Harry si guardò intorno, avvolgendo le mani alle bretelle del suo zaino, e appena scorse un posto libero si precipitò ad occuparlo. Era vicino ad un signore anziano a cui, dopo essersi accomodato, fece un sorriso di cortesia.
Appena il treno riprese la sua corsa, prese il suo cellulare e scrisse un breve messaggio che recitava: sono sul treno, arrivo tra mezz'ora. Poi ci collegò gli auricolari e avviò una playlist casuale, appoggiandosi con il gomito al bracciolo. Iniziò a giocherellare con la stoffa sfilacciata dei suoi pantaloncini corti di jeans, occhieggiando il piccolo tatuaggio che compariva sul suo avambraccio scoperto. Sorrise tra sé e sé, mordicchiandosi il labbro inferiore. Non vedeva l'ora di farglielo vedere.
"È molto carino" sentì a malapena il signore al suo fianco. Così, Harry si tolse di fretta una cuffia e mise in pausa la musica per prestargli attenzione.
"Cosa, scusi?" afferrò il bracciolo con la mano, cercando di tenere il tono della voce fermo.
"Il tuo tatuaggio, è molto carino. Ha qualche significato particolare?" domandò quello, indicandolo.
"Sì. È una sorpresa per una persona, significa tanto per noi" spiegò Harry, tenendo lo sguardo basso e trattenendo un sorriso.
"Ti fa molto sorridere, questa persona" ridacchiò il signore, "anche io ho fatto questa pazzia, per mia moglie" disse, alzandosi la manica della camicia e mostrandogli il tatuaggio di una rosa sul bicipite.
"È una cosa molto dolce" sorrise Harry, arrossendo.
"Lo penso anche io. Secondo me, se ti senti che una persona è importante, non ci sono gesti azzardati. Magari un giorno non vi vorrete più bene come oggi, però questo tatuaggio vi legherà in un modo più speciale di quello che ti lega agli altri, e questo basta. Se non facesse così male, mi farei un tatuaggio per ogni persona che conosco, perché tutte mi hanno dato qualcosa, sempre."
"Ha ragione" annuì energicamente Harry, sentendo le lacrime agli occhi. Maledetti anziani, lo facevano sempre commuovere.
"Ora torna pure ad ascoltare la tua musica, non volevo prolungare così tanto il discorso" concluse con un sorriso.
"No, le sue parole sono molto belle" gli assicurò, aggrottando le sopracciglia.
"Grazie mille. Spero che quella persona apprezzerà il tuo passerotto dalle ali e dagli occhi blu."
"Lo spero anche io" sospirò Harry, annuendo con espressione grata nella direzione del signore e infilandosi di nuovo la cuffia.
Il telefono gli vibrò però tra le mani e, appena vide il mittente del messaggio, fece un sorriso stupido. Gli aveva mandato un audio, che Harry ascoltò con aria confusa.
Cos'è? digitò.Il battito del mio cuore, senti come è impazzito per te? fu la risposta.
Era troppo presto per dire ti amo?
∘ ∘ ∘
Harry scese i gradini del treno con il cuore in gola, stringendo forte il telefono in una mano. La banchina era affollatissima e il sentirsi addosso gli occhi di tutta quella gente stava facendo affaticare il suo respiro in modo esponenziale.
Fece qualche passo per arrivare vicino al sottopassaggio, costringendosi ad osservarsi intorno."Cazzo..." sentì una voce delicata dire alla sua schiena. Harry spalancò gli occhi, voltandosi lentamente.
"Dio, cazzo, Harry, oh mio Dio" balbettò Louis, paralizzato sul posto, gli occhi lucidi."Lou. Io...mi sei mancato tanto, davvero, davvero, tanto" il più piccolo scosse la testa, la voce tremolante.
"Vieni ad abbracciarmi o no?" chiese in modo impertinente Louis, spalancando le braccia. Harry annuì e, ridacchiando, lo stritolò forte, inspirando il suo odore e non staccandosi fino a che non ebbe udito i singhiozzi del più grande fermarsi. Ormai aveva capito che Louis si vergognava a mostrarsi vulnerabile agli sconosciuti, perciò lasciò che si ricomponesse appoggiato al proprio petto, accarezzandogli il collo e dondolando sul posto.
"Okay, diamine, andiamo via da qui" la voce del più grande era ancora alquanto instabile, ma prese Harry per mano e lo trascinò giù per le scale del sottopassaggio.
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If I was a bluebird - L.S.
FanfictionUn treno, una giornata di giugno e due gruppi di ragazzi diretti al Pride. Harry ha qualche problema di ansia sociale e, per sconfiggerla, prova a chiedere il numero a Louis. Solo che Louis lo bacia. E quale segno più grande poteva mandare il destin...