capitolo 4

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Bene ! il capitolo 4 è finalmente finito ;D tra qualche giorno (scuola permettendo) dovrei postare il prossimo ... ditemi che vi sembra. Mar

CONTINUO A 4 VOTI E 3 COMMENTI

P.O.V. Cheryl

Non ho nessuna intenzione di rinchiudermi nella capanna 1 ... o nella 5 ... Chirone mi vede e semplicemente gli dico la verità : ho bisogno d'aria e di pensare ... a tutto. Lui non obietta, evidentemente non era mai capitata una cosa del genere. Mi dirigo verso il molo, mi fermo a debita distanza, mi stendo ed eccomi qui, a contemplare un cielo stellato incapace di darmi le risposte che la mia mente tanto brama, e testimone di questo triste e freddo momento solo le onde che si infrangono sulla scogliera creando un brusio piacevole, quasi rilassante ma allo stesso tempo sicuro e determinato, che ad ogni tentativo ritrova la forza per sbattere ancora su quelle rocce alonate di bianco, per colpa del sale marino. Penso. Penso a tutto e a niente.

Tutto ha un senso ... l'avversione all'acqua del mare, la mia passione per temporali e piogge ... tutto torna. Per quanto riguarda il gene di Ares invece, beh ... non sono un genio a ginnastica ma pratico sport due volte alla settimana, ho sempre amato giocare a freccette (ha senso se si cambiano le freccette con coltelli), oserei dire di essere abbastanza competitiva e si, lo ammetto orgogliosa, anche tanto direi.

Sento dei rumori alle mie spalle, so ovviamente chi è, e la sua presenza mi infastidisce alquanto. "Vattene!"

"Come siamo gentili"

"Che vuoi ?"

"Vedo che non migliori ... comunque, perchè sono sei nella tua capanna ? A proposito qual'è ?"

"Ascolta è più complicato di quanto non sembri ... almeno credo ... comunque sia non mi va di parlarne ..."

"Sai che non ti giudicherei mai"

"Facciamo così, quando mi andrà di parlarne ne parlerò con te ok ?" più che da compromesso la mia voce è tipo 'o ti levi o ti levi' ma non importa

"Hai vinto ... ma ora cerchiamo di togliere quell'espressione da mortorio dalla tua faccia !"

"Ma cosa ... ?!"

Nemmeno il tempo di finire la frase che Percy mi prende un braccio e mi trascina avvicinandosi pericolosamente al molo. Cerco di dimenarmi per non finire in acqua e in poco tempo riesco a sfuggire dalla sua presa. Corro verso il prato e appena la distanza tra me e l'acqua è abbastanza, scoppio in una rumorosa risata, ma è solo un momento : tutti i miei pensieri tornano a incombere su di me in un batter d'occhio. Sento un paio di braccia afferrarmi saldamente per la vita e riportarmi esattamente dove eravamo prima che corressi a riva. Mentre Percy si avvicina ancora di più all'acqua, cerco di pensare ad altro e mi guardo intorno. Vedo una ragazza che ci sta guardando ... sembra un po' incazzata ... e mi sta guardando piuttosto male. È alta più o meno come me, capelli biondi ricci che le arrivano più o meno fino alle spalle e occhi tempesta. Magra ma non troppo. Fisicamente ci somigliamo molto l'unica differenza sono gli occhi e i capelli : i miei occhi sono blu intenso e ho capelli neri, lisci e lunghi fino a metà schiena. Tutte queste osservazioni avvengono in pochissimi secondi perchè ora Percy è in piedi davanti al bordo del molo. Mi sta ancora tenendo per i fianchi quando mi rendo conto che se per qualche ragione mi dovesse lasciar andare finirei in acqua.

"Non ci provare !" il suo sorrisetto malefico non mi piace

"Non è nel mio stile non provare, non credi anche tu ?"

Si può intendere ciò che è successo : sono finita in acqua, ma sono riuscita ad afferrare Percy per un braccio e a trascinarlo in acqua con me.

"E ora ?" chiedo alquanto scocciata

"Ora ci rilassiamo sul fondale"

"Scusa ?!?! Io non so trattenere così tanto il fiato" potrei vincere un premio per la persona più irritabile del giorno, ne sono sicura, ma lo avevo avvisato, volevo stare sola.

Non mi rispose, ma mi trascinò sott'acqua e creò una bolla d'aria intorno a noi. Quando arrivammo sul fondo fu lui a rompere il silenzio.

"Sono un genio"

"Sentiamo ... perchè mai dovresti esserlo ?" dissi con fare annoiato

"Ho scoperto di che hai bisogno !"

Prima che potessi rispondergli per le rime mi tirò a sé e mi abbracciò. Fu un lungo abbraccio, di quelli che ti danno forza, non i soliti abbracci del cavolo che dai a chiunque, ma uno quelli che riservi per chi ne ha veramente bisogno. Io ne ho così bisogno? Non lo so. So solo che non sarò io a sciogliere questo abbraccio. Parlammo di tutto e niente, talvolta ridevo anche, ma non era una vera risata, avevo solo voglia di piangere. Piangere per cosa di preciso non lo so, ma mi avrebbe aiutata credo. Piangere sul fondo di un oceano non era una brutta idea, ma non ero sola e non potevo permettermi di essere debole; non più; non di nuovo. Ogni volta che mi fido troppo va a finire che rimango fregata e non è bello. Non è bello per niente. Specialmente quando pensavi che l'altro avrebbe fatto di tutto per te, che non ti avrebbe mai giudicato, mai emarginato ... poi fu il primo a tirare sassi e nascondere le mani, far finta di aiutarti e spingerti ancor più negli abissi, lontano dalla ripresa dopo una ferita. Diversa. Strana. Pazza. Quella lì. La rigida. L'imbranata. Questi sono solo pochi dei nomi che quelli che osavo chiamare 'amici', quelli a cui ho raccontato la mia vita, quelli che ho sempre aiutato incondizionatamente, mi hanno dato. Non voglio più che accada ... conosco Percy da poche settimane e non lo conosco bene, l'ho scelto per l'impresa ma è stata una scelta improvvisa, avventata ... sarà corretta ? Lo scoprirò presto. Da quando ho scoperto di essere figlia di Zeus e lui di Poseidone il nostro rapporto è cambiato ... non so per quale motivo, ma non riesco più a fidarmi come facevo giusto ieri, ho sempre paura che possa andarsene da un momento all'altro ...

Appena usciamo dall'acqua Percy è ovviamente asciutto, mentre io ... beh ... è meglio che vada a cambiarmi. Mentre il ragazzo è distratto corro verso la mia capanna per non farmi vedere, appena entro mi chiudo la porta alle spalle. Un lacrima, poi un'altra e un'altra ancora, copiose lacrime mi solcano il volto e non accennano a smettere, ma non importa : ora sono sola, ora posso essere debole, ora posso piangere. Sono già le 2.00a.m. ... meglio dormire domani sarà una giornata impegnativa.

L'indomani la prima cosa che faccio dopo colazione è andare ad ascoltare la profezia per l'impresa ... ho paura di quello che potrei sentire, ma non ho intenzione di tirarmi indietro o cosa : questa impresa è mia e tale rimarrà.

Attenti combattenti,

un eroe che tal nome non porta

potrà salvare il perduto,

ritornato alla casa originale,

o condurvi all'Ade.

Con due altri potrà partire,

ma solo uno dovrà perire.

Solo un mezzo figlio del cielo può condurre l'impresa.

Che un vecchio amico aiuti la ripresa.

Il destino della vita dipende da lui :

un cuore fatto d'odio

non solo nei periodi più bui.

L'esito dell'impresa è già stato scritto,

niente potrà non risvegliare il relitto

che da tanto ormai giace,

e di molte vie di fuga è capace.

E l'ultima gloria si pensò fu la morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora