

È la prima volta che mi chiama per nome. La vidi allontanarsi. Sarebbe stata l'occasione perfetta per scappare, perché non aveva aspettato che entrassi, ma ero troppo scossa e non sapevo dove andare. Decisi di entrare nella mia stanza e di provare a riposare.

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Sana

La porta fu aperta e Jennie tornò con il mio pasto.

-Signorina Minatozaki, il boss Chou sarà fuori per qualche giorno. Dopo aver sbrigato delle faccende, sarà pronta per il matrimonio.

-Sono felice che lei lo sia.- dissi sorridendo. -Perché io non lo sono!- urlai, buttando a terra il piatto di pasta.

-La prego, signorina, mangi. Il boss mi ucciderà se non mangerà. Deve farlo.

-Ti uccideranno davvero?- Annuì. -Bene. Mangerò.

-Signorina, deve imparare a conoscere il boss. Lei è una brava persona.

-Brava persona!? Rapisce, spaccia, prostituisce...

-Lei non fa queste cose, ordina solo di farlo.

Roteai gli occhi. -È anche peggio. Fa incolpare degli innocenti.

-Amerà la sua vita. Sarà circondata da oro, borse, scarpe, tutto quello che vuole.

-Io non l'ho mai chiesto.

-Non lo dica davanti a lei.

-Altrimenti?

-Sa benissimo cosa succederà, signorina.

A me poco interessava. Volevo sapere cosa volesse il boss Chou da me. In primo luogo, perché mi trovavo lì, perché mio marito mi aveva tradita in quel modo. Volevo anche sapere perché il boss voleva sposarmi, senza neanche conoscermi. Perché avrei dovuto sposarla?

-Jennie, che matrimonio hanno i mafiosi?- domandai, cercando di essere almeno consapevole di quel che sarebbe capitato.

-Qualsiasi cosa loro vogliano. Il boss Chou farà di tutto per avere un matrimonio perfetto.

-Perché vuole sposarmi?

-Questo dovrebbe chiederlo a lei.

-E quando? Quando la vedrò?

-Quando tornerà potrà farlo e poi vi sposerete.

-Ho finito di mangiare.- dissi, dandole il piatto mezzo vuoto.

-Ma è pieno a metà.

-Vedila da questa prospettiva: è vuoto a metà.- Le feci l'occhiolino.

Jennie sospirò e decise di lasciarmi sola. Io mi stesi sul letto e cominciai a pensare.

-Dove stiamo andando, amore?

-Sana, sii paziente. È la quinta volta che ti dico che non posso dirtelo.

Sana aveva una benda sugli occhi e si trovava in macchina accanto a suo marito. Sentì il veicolo fermarsi e capì che erano arrivati. Scesero dalla macchina e il ragazzo la fece camminare all'interno di un edificio.

-È lei.- disse l'uomo.

Due donne presero Sana per le braccia.

-Amore, che sta succedendo? Hoseok? Hoseok!? Dove sei?

Le donne la portarono dentro, mentre Hoseok rimase fuori.

La mafiosa|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora